Info Conseil

Comunicato n° 109 del 20 marzo 2003

APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE SULLE MODIFICHE ALLE LEGGI SUL SISTEMA DELLE AUTONOMIE E SULL’ELEZIONE DIRETTA DEL SINDACO, DEL VICE SINDACO E DEL CONSIGLIO COMUNALE

Adunanza del Consiglio regionale

Nel corso dei lavori della mattinata, il Consiglio ha poi affrontato la discussione del disegno di legge sulle modificazioni alle leggi relative al sistema delle autonomie in Valle d’Aosta  e all’elezione diretta del sindaco, del vice sindaco e del consiglio comunale.

Parlando a nome anche dell’altro relatore Eddy Ottoz, il Consigliere Dino Viérin ha detto, dopo aver citato l’iter legislativo, che “il tempo trascorso ha reso necessaria una prima revisione normativa della legge 54 del 1998, ferma restando la validità dell’impianto complessivo, in termini di rivisitazione  della legge stessa, a seguito della sua prima esperienza applicativa. Per quanto concerne le modifiche sostanziali, esse sono scaturite principalmente da specifiche richieste del Celva, del Comune di Aosta per quanto riguarda le istituzioni e le Aziende speciali e di alcuni Consorzi tra enti locali per quanto riguarda le Associazioni dei Comuni. Sul piano politico, le novità principali riguardano le Comunità montane, per le quali si accentuano le scelte della legge 54/98, che individuava la Comunità montana come ente erogatore di servizi a cui attribuire l’esercizio in forma associata delle funzioni comunali. La modifica più rilevante concerne la composizione degli organi comunitari. Il Consiglio e la Giunta della Comunità vengono infatti sostituiti, a decorrere dalla prossima legislatura comunale, dal Consiglio dei Sindaci, composto dai Sindaci dei Comuni membri o da un loro delegato scelto esclusivamente fra i componenti della Giunta comunale”.

Nella discussione generale ha preso la parola il Consigliere Guglielmo Piccolo (Stella Alpina) che ha affermato che “Da una prima analisi della Valle d’Aosta, emerge una situazione di frammentazione delle amministrazioni comunali che comporta per i comuni più piccoli delle difficoltà nell’assolvimento delle loro funzioni e nella gestione dei servizi. Alla frammentazione, poi, si aggiunge la notevole disomogeinità socio-economica delle realtà territoriali. Si rende necessario individuare quali funzioni possono rimanere nell’ambito di responsabilità comunali e regionali e quali funzioni possano essere assegnate alla Comunità montana. Bisogna capire quali intendimenti ha la maggioranza sul ruolo delle Comunità, altrimenti occorre avere il coraggio di dire che questo ente non serve più. Nel complesso il disegno di legge è complesso e di difficile lettura, soprattutto per il semplice cittadino”.

Per il Consigliere Roberto Nicco (DS – Gauche Valdôtaine)“la legge 54 è una buona legge, che ha tuttavia la necessità di una prima revisione dopo un primo periodo di esperienza. Questa poteva però essere l’occasione per una più ampia riflessione sul ruolo delle autonomie. La questione centrale rimane quella dei livelli di governo. L’esperienza di questi anni dice che non c’è spazio per la Comunità montana. Forse sarebbe meglio pensare ad un’altra forma associativa dei comuni che non sia la Comunità montana. La riflessione che deve essere fatta in maniera approfondita riguarda la necessità o meno di mantenere le Comunità montana così come lo sono adesso”.

Nel dibattito è quindi intervenuto il Consigliere Carlo Curtaz (Per la Valle d’Aosta – con l’Ulivo) per il quale “le modifiche di carattere politico più rilevanti riguardano le Comunità montane, che di fatto non esistono più. La Comunità è un consorzio obbligatorio. Ha ancora senso parlare di Comunità montana? È una riforma per certi versi contraddittoria”.

Per il Consigliere Enrico Tibaldi (Forza Italia) “la legge n. 54 presente delle incongruenze che necessitano adesso di una serie di interventi. A distanza di anni le Comunità montane sono diventate delle sovrastrutture che hanno appesantito il sistema. Questo tipo di ente non piace a molti Sindaci. Questa legge manca di coraggio perché bisognava intervenire in modo più radicale. Dovevamo alleggerire le Comunità. Ci sarà una concentrazione di poteri in mano a poche persone. Chiedo un rinvio della legge alle Commissioni competenti”.

Sul testo legislativo è quindi intervenuto il Consigliere Viérin Marco (Stella Alpina) “è un argomento che avrebbe chiesto un confronto ancora più serrato. In generale, occorre affrontare il problema dei costi e della burocratizzazione, e deve essere mantenuta la possibilità della partecipazione alle scelte politiche. Poteva essere l’occasione per una più ampia riflessione sul ruolo delle autonomie”.

Il Consigliere Aldo Cottino (Union Valdôtaine) ha detto che “queste modifiche sono derivate non solo dal confronto in Consiglio e tra le varie parti politiche, ma anche dall’esigenza del Celva che ha proposto certe scelte, perché il funzionamento della Comunità aveva dei costi alti e non garantiva un collegamento puntuale con i comuni che ne facevano parte. Una delle novità riguarda il potere ispettivo e questo è stato un grande passo avanti sul fronte della democrazia”.

In chiusura di discussione generale, ha preso la parola il Presidente della Regione Roberto Louvin per il quale “il dibattito che si è sviluppato oggi ha dimostrato la bontà della nostra scelta di presentare questo disegno di legge. La legge 54 è stata una vera legge quadro per le nostre autonomie. La normativa che voteremo è un segnale politico forte, in vista dei prossimi rinnovi dei consigli comunali.”

Il disegno di legge è stato approvato con 20 voti favorevoli e le astensioni dei gruppi Per la Valle d’Aosta – con l’Ulivo, Forza Italia e Stella Alpina.