Info Conseil
Comunicato n° 351 del 21 ottobre 2004
APPROVATO IL PROGRAMMA TRIENNALE 2004/2006 PER LO SVILUPPO DELL’INDUSTRIA E DELL’ARTIGIANATO
Seduta pomeridiana del Consiglio regionale
Il Consiglio regionale ha approvato, nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 20 ottobre, il programma triennale 2004/2006 per lo sviluppo dell’industria e dell’artigianato. Il documento ha ottenuto 24 voti favorevoli e 8 astenuti (Arcobaleno Vallée d’Aoste, La Casa delle Libertà e Stella Alpina).
L’obiettivo principale del programma è quello di tendere ad un reale dinamismo della politica economica regionale e degli obiettivi/attori di tale politica. Un’azione che venga avvertita, progettata e sostenuta da tutti gli attori, che non si limiti a sommare interventi, ma che sappia selezionarli, influendo realmente sullo sviluppo regionale.
Nel presentare il programma, l’Assessore Piero Ferraris ha fatto una panoramica sulla situazione valdostana dal punto di vista industriale e artigianale. “Per quanto riguarda l'industria manifatturiera -ha detto - il rischio è di un ritardo in termini di efficienza e in cui i punti di eccellenza rischiano di essere pochi. Il settore industriale valdostano contribuisce per il 21 per cento del pil valdostano, 3.300 imprese, mentre il settore artigianale per l’8 per cento del pil. Dai dati istat del 2003, l'economia regionale sarebbe cresciuta nel 2003 per il 0,6 per cento, una performance migliore rispetto al dato nazionale. Il nostro sistema industriale non è brillante, ma neppure al tracollo. Una nostra indagine ci conferma il momento di difficoltà, e questo era evidente. Lo studio ha rilevato un livello occupazionale con trend negativo per i settori delle lavorazioni meccaniche, della chimica, della gomma. Risulta in crescita il dato in altre industrie manifatturiere (telecomunicazioni), trasporti ed energia. C’è stata una crescita della forza lavoro occupata per un totale di circa 1000 persone annue. In generale, si intende perseguire lo sviluppo di un’economia basata sulla conoscenza, che favorisca la prosperità delle generazioni future attraverso una serie di elementi costitutivi e imprescindibili quali la formazione, la politica di governo, le regole chiare e la semplificazione amministrativa, lo spirito imprenditoriale e la cultura e qualità della vita.”
Per il Consigliere Dario Comé (Stella Alpina) “il programma è un documento di intenti. È un testo che sarebbe accolto favorevolmente ovunque, ma avremmo gradito capire quali azioni concrete si vogliono intraprendere. Nei prossimi anni ci troveremo ad affrontare dei momenti difficili dovuti ai tagli europei e quindi avremo l’esigenza di farci trovare pronti. Purtroppo in Valle sono poche le persone che investono e quindi è necessario capire il motivo di tali atteggiamenti e della mancanza di sviluppo. Uno dei punti critici che ostacola le imprese è l’eccessiva burocrazia presente nel nostro sistema.”
Per Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà) “in Valle d’Aosta continua a calare il Pil, principalmente a causa dell’andamento negativo del settore industriale e tali effetti si ripercuotono sul comparto occupazionale. Nella nostra regione il processo di deindustrializzazione è evidente, malgrado possediamo le competenze e le risorse per poter agire diversamente.” Tibaldi ha quindi elencato alcune industrie presenti nel territorio valdostano che in questi anni hanno dovuto concludere l’attività o sono state assorbite. “Le difficoltà esistono anche nel settore dell’edilizia, ha proseguito Tibaldi. Il programma presentato è fatto con una certa attenzione, ma è molto condito di burocrazia. E questo è il problema principale. È un piano che istituisce l’ennesimo osservatorio. La politica deve avere il coraggio di fare delle scelte e non demandare il tutto a dei burocrati.”
Nel dibattito è poi intervenuto il Consigliere dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste Carlo Curtaz per il quale “il clima economico e sociale di quest’ultimo periodo è più pesante dei precedenti. L’idea è quella di un’economia stanca, nella quale sta crescendo in maniera preoccupante il lavoro precario. È un programma di buone intenzioni, ma che andrebbe bene per un convegno perché troppo astratto e troppo poco ancorato alla realtà e alla concretezza. È solo un indice delle cose da fare e temiamo che rimanga solo sulla carta.”
Il Consigliere Fedele Borre ha quindi affermato che “il programma è il risultato di un confronto nell’ambito del patto per lo sviluppo. Altro elemento di rilievo è che il piano ha beneficiato dell’intervento di esperti. Questo primo programma triennale aggiunge una serie di azioni in grado di consolidare l’economia attraverso un prodotto di qualità.”
