Info Conseil
Comunicato n° 112 del 25 febbraio 2016
Approvato il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari
Seduta consiliare del 25 febbraio 2016
Il Consiglio Valle, nella seduta del 25 febbraio 2016, ha approvato, con 21 voti a favore (UV, SA e PD-SVdA), 2 contrari (M5S) e 12 astensioni (UVP e ALPE), il piano delle alienazioni e valorizzazioni di immobili di proprietà regionale.
L'atto, approvato dalla Giunta a ottobre 2015, è composto di 81 immobili, classificati per Comune, e ha l'obiettivo di fotografare il patrimonio di immobili per i quali non è ipotizzabile l'uso diretto da parte della Regione, attraverso una ricognizione che ha portato alla creazione di un archivio elettronico che sarà visibile attraverso il sito internet della Regione.
È stato anche discusso un ordine del giorno presentato in Aula dai gruppi di minoranza UVP, ALPE e M5S; il provvedimento è stato ritirato dai proponenti a seguito dell'impegno assunto dal Governo regionale di integrare il piano, agevolando l'acquisizione da parte degli attuali conduttori degli immobili ad uso agricolo conferiti alla società VdA Structure.
Per l'Assessore alle finanze e patrimonio, questo patrimonio va gestito e reso economicamente efficiente, tenendo conto delle limitazioni, anche legislative, che spesso non consentono di ottenere rendimenti di mercato, dovendo rispettare l'obbligo di rispondere ad esigenze di natura sociale e generale: sulla base di una complessa analisi dei beni iscritti nel conto patrimonio sono stati individuati quelli non direttamente utilizzati dalla Regione, in disuso e in parziale o prossimo disuso, coinvolgendo anche il CELVA al fine di intraprendere percorsi condivisi con i Comuni per comprendere se vi siano esigenze specifiche sulle quali basare progetti di valorizzazione. La collaborazione con i Comuni, ha detto l'Assessore, è una necessità, come sottolineato dalla Commissione consiliare stessa durante l'esame della tematica: la Regione, di sua spontanea volontà, non può infatti decidere di cambiare la destinazione d'uso degli immobili.
Riguardo alla necessità di chiarire le regole con le quali questi immobili saranno dismessi, l'Assessore ha riferito che l'intenzione è quella di sondare dapprima il mercato, rendendo pubblico il piano approvato, per poi procedere alla raccolta delle manifestazioni di interesse: ciò per capire la risposta del mercato libero e procedere di conseguenza alle valutazioni con i Comuni coinvolti al fine di decidere la soluzione preferibile nel pieno rispetto dei diversi tessuti cittadini. L'Assessore ha inoltre evidenziato che il Consiglio non è chiamato ad approvare le procedure di asta pubblica (modalità e condizioni di vendita) e che le valutazioni dei valori di mercato sono in corso: i 4 milioni 950 mila euro indicati come previsione di entrata per il 2016 derivano da una stima prudenziali-ottimistica di ciò che potrebbe essere introitato nel corso dell'anno dalla vendita di alcuni beni, ma non rappresentano il valore di mercato dell'intero piano. L'Assessore ha quindi ribadito che il Consiglio è oggi infatti chiamato a dichiarare l'inservibilità diretta della Regione degli immobili e non è intenzione dell'Amministrazione regionale nascondere i prezzi.
Per l'Assessore alle finanze, con questo piano, la Regione intende rilanciare l'economia locale, legata al mercato immobiliare, coinvolgendo l'imprenditoria, gli investitori e il mondo delle professioni: un'operazione che rientra nella cura dei beni pubblici e di attenzione al territorio ed è volta alla valorizzazione di edifici esistenti per favorirne la fruizione da parte dei cittadini. È una visione diversa rispetto al passato, questo piano rappresenta una grande opportunità per dare uno stimolo alla ripresa dell'economia e nuova vitalità ad immobili in disuso o per i quali le reali possibilità di riuso da parte della Regione non ci sono più.
L'Assessore ha concluso specificando che la politica di razionalizzazione che si sta conducendo persegue anche l'obiettivo della riduzione delle locazioni passive per gli uffici, dimostrando che con una diversa gestione si può provare a dare un nuovo impulso all'economia. La sinergia tra la propensione delle banche a immettere liquidità e la disponibilità dei privati ad investire rappresenta un valido supporto a questa operazione.
Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta, nell'annunciare il voto contrario, ha ricordato che il suo gruppo aveva chiesto in Commissione i dati sui valori degli immobili, ma non sono mai stati forniti: questo non è un modo trasparente di agire verso la Commissione e non possiamo votare un documento senza avere una cognizione economica del suo valore. La stima prudenziale rappresentata oggi dall'Assessore di 4 milioni di euro non ci soddisfa e non si capisce da dove provenga, ha aggiunto Cognetta: qui c'è tanto fumo e poco arrosto o forse ci sono già idee e trattative in atto che i Consiglieri non conoscono. Ha poi sollevato la questione relativa alla rimozione dei vincoli di destinazione prima di immetterli sul mercato: è un'operazione pericolosa, secondo Cognetta, che potrebbe avere degli impatti pesanti sulle attività e sul tessuto socio-economico circostanti.
Il Capogruppo di Alpe Albert Chatrian ha preso la parola esprimendo rammarico per non aver potuto disporre nei lavori in Commissione del