Info Conseil
Comunicato n° 401 del 1° dicembre 2004
DISCUSSIONE GENERALE SUL BILANCIO DI PREVISIONE E SULLA FINANZIARIA
Seduta antimeridiana del Consiglio regionale
Dopo le relazioni sui disegni di legge riguardanti
il Bilancio annuale e pluriennale della Regione (Legge finanziaria 2005/2007) e
sul Bilancio di previsione per il 2005 e il triennio 2005/2007, è iniziata
nella mattinata di oggi, mercoledì 1° dicembre, la discussione generale.
Nel prendere la parola, la Consigliera Dina Squarzino (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha detto che “si tratta di un bilancio rigido, che presenta enormi entrate, non è aderente alla realtà, è iniquo e inefficace. La Giunta si limita a fare il ruolo del contabile e non ha cercato di introdurre dei correttivi.” Dopo aver preso in esame alcuni settori ritenuti più critici, la Consigliera Squarzino ha quindi affermato che “è un documento contabile incompleto, non riduce il debito e conferma una certa situazione di immobilismo.”
Il capogruppo dell’Union Valdôtaine Fedele Borre ha detto che “si tratta di un documento realista, prudente, completo e equilibrato in tutti i settori, avendo come obiettivo una regione moderna, retta da un’autonomia e un autogoverno moderni. Così si presentano il bilancio e la legge finanziaria che attraverso le cifre e le percentuali declinano le tappe per la realizzazione del programma di legislatura. Certo, nella loro stesura non si è potuto prescindere dalla situazione di crisi globale: il Pays d’Aoste è chiamato a dare delle risposte all’ineluttabile globalizzazione, e per farlo ed essere protagonista del suo futuro, deve vivere e non subire questo fenomeno. Tra le azioni indispensabili figurano la creazione di un Fondo regionale di garanzia per far fronte al problema della liquidità; l’attivazione nel più breve tempo possibile dello sportello unico per le imprese; il riconoscimento del Patto per lo sviluppo quale sede programmatica e di confronto; il mantenimento e lo sviluppo della qualità dei prodotti agricoli e zootecnici.”
Il Presidente della IV Commissione “Sviluppo economico” Renato Praduroux ha quindi affermato che “di fronte agli scenari economici tutt’altro che positivi che le incertezze dei mercati continuano a provocare, causando dei rallentamenti negli investimenti produttivi. È dunque urgente un ripensamento delle azioni che ispirano la politica industriale in Valle. È necessario tenere in conto il modo in cui certi settori sono cambiati. Mi riferisco ad esempio alle produzioni del cosiddetto indotto, andando a riconoscere le scelte per gli insediamenti produttivi in una nuova ottica che privilegi l’innovazione e la qualità. La direzione non può che essere quella del potenziamento dei comparti produttivi ed economicamente redditizi attraverso nuove risorse e opportunità per lo sviluppo. A tal proposito segnalerei il deciso incremento degli investimenti (15%) rispetto all’anno precedente per interventi promozionali per lo sviluppo.”
Nel dibattito è intervenuto anche il rappresentante della Casa delle Libertà Massimo Lattanzi, per il quale “in questa discussione siamo solo spettatori e vittime di una involuzione culturale e politica che non da scampo alla nostra regione.” Dopo aver fatto una disamina sulla situazione economico-finanziaria mondiale, il Consigliere ha sottolineato che “si tratta di un dibattito surreale e sulla finanziaria ci dovrebbe essere una forte convinzione da parte della maggioranza che non mi pare di recepire” e dopo aver fatto riferimento alle difficoltà del settore turistico, ha proseguito dicendo che “siamo in una situazione in cui tutte le categorie economiche si dicono preoccupate, ma sperano nel Governo regionale e nel suo modo di operare. È un bilancio viziato da assistenzialismo autoctono, bloccato dalle scelte, tanto che la finanziaria conferma lo status degli anni ’90.”
Il Presidente della I Commissione “Istituzioni e autonomia” Guido Cesal, dopo una disamina approfondita della situazione economica regionale, definita “non certo rosea, pur se inserita in un contesto tendente al grigio”, ha offerto alcune soluzioni ai problemi principali che sono sul tappeto, affermando che “in riferimento al Casino e alle acquisizioni degli immobili costituenti il cosiddetto accerchiamento, invito la Giunta ad esaminare i presupposti legislativi per giungere all’espropriazione per pubblica utilità dei beni oggetto di lunghissime trattative con una controparte sfuggente ed inaffidabile. Per quanto riguarda tutti i vincoli e gli appesantimenti burocratici propongo la creazione di una task force che accerti le ricadute ed i costi indotti non solo dalla legislazione regionale, ma anche da tutti gli atti amministrativi emessi dalla Pubblica amministrazione. È u bilancio ingessato da logiche vetero-economiche, e non lo dico in termini polemici, in qualche modo superate e anacronistiche, forse perché condizionato per buona parte da impegni presi negli anni trascorsi. Dobbiamo puntare all’innovazione nel settore economico produttivo. La ricetta per superare la crisi in fondo è semplice: la Regione da un lato che funge da stimolo, l’Università che studia strategie, le parti sociali che le definiscono e le concretizzano, e la Finaosta insieme al polo bancario e creditizio valdostano che le supportano.”
