Info Conseil

Comunicato n° 145 del 7 marzo 2018

Interrogazione sul divieto di incarichi dirigenziali a persone in pensione

Seduta consiliare del 7 marzo 2018

Il divieto per le pubbliche Amministrazioni di attribuire incarichi dirigenziali a persone in quiescenza è stato l'argomento di un'interrogazione posta dal gruppo Misto nel corso della seduta consiliare del 7 marzo 2018.

Il Consigliere Stefano Ferrero ha rappresentato il caso di un dirigente dell'Azienda USL che si troverebbe in questa situazione di incompatibilità, chiedendo delucidazioni in merito.

L'Assessore alla sanità, Luigi Bertschy, ha riferito che «l'Azienda USL della Valle d’Aosta conferma che non vi sono casi di incompatibilità ai sensi dell’articolo 5, comma 9, del Decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito nella legge 7 agosto 2012, n. 135 e successive modificazioni ed integrazioni, riferito al divieto delle pubbliche amministrazioni di attribuire incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza.»

L'Assessore ha quindi affermato che «le strutture competenti dell’Assessorato della sanità hanno trasmesso, a maggio 2017, all’Azienda USL un parere del Dipartimento legislativo e legale della Regione in merito all’applicabilità dell’articolo in questione. Tale parere, oltre a fornire un riepilogo della disciplina vigente utile a gestire altre casistiche caratterizzate dalle medesime fattispecie, conferma l’inesistenza di motivi ostativi alla prosecuzione dell’incarico di Direttore di Area territoriale fino alla sua scadenza naturale, a seguito dell’intervenuto collocamento a riposo durante la vigenza dell’incarico. Tale fattispecie è precisamente richiamata, come riportato nel parere, nella circolare n. 6/2014 del Dipartimento della funzione pubblica recante “La condizione di collocamento in quiescenza, ostativa rispetto al conferimento di incarichi e cariche, rileva al momento del conferimento”

Nella replica, il Consigliere Stefano Ferrero ha osservato: «Malgrado l'Assessore ripeta sempre che la Regione non interviene nelle scelte amministrative dell'azienda, ci si domanda perché l'USL non abbia un suo Ufficio legale e debba chiedere alla Regione: è di fatto un'incongruenza. È vero che c'è un parere, ma è pur sempre un parere. Io ritengo comunque che un ripensamento sul percorso seguito debba essere fatto e questo per motivi di opportunità

 

SC