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Comunicato n° 47 del 5 febbraio 2003

MASTITE BOVINA E SITUAZIONE AMBIENTALE DELL’EX AREA COGNE ALL’ESAME DEL CONSIGLIO REGIONALE

Durante la seduta pomeridiana

Il tema della mastite bovina è stato ripreso dal Vicepresidente del Consiglio Marco Viérin (Stella Alpina) che in un’interpellanza ha chiesto informazioni sulla tempistica della liquidazione agli allevatori delle indennità previste nel programma di lotta alla malattia.

Nella risposta, l’Assessore Carlo Perrin ha detto che “le domande presentate dagli allevatori entro il 30 ottobre 2002 sono state tutte liquidate, mentre per quelle presentate entro il 15 dicembre 2002, termine ultimo, è stato definito l’elenco di liquidazione e si può ipotizzare un pagamento verso la fine del mese di febbraio 2003. Sono in corso di istruttoria le domande presentate oltre il termine previsto e in questo caso i ritardi sono riconducibili agli stessi allevatori. In generale, non ritengo che si possa parlare di ritardi nei pagamenti.

Nella replica il Vicepresidente Marco Viérin ha sottolineato che “non sono completamente soddisfatto della risposta perché abbiamo sempre sostenuto che l’obiettivo principale da ricercare è quello di dare un po’ di ossigeno al settore. Il mondo agricolo è in grave sofferenza. Mi sembra un po’ troppo semplicistico scaricare sugli allevatori i ritardi. Sul piano attuato, bisogna capire perché è considerato risolutivo”.

Il Consiglio ha poi discusso le interpellanze presentate dai Consiglieri Dina Squarzino (Per la Valle d’Aosta – con l’Ulivo) e André Lanièce (Stella Alpina) sulla situazione ambientale dell’ex area Cogne.

Per la Consigliera Dina Squarzinoa conclusione dei lavori di bonifica effettuati nell’ex area Cogne, il rapporto tecnico redatto da una società statunitense, rivela che in alcune zone esterne all’area oggetto della bonifica sono presenti significative contaminazioni della falda acquifera. Quindi se c’è stato un miglioramento nella parte bonificata, lo stesso non lo si può dire per le parti esterne. Vorremmo sapere quale è la sostanza degli inquinanti e che danni possono provocare per i cittadini. Cosa si intende fare a fronte di questa situazione?”.

Il Consigliere Lanièce ha poi detto che “malgrado gli interventi e le risorse economiche investite, alcune zone rimangono contaminate. Il Comune di Aosta dovrebbe effettuare una campagna ad hoc su questa situazione che è seria e deve essere affrontata con determinazione”.

Per l’Assessore alla Sanità Vicquéryle operazioni effettuate nell’ex area Cogne non sono di bonifica, ma di messa in sicurezza permanente che presuppone degli interventi atti ad isolare. Quindi si tratta di mitigazione e cioè di copertura superficiale dell’area dei rifiuti. I dati comunque non hanno evidenziato superamenti dei limiti. Nemmeno l’analisi sulle acque ha creato preoccupazioni. Quindi sotto l’aspetto sanitario la situazione è sotto controllo. Al momento non siamo in grado di dire quali sono gli elementi all’origine delle sostanze inquinanti. È comunque un problema che è seguito con estrema attenzione”.

La Consigliera Squarzino non si è detta soddisfatta, sottolineando che “come è possibile che in una regione così ricca d’acqua, per fornire di acqua la città di Aosta si faccia riferimento alla falda più inquinata? Non è possibile attingere da altre falde in montagna? La situazione di contaminazione esiste”.