Info Conseil
Comunicato n° 261 del 15 luglio 2004
RESPINTA UNA MOZIONE SUL COINVOLGIMENTO DELLA VALLE D’AOSTA NELLA REALIZZAZIONEDELLE OLIMPIADI INVERNALI DEL 2006
Seduta pomeridiana del Consiglio regionale
Il Consiglio regionale ha respinto una mozione presentata dal gruppo della Casa delle Libertà, riguardante il coinvolgimento della Valle d’Aosta nella realizzazione delle Olimpiadi Invernali del 2006.
Il testo impegna l’Assessore delegato a promuovere collaborazioni e/o sinergie con il Comitato organizzatore, con la Regione Piemonte, con il Comune di Torino e con tutti quegli enti che partecipano alla realizzazione dell’evento olimpico, al fine di coinvolgere – ove possibile, sia nella fase preolimpica sia in quella olimpica - anche la Valle d’Aosta, le sue stazioni alpine e il suo sistema turistico-ricettivo locale; a definire un piano speciale di interventi, da presentare al Consiglio regionale entro 90 giorni, che individui le linee d’azione e il reperimento delle risorse necessarie al conseguimento degli obiettivi sopra indicati e al potenziamento dell’offerta turistica locale e del sistema ricettivo nel suo insieme.
Nell’illustrare l’iniziativa, il Consigliere Enrico Tibaldi, dopo aver fatto un excursus sulle ricadute positive che tale evento avrà per il Piemonte, ha detto che “la Valle d’Aosta, dopo aver perso il treno olimpico di Aosta ’98, per miopia dei suoi amministratori, rischia di essere travolta dal treno olimpico di Torino 2006. La nostra sensazione è che la Valle d’Aosta rischi di avere un ruolo marginale di spettatore, e magari di spettatore che nemmeno riesce ad occupare la prima fila. È piuttosto diffusa la preoccupazione tra gli operatori turistici valdostani, albergatori per primi, per la concorrenza che subiranno da parte delle stazioni piemontesi. Occorrerà, per non farci trovare impreparati, intervenire sulle infrastrutture, sulla promozione, sul coordinamento dell’accoglienza e sulle informazioni ai turisti. Con questa mozione chiediamo all’Assessore al Turismo di farsi interprete di questa necessità diffusa e promuova iniziative e collaborazioni con il Comitato organizzatore.”
Nel dibattito è quindi intervenuto il Consigliere Leonardo La Torre (Fédération Autonomiste) per il quale “è triste pensare che le Olimpiadi si svolgeranno a pochi chilometri, mentre avremmo potuto ospitarle noi perché abbiamo le strutture e lo scenario adatti. Adesso invece siamo costretti a sperare in una collaborazione.”
Per il Consigliere Gabriele Maquignaz (Union Valdôtaine) “è una mozione che in un certo senso può essere presa in considerazione, anche se leggermente strumentale. Esiste un impegno della Giunta per collaborare con l’apparato organizzatore delle Olimpiadi. Non dimentichiamo che sono stati e saranno investiti milioni di euro per gli impianti di risalita e per le strutture ricettive, senza dimenticare che sarà votata dal Consiglio la legge sulle grandi opere che porterà molto beneficio alla Valle. Questa è la risposta alla quale si sta lavorando per essere pronti all’evento olimpico.”
La Consigliera Adriana Viérin (Union Valdôtaine) ha voluto sottolineare che “non bisogna dimenticare che si può disporre delle più grandi strutture, ma senza la neve non si farebbe nulla. E in quelle Olimpiadi del 1998 in Valle non c’era neve e avremmo rischiato di fare un buco gigantesco.”
Per il Consigliere Dario Frassy (La Casa delle Libertà) “bisogna ricordarsi il passato recente e capire chi ha remato in una direzione e chi in un’altra. È una mozione aperta, a condizione che costituisca l’avvio di una proposta seria per inserire la Valle d’Aosta nell’avventura olimpica.”
“Negli ultimi anni la regione – ha quindi preso la parola Ennio Pastoret (Union Valdôtaine) - ha sempre cercato di migliorare le proprie strutture, sia alberghiere sia sciistiche. Possiamo approfittare delle ricadute economiche e di immagine che un tale evento avrà. Se si partecipa, però, lo si dovrà fare senza rinunciare al nostro territorio, alle nostre bellezze e al nostro ambiente. La capacità sarà piuttosto quella di riuscire a proporci per quello che siamo, quella di gestire il nostro territorio e la nostra offerta turistica. Il nostro dovere è rilanciare la nostra immagine non per i Giochi olimpici, ma perché siamo un’altra regione alpina.”
Nella risposta, l’Assessore al Turismo e Sport Luciano Caveri ha tenuto a precisare che “a Olimpiadi ultimate sarà interessante consultare il bilancio e valutare le reali ricadute.” Ritornando poi ad Aosta ’98, Caveri ha detto che “per il territorio della Valle d’Aosta è stato un bene che le Olimpiadi non ci siano state.” Ha quindi proseguito affermando che “adesso occorre piuttosto cercare di collaborare con il Piemonte, anche se bisogna sempre essere in due. Ci stiamo già muovendo verso l’appuntamento olimpico. Prova ne è che cerchiamo di avere in Valle le diverse nazionali che dovranno preparare le gare e non potranno utilizzare le piste olimpiche. In generale, dovremo essere preparati ad ospitare eventualmente anche alcune prove, in caso di scarso innevamento e gli investimenti previsti nel settore degli impianti a fune, quelli in atto per le strutture ricettive vanno in questo senso. Stiamo già agendo per offrire collaborazione, dobbiamo innovare alcuni settori per arrivare a dei risultati concreti.”
La mozione è stata quindi respinta con i 3 voti favorevoli del gruppo della Casa delle Libertà e l’astensione (27) degli altri gruppi consiliari.
Il testo impegna l’Assessore delegato a promuovere collaborazioni e/o sinergie con il Comitato organizzatore, con la Regione Piemonte, con il Comune di Torino e con tutti quegli enti che partecipano alla realizzazione dell’evento olimpico, al fine di coinvolgere – ove possibile, sia nella fase preolimpica sia in quella olimpica - anche la Valle d’Aosta, le sue stazioni alpine e il suo sistema turistico-ricettivo locale; a definire un piano speciale di interventi, da presentare al Consiglio regionale entro 90 giorni, che individui le linee d’azione e il reperimento delle risorse necessarie al conseguimento degli obiettivi sopra indicati e al potenziamento dell’offerta turistica locale e del sistema ricettivo nel suo insieme.
Nell’illustrare l’iniziativa, il Consigliere Enrico Tibaldi, dopo aver fatto un excursus sulle ricadute positive che tale evento avrà per il Piemonte, ha detto che “la Valle d’Aosta, dopo aver perso il treno olimpico di Aosta ’98, per miopia dei suoi amministratori, rischia di essere travolta dal treno olimpico di Torino 2006. La nostra sensazione è che la Valle d’Aosta rischi di avere un ruolo marginale di spettatore, e magari di spettatore che nemmeno riesce ad occupare la prima fila. È piuttosto diffusa la preoccupazione tra gli operatori turistici valdostani, albergatori per primi, per la concorrenza che subiranno da parte delle stazioni piemontesi. Occorrerà, per non farci trovare impreparati, intervenire sulle infrastrutture, sulla promozione, sul coordinamento dell’accoglienza e sulle informazioni ai turisti. Con questa mozione chiediamo all’Assessore al Turismo di farsi interprete di questa necessità diffusa e promuova iniziative e collaborazioni con il Comitato organizzatore.”
Nel dibattito è quindi intervenuto il Consigliere Leonardo La Torre (Fédération Autonomiste) per il quale “è triste pensare che le Olimpiadi si svolgeranno a pochi chilometri, mentre avremmo potuto ospitarle noi perché abbiamo le strutture e lo scenario adatti. Adesso invece siamo costretti a sperare in una collaborazione.”
Per il Consigliere Gabriele Maquignaz (Union Valdôtaine) “è una mozione che in un certo senso può essere presa in considerazione, anche se leggermente strumentale. Esiste un impegno della Giunta per collaborare con l’apparato organizzatore delle Olimpiadi. Non dimentichiamo che sono stati e saranno investiti milioni di euro per gli impianti di risalita e per le strutture ricettive, senza dimenticare che sarà votata dal Consiglio la legge sulle grandi opere che porterà molto beneficio alla Valle. Questa è la risposta alla quale si sta lavorando per essere pronti all’evento olimpico.”
La Consigliera Adriana Viérin (Union Valdôtaine) ha voluto sottolineare che “non bisogna dimenticare che si può disporre delle più grandi strutture, ma senza la neve non si farebbe nulla. E in quelle Olimpiadi del 1998 in Valle non c’era neve e avremmo rischiato di fare un buco gigantesco.”
Per il Consigliere Dario Frassy (La Casa delle Libertà) “bisogna ricordarsi il passato recente e capire chi ha remato in una direzione e chi in un’altra. È una mozione aperta, a condizione che costituisca l’avvio di una proposta seria per inserire la Valle d’Aosta nell’avventura olimpica.”
“Negli ultimi anni la regione – ha quindi preso la parola Ennio Pastoret (Union Valdôtaine) - ha sempre cercato di migliorare le proprie strutture, sia alberghiere sia sciistiche. Possiamo approfittare delle ricadute economiche e di immagine che un tale evento avrà. Se si partecipa, però, lo si dovrà fare senza rinunciare al nostro territorio, alle nostre bellezze e al nostro ambiente. La capacità sarà piuttosto quella di riuscire a proporci per quello che siamo, quella di gestire il nostro territorio e la nostra offerta turistica. Il nostro dovere è rilanciare la nostra immagine non per i Giochi olimpici, ma perché siamo un’altra regione alpina.”
Nella risposta, l’Assessore al Turismo e Sport Luciano Caveri ha tenuto a precisare che “a Olimpiadi ultimate sarà interessante consultare il bilancio e valutare le reali ricadute.” Ritornando poi ad Aosta ’98, Caveri ha detto che “per il territorio della Valle d’Aosta è stato un bene che le Olimpiadi non ci siano state.” Ha quindi proseguito affermando che “adesso occorre piuttosto cercare di collaborare con il Piemonte, anche se bisogna sempre essere in due. Ci stiamo già muovendo verso l’appuntamento olimpico. Prova ne è che cerchiamo di avere in Valle le diverse nazionali che dovranno preparare le gare e non potranno utilizzare le piste olimpiche. In generale, dovremo essere preparati ad ospitare eventualmente anche alcune prove, in caso di scarso innevamento e gli investimenti previsti nel settore degli impianti a fune, quelli in atto per le strutture ricettive vanno in questo senso. Stiamo già agendo per offrire collaborazione, dobbiamo innovare alcuni settori per arrivare a dei risultati concreti.”
La mozione è stata quindi respinta con i 3 voti favorevoli del gruppo della Casa delle Libertà e l’astensione (27) degli altri gruppi consiliari.