Dopo la replica dell’Assessore Ferraris e le dichiarazione di voto, il programma è stato approvato con 24 voti favorevoli e 8 astenuti (Arcobaleno Vallée d’Aoste, La Casa delle Libertà e Stella Alpina).
I lavori del Consiglio si sono conclusi e riprenderanno domani, dalle ore 9.15, per affrontare i restanti punti all’ordine del giorno.
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L’obiettivo principale del programma è quello di tendere ad un reale dinamismo della politica economica regionale e degli obiettivi/attori di tale politica. Un’azione che venga avvertita, progettata e sostenuta da tutti gli attori, che non si limiti a sommare interventi, ma che sappia selezionarli, influendo realmente sullo sviluppo regionale.
Nel presentare il programma, l’Assessore Piero Ferraris ha fatto una panoramica sulla situazione valdostana dal punto di vista industriale e artigianale. “Per quanto riguarda l'industria manifatturiera -ha detto - il rischio è di un ritardo in termini di efficienza e in cui i punti di eccellenza rischiano di essere pochi. Il settore industriale valdostano contribuisce per il 21 per cento del pil valdostano, 3.300 imprese, mentre il settore artigianale per l’8 per cento del pil. Dai dati istat del 2003, l'economia regionale sarebbe cresciuta nel 2003 per il 0,6 per cento, una performance migliore rispetto al dato nazionale. Il nostro sistema industriale non è brillante, ma neppure al tracollo. Una nostra indagine ci conferma il momento di difficoltà, e questo era evidente. Lo studio ha rilevato un livello occupazionale con trend negativo per i settori delle lavorazioni meccaniche, della chimica, della gomma. Risulta in crescita il dato in altre industrie manifatturiere (telecomunicazioni), trasporti ed energia. C’è stata una crescita della forza lavoro occupata per un totale di circa 1000 persone annue. In generale, si intende perseguire lo sviluppo di un’economia basata sulla conoscenza, che favorisca la prosperità delle generazioni future attraverso una serie di elementi costitutivi e imprescindibili quali la formazione, la politica di governo, le regole chiare e la semplificazione amministrativa, lo spirito imprenditoriale e la cultura e qualità della vita.”
Per il Consigliere Dario Comé (Stella Alpina) “il programma è un documento di intenti. È un testo che sarebbe accolto favorevolmente ovunque, ma avremmo gradito capire quali azioni concrete si vogliono intraprendere. Nei prossimi anni ci troveremo ad affrontare dei momenti difficili dovuti ai tagli europei e quindi avremo l’esigenza di farci trovare pronti. Purtroppo in Valle sono poche le persone che investono e quindi è necessario capire il motivo di tali atteggiamenti e della mancanza di sviluppo. Uno dei punti critici che ostacola le imprese è l’eccessiva burocrazia presente nel nostro sistema.”
Per Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà) “in Valle d’Aosta continua a calare il Pil, principalmente a causa dell’andamento negativo del settore industriale e tali effetti si ripercuotono sul comparto occupazionale. Nella nostra regione il processo di deindustrializzazione è evidente, malgrado possediamo le competenze e le risorse per poter agire diversamente.” Tibaldi ha quindi elencato alcune industrie presenti nel territorio valdostano che in questi anni hanno dovuto concludere l’attività o sono state assorbite. “Le difficoltà esistono anche nel settore dell’edilizia, ha proseguito Tibaldi. Il programma presentato è fatto con una certa attenzione, ma è molto condito di burocrazia. E questo è il problema principale. È un piano che istituisce l’ennesimo osservatorio. La politica deve avere il coraggio di fare delle scelte e non demandare il tutto a dei burocrati.”
Nel dibattito è poi intervenuto il Consigliere dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste Carlo Curtaz per il quale “il clima economico e sociale di quest’ultimo periodo è più pesante dei precedenti. L’idea è quella di un’economia stanca, nella quale sta crescendo in maniera preoccupante il lavoro precario. È un programma di buone intenzioni, ma che andrebbe bene per un convegno perché troppo astratto e troppo poco ancorato alla realtà e alla concretezza. È solo un indice delle cose da fare e temiamo che rimanga solo sulla carta.”
Il Consigliere Fedele Borre ha quindi affermato che “il programma è il risultato di un confronto nell’ambito del patto per lo sviluppo. Altro elemento di rilievo è che il piano ha beneficiato dell’intervento di esperti. Questo primo programma triennale aggiunge una serie di azioni in grado di consolidare l’economia attraverso un prodotto di qualità.”
Dopo la replica dell’Assessore Ferraris e le dichiarazione di voto, il programma è stato approvato con 24 voti favorevoli e 8 astenuti (Arcobaleno Vallée d’Aoste, La Casa delle Libertà e Stella Alpina).
I lavori del Consiglio si sono conclusi e riprenderanno domani, dalle ore 9.15, per affrontare i restanti punti all’ordine del giorno.