Il dibattito prosegue con gli interventi degli altri Consiglieri.
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Nel prendere la parola, la Consigliera Dina Squarzino (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha detto che “si tratta di un bilancio rigido, che presenta enormi entrate, non è aderente alla realtà, è iniquo e inefficace. La Giunta si limita a fare il ruolo del contabile e non ha cercato di introdurre dei correttivi.” Dopo aver preso in esame alcuni settori ritenuti più critici, la Consigliera Squarzino ha quindi affermato che “è un documento contabile incompleto, non riduce il debito e conferma una certa situazione di immobilismo.”
Il capogruppo dell’Union Valdôtaine Fedele Borre ha detto che “si tratta di un documento realista, prudente, completo e equilibrato in tutti i settori, avendo come obiettivo una regione moderna, retta da un’autonomia e un autogoverno moderni. Così si presentano il bilancio e la legge finanziaria che attraverso le cifre e le percentuali declinano le tappe per la realizzazione del programma di legislatura. Certo, nella loro stesura non si è potuto prescindere dalla situazione di crisi globale: il Pays d’Aoste è chiamato a dare delle risposte all’ineluttabile globalizzazione, e per farlo ed essere protagonista del suo futuro, deve vivere e non subire questo fenomeno. Tra le azioni indispensabili figurano la creazione di un Fondo regionale di garanzia per far fronte al problema della liquidità; l’attivazione nel più breve tempo possibile dello sportello unico per le imprese; il riconoscimento del Patto per lo sviluppo quale sede programmatica e di confronto; il mantenimento e lo sviluppo della qualità dei prodotti agricoli e zootecnici.”
Il Presidente della IV Commissione “Sviluppo economico” Renato Praduroux ha quindi affermato che “di fronte agli scenari economici tutt’altro che positivi che le incertezze dei mercati continuano a provocare, causando dei rallentamenti negli investimenti produttivi. È dunque urgente un ripensamento delle azioni che ispirano la politica industriale in Valle. È necessario tenere in conto il modo in cui certi settori sono cambiati. Mi riferisco ad esempio alle produzioni del cosiddetto indotto, andando a riconoscere le scelte per gli insediamenti produttivi in una nuova ottica che privilegi l’innovazione e la qualità. La direzione non può che essere quella del potenziamento dei comparti produttivi ed economicamente redditizi attraverso nuove risorse e opportunità per lo sviluppo. A tal proposito segnalerei il deciso incremento degli investimenti (15%) rispetto all’anno precedente per interventi promozionali per lo sviluppo.”
Nel dibattito è intervenuto anche il rappresentante della Casa delle Libertà Massimo Lattanzi, per il quale “in questa discussione siamo solo spettatori e vittime di una involuzione culturale e politica che non da scampo alla nostra regione.” Dopo aver fatto una disamina sulla situazione economico-finanziaria mondiale, il Consigliere ha sottolineato che “si tratta di un dibattito surreale e sulla finanziaria ci dovrebbe essere una forte convinzione da parte della maggioranza che non mi pare di recepire” e dopo aver fatto riferimento alle difficoltà del settore turistico, ha proseguito dicendo che “siamo in una situazione in cui tutte le categorie economiche si dicono preoccupate, ma sperano nel Governo regionale e nel suo modo di operare. È un bilancio viziato da assistenzialismo autoctono, bloccato dalle scelte, tanto che la finanziaria conferma lo status degli anni ’90.”
Il Presidente della I Commissione “Istituzioni e autonomia” Guido Cesal, dopo una disamina approfondita della situazione economica regionale, definita “non certo rosea, pur se inserita in un contesto tendente al grigio”, ha offerto alcune soluzioni ai problemi principali che sono sul tappeto, affermando che “in riferimento al Casino e alle acquisizioni degli immobili costituenti il cosiddetto accerchiamento, invito la Giunta ad esaminare i presupposti legislativi per giungere all’espropriazione per pubblica utilità dei beni oggetto di lunghissime trattative con una controparte sfuggente ed inaffidabile. Per quanto riguarda tutti i vincoli e gli appesantimenti burocratici propongo la creazione di una task force che accerti le ricadute ed i costi indotti non solo dalla legislazione regionale, ma anche da tutti gli atti amministrativi emessi dalla Pubblica amministrazione. È u bilancio ingessato da logiche vetero-economiche, e non lo dico in termini polemici, in qualche modo superate e anacronistiche, forse perché condizionato per buona parte da impegni presi negli anni trascorsi. Dobbiamo puntare all’innovazione nel settore economico produttivo. La ricetta per superare la crisi in fondo è semplice: la Regione da un lato che funge da stimolo, l’Università che studia strategie, le parti sociali che le definiscono e le concretizzano, e la Finaosta insieme al polo bancario e creditizio valdostano che le supportano.”
Il dibattito prosegue con gli interventi degli altri Consiglieri.