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Comunicato n° 88 del 5 marzo 2003

APPROVATA LA PROPOSTA DI LEGGE SULLA DISCIPLINA DELL’INIZIATIVA LEGISLATIVA POPOLARE, DEL REFERENDUM PROPOSITIVO, ABROGATIVO E CONSULTIVO

Seduta pomeridiana del Consiglio regionale

Il Consiglio della Valle, dopo la richiesta del Presidente dell’Assemblea Ego Perron di iscrivere un nuovo oggetto all’ordine del giorno, riguardante la proroga dei lavori della Commissione d’inchiesta consiliare, ha affrontato la discussione sulla proposta di legge n. 184, presentata dai Consiglieri Aloisi, Cottino, Fiou e La Torre e relativa alla disciplina dell’iniziativa legislativa popolare, del referendum propositivo, abrogativo e consultivo.

Nel presentare la relazione, il Consigliere Eddy Ottoz ha detto che “discutiamo oggi una legge di riforma istituzionale, su un tema che dovrebbe superare i normali confini di maggioranza e opposizione, lasciando spazio ad un leale confronto su principi e contenuti, accompagnato da un fattivo spirito di collaborazione. Avendo la legge costituzionale n. 2 del 2001 modificato, senza un’intesa preventiva tra lo Stato e la Regione, il nostro Statuto, oggi il secondo comma dell’articolo 15 sancisce che con legge regionale siano determinati, tra l’altro, l’esercizio del diritto di iniziativa popolare delle leggi regionali e dei referendum abrogativo, consultivo e propositivo. L’iniziativa legislativa popolare consiste nella presentazione di una proposta di legge da parte di una frazione del corpo elettorale. Con l’approvazione di questa proposta di legge l’ordinamento regionale prevedrà una vasta gamma di strumenti referendari”.

Per il Consigliere Curtazaffronto questa materia con qualche amarezza perché è stata sprecata l’ennesima occasione di un confronto serio fra maggioranza ed opposizione sui temi istituzionali. Prendo atto che ancora una volta sulle questioni istituzionali non c’è stata alcuna disponibilità ad accogliere alcune delle proposte avanzate dall’opposizione e in particolare dal nostro gruppo. Questa legge impedisce l’esercizio del referendum nella nostra regione. Con questo testo si è ritenuto di limitare al Consiglio regionale il diritto di decidere se attivare il sistema del referendum consultivo. Ed è una scelta priva di logica. Il fondo è stato toccato, pur riconoscendo la difficoltà della materia, con il referendum propositivo. Si è deciso in pratica di non disciplinarlo. Vogliamo un equilibrio tra la funzioni legislativa che deve avere questa Assemblea e l’iniziativa popolare che deve essere disciplinata meglio. In questo testo leggo un certo timore del confronto.”

Il Consigliere Guglielmo Piccolo, intervenendo nel dibattito, ha affermato che “la proposta di legge in questione va a completare le modifiche indispensabili istituzionali indicate nel seconda comma dell’articolo 15 dello Statuto Speciale e quindi si assolve un preciso compito ed impegno di noi amministratori. Il referendum rappresenta il più importante istituto di democrazia diretta, in quanto dà la possibilità al popolo di intervenire sull’indirizzo politico senza la mediazione dei propri rappresentanti eletti”.

È stata poi la volta del Consigliere Roberto Nicco, il quale ha detto che “oggi ci troviamo a dover legiferare su un percorso già tracciato. I referendum abrogativo e propositivo non danno un contributo positivo al percorso della democrazia. Questo della democrazia è un tema troppo importante per essere affrontato superficialmente. Su questo tema ognuno fa la sua parte. Non credo che il tasso di democrazia di un paese si misuri attraverso l’uso dei referendum. Il referendum non deve essere uno strumento in mano ai partiti per le loro battaglie politiche”.

Per il Consigliere Massimo Lattanziquesta legge è perfettibile ed ha raggiunto un minimo equilibrio. Purtroppo votiamo una normativa imposta che abbiamo solo dovuto riempire”.

Il Consigliere Aldo Cottino, nel suo intervento, ha detto che “con questa legge abbiamo cercato di trovare un equilibrio tra democrazia diretta e democrazia parlamentare. Sono stati fatti comunque dei passi avanti in tal senso. Non è vero che non abbiamo accettato alcuna proposta. Non lo è stato per il numero delle firme ad esempio”.

Il testo della proposta di legge è stato così approvato con 27 voti favorevoli e tre contrari (Per la Valle d’Aosta – con l’Ulivo).

Il Consiglio regionale ha quindi approvato la proroga di dieci giorni, a partire da oggi, mercoledì 5 marzo, del mandato alla Commissione consiliare di inchiesta costituita in data 5 dicembre 2002, che aveva l’incarico di verificare l’efficacia dell’apparato Amministrativo regionale e di analizzare eventuali assunzioni di responsabilità negli incarichi dirigenziali.

Il Consiglio della Valle ha esaurito la discussione sugli oggetti iscritti all’ordine del giorno dell’adunanza e si riunirà mercoledì 19 e giovedì 20 marzo prossimi.