Info Conseil
Comunicato n° 115 del 24 marzo 2003
PROSEGUE IL DIBATTITO SULLE RELAZIONI DELLE COMMISSIONI DI INDAGINE
Seduta pomeridiana del Consiglio
La seduta pomeridiana della sessione straordinaria del Consiglio regionale si è aperta con l’intervento della Consigliera Dina Squarzino (Per la Valle d’Aosta – con l’Ulivo).
Nel prendere la parola Squarzino ha detto che “la responsabilità politica non è stata analizzata dalle due Commissioni, alle quali peraltro non era stato richiesto. Dalle relazioni è emerso che sono stati disattesi proprio quei principi a cui si deve attenere un dirigente dell’Amministrazione. A questo vanno aggiunti i dubbi sul fatto che certi comportamenti hanno portato dei benefici a qualcuno. Quali sono le responsabilità del politico su questa situazione? È difficile immaginare che il Presidente della Giunta non potesse sapere niente su di uomo da lui incaricato, lungo tutto l’arco di questi anni. Ad esempio, sulla gestione delle mostre e dei ritiri delle squadre di calcio, non di competenza dell’Ufficio Stampa, per le quali ci sono state molte irregolarità”.
Successivamente, è intervenuto il Consigliere Maurizio Martin per il quale “è interesse di tutti trovare le giuste soluzioni a quanto è accaduto, per fare un’analisi un po’ più ampia, per uscire dalle norme che pure sono importanti, e ridare un po’ di spazio alla politica che in fondo è quella deputata ad amministrare questa Regione. Vorrei sottoporre al Consiglio alcune proposte per evitare che in futuro possano ripetersi situazioni di malcostume che vanno a carico del buon nome dell’amministrazione e della sua classe politica. Si è detto che il Consiglio e i Consiglieri sono sempre più svuotati di compiti e competenze. Si è privilegiato il ruolo dell’esecutivo. Invece, il vero ruolo del Consiglio e dei Consiglieri è di proposta e non ratifica, attivo e non passivo. Per rendere autonomo il Consiglio, allora, è necessario che il suo Presidente rappresenti una forza politica diversa da quella che esprime il Presidente della Giunta. Un’altra considerazione riguarda le deleghe della Giunta regionale. Attualmente sono un po’ troppo squilibrate. Si deve poi riflettere sul ruolo assunto dalla Presidenza della Regione che negli anni ha assunto sempre maggiori competenze e questa è la causa del mancato controllo politico delle strutture. In ultimo – ha proseguito Martin – credo che siano maturi i tempi per l’istituzione di un Assessorato del Personale che abbia tra i suoi principali obiettivi la gestione completa di tutto il personal, la sua formazione, l’individuazione degli obiettivi per rendere più efficiente la macchina regionale”.
Per il Consigliere Valerio Beneforti “questa situazione ha messo a fuoco una verità sconcertante, triste ed inquietante. Ogni cittadino valdostano non giudica solo chi ha sbagliato, ma tutti noi. È stata una gestione vergognosa. Siamo considerati un popolo che non ha senso civico. Occorre dare spazio al pluralismo dell’informazione. Non basta prendere atto di questo scenario. Non si può accettare il vittimismo che qualcuno recita né attaccare i magistrati. Il caso Maccari non è stato il primo caso di corruzione in Valle. Bisogna cambiare il modo di fare politica. Occorre uscire dal malcostume sociale, politico ed economico che ha colpito la nostra regione e tornare a fare politica secondo l’etica e la tradizione del popolo valdostano. Analizzare quello che è successo perché in futuro non si ripetano certi episodi. La scelta del dirigente deve avvenire su dei criteri certi, qualificanti”.
È toccato poi al Consigliere Dario Frassy intervenire, il quale ha affermato che “avevamo capito già allora, quando iniziò la vicenda, che bisognava andare al di là delle solite interrogazioni e interpellanze, attraverso una Commissione ad hoc. Ci sono stati dei punti fermi della relazione riconosciuti da tutti. Abbiamo appreso che ci sono stati dei meccanismi difficilmente percepibili con le normali azioni ispettive. La Commissione si è però lasciata dietro delle zone d’ombra perché non avevamo più tempo. Tutta la problematica inerente i rapporti interni dell’Assessorato allo Sport, e quelli tra l’Ufficio Stampa e il Casinò e tra l’Assessorato allo Sport e il Casinò non è stata approfondita. Sarebbe utile che qualcuno lo facesse. Alla luce del materiale e delle dichiarazioni raccolti, bisogna sapere se tutto ciò è accaduto per caso e capire quali sono stati i meccanismi che hanno permesso questa situazione. Emerge una grande responsabilità di una classe politica che ha voluto la riforma dell’amministrazione, ma non ha saputo gestirla. A fronte della situazione che è emersa è impensabile che non ci siano delle prese di posizione. Ci auguriamo che escano delle indicazioni più precise rispetto a quelle emerse sino ad ora. Non si può chiudere il dibattito così senza avere un seguito concreto. Presenteremo per questo due risoluzioni con le quali chiediamo che nel titolo della deliberazione venga riportato l’impegno di spesa e di valorizzare il lavoro svolto dal Servizio di segreteria della Giunta.”
Per il Consigliere Aldo Cottino “i lavori e le risultanze finali risentono dei limiti in cui la Commissione si è trovata a lavorare, in primis il tempo a disposizione. E questo ha condizionato i nostri lavori perché non ci ha permesso di approfondire altre tematiche. Ci siamo limitati ad analizzare due settori: l’Ufficio stampa della Giunta e il Dipartimento turismo, sport e trasporti. Non bisogna però generalizzare questa situazione. La legge n. 45 va comunque difesa, anche se perfezionata”.