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Comunicato n° 200 del 26 maggio 2004

APPROVATA UNA RISOLUZIONE DI CONDANNA DELLE VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI IN IRAQ E RIPRISTINO DELLA DEMOCRAZIA

Seduta pomeridiana del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale, dopo aver iscritto con urgenza una risoluzione sui prestiti nelle Biblioteche, ha affrontato la discussione sulla risoluzione, iscritta all’ordine del giorno dai Consiglieri Dina Squarzino, Elio Riccarand e Carlo Curtaz, riguardante la condanna delle violazioni dei diritti umani in Iraq e ripristino delle regole di democrazia.
Nel testo “si esprime la propria indignazione di fronte a torture, esecuzioni sommarie, catture di ostaggi e tutti gli atti e comportamenti che violano le regole ed i valori su cui si fonda la democrazia  e la convivenza civile; si condanna l’uso della tortura da qualunque parte venga; si ritiene che, in questo contesto, occorra ritirare le forze militari italiane dall’Iraq; si ritiene urgente ed indispensabile attribuire all’ONU la responsabilità di accompagnare l’Iraq nel processo di democratizzazione; e si chiede ai Parlamentari della Valle d’Aosta di sostenere  tutte le iniziative che vadano nel senso sopraindicato”.

Dopo l’intervento della Consigliera Squarzino, il Consigliere Fedele Borre ha chiesto una pausa dei lavori al fine di concordare un testo unico.
Alla ripresa dei lavori, è stato presentato un secondo testo a firma dei capigruppo dell’Union Valdotaine, della Casa delle Libertà, della Stella Alpina, della Fédération Autonomiste e della Gauche Valdôtaine.
Nella Risoluzione il Consiglio regionale “ritiene indispensabile Un’accelerazione del processo di integrazione europea, con l’abbandono degli sterili egoismi statali rispetto alla necessaria gestione di una politica estera e di difesa fortemente integrata, condizione necessaria per l’espletamento di un ruolo non più marginale nella promozione della pace nel mondo; esprime La propria ferma condanna per le barbarie commesse e per le intollerabili torture e violazioni perpetrate da più parti ai danni della dignità umana, atti che non trovano giustificazione alcuna; auspica la rapida e concreta assunzione dell’opera di pacificazione e ricostruzione democratica dell’Iraq sotto l’egida dell’ONU, conferendo piena responsabilità politica nella soluzione della crisi,  la fine dell’attuale fase di occupazione e l’allestimento di una forza multinazionale di pace a tale organismo; assicura il proprio impegno a collaborare mediante iniziative concrete al diffondersi di una cultura della pace e del rispetto dei diritti umani, che allontani dall’orizzonte attuale tanto le tentazioni egemoniche quanto lo spettro del fanatismo, della xenofobia e dell’intolleranza.”

La Consigliera Squarzino ha ribadito la necessità di riportare nel testo il ritiro delle forze militari italiane dall’Iraq e che senza tale richiamo il proprio gruppo non voterà il testo concordato dagli altri gruppi, mantenendo quello predisposto dal proprio gruppo.
Nel prendere la parola, il Consigliere Fedele Borre si è detto convinto che la Risoluzione firmata da quasi tutti i capigruppo vada nella direzione di condannare ogni forma di violazioni dei diritti umani in Iraq, auspicando una rapida e positiva risoluzione della situazione irachena.
Il Vicepresidente del Consiglio Roberto Nicco ha quindi posto l’attenzione sulle molte situazioni di violenza che si sono verificate negli anni, sottolineando come in Iraq gli interessi siano molto più alti e riguardano il controllo del petrolio. Ha auspicato, inoltre, un ruolo più importante e decisivo da parte dell’Unione europea e dell’Onu, per difendere i diritti di ogni individuo e sviluppare una cultura della pace.
Nel prendere la parola, il Consigliere Dario Frassy ha precisato che le motivazioni del proprio gruppo sono diverse da quelle espresse dal Consigliere Nicco, ribadendo che la risoluzione è equilibrata e riconosce l’operato del Governo italiano e il ruolo futuro che potrà svolgere l’Onu.
Nel dibattito sono quindi intervenuti i Consiglieri Elio Riccarand che ha ribadito la posizione del proprio gruppo, e Giovanni Sandri che ha sottolineato l’importanza della risoluzione che esprime dei giudizi chiari sulla situazione e soprattutto sui diritti umani e che condanna in maniera netta le violenze e le torture subite da quel popolo. Il testo, ha proseguito, esprime la volontà di un ritorno alle regole internazionali.

Il Consiglio ha quindi respinto la risoluzione presentata dal gruppo dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste (3 favorevoli, 4 contrari e 20 astenuti) ed ha approvato il testo firmato dagli altri cinque Capigruppo (24 favorevoli e 3 astenuti).

Il Consiglio ha così esaurito la discussione sugli oggetti iscritti all’ordine del giorno e si riunirà mercoledì 9 e giovedì 10 giugno prossimi.

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