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Comunicato n° 356 del 27 giugno 2016

II Commissione: parere favore alla proposta di legge sulle società partecipate dalla Regione

Riunita oggi, lunedì 27 giugno 2016

La seconda Commissione "Affari generali", riunita oggi lunedì 27 giugno 2016, ha espresso parere favorevole a maggioranza, con il voto contrario del gruppo M5S, sulla proposta di legge che contiene disposizioni in materia di rafforzamento dei principi di trasparenza, contenimento dei costi e razionalizzazione della spesa nella gestione delle società partecipate dalla Regione, di cui è relatore il Presidente della Commissione, Leonardo La Torre.

L'iniziativa legislativa, presentata a febbraio scorso dai gruppi UV, ALPE, Stella Alpina, UVP e PD-SVdA, si compone di 13 articoli.

«La Commissione - spiega il Presidente Leonardo La Torre (UV) - si era presa l'impegno di portare la proposta al Consiglio entro la pausa estiva, fermo restando il confronto con il decreto Madia (il testo unico in materia di società a partecipazione pubblica), attualmente all'esame delle Commissioni parlamentari di Camera e Senato e che dovrà poi essere approvato in via definitiva dal Governo. Saremo quindi disponibili a inserire gli eventuali emendamenti che si renderanno necessari.»

«Come ALPE - sostiene il Capogruppo Albert Chatrian - abbiamo lavorato all'elaborazione di questo testo di cui siamo profondamente convinti: per noi è un passo avanti dovuto, vista la situazione di arretratezza della Valle d'Aosta in materia di trasparenza delle società partecipate di proprietà pubblica. Un provvedimento, che mi auguro sarà votato dal Consiglio regionale nella sua interezza, perché se ne sente la necessità sostanzialmente per due motivi. Innanzitutto perché finalmente saranno resi pubblici gli elenchi delle aziende che prestano servizi, opere e lavori alle società partecipate, come la CVA e il Casinò, così come saranno pubblicati gli esiti di tutte le gare e quindi di coloro che sono stati invitati, che ad oggi sono invece segreti. In secondo luogo, perché saranno organizzate selezioni pubbliche per le assunzioni del personale in queste società. È quindi un primo tassello, l'inizio di un percorso per ottenere una casa di vetro delle società partecipate pubbliche che gestiscono denaro della comunità. E poi è la dimostrazione che per cambiare le regole del gioco non c'è bisogno di entrare in maggioranza: un'opposizione coesa, come lo era quella che ha portato alla stesura di questa norma, avrebbe potuto continuare a incidere sull'attività politico-amministrativa della maggioranza senza rinunciare alla propria coerenza e senza disattendere il voto popolare.»

 

 


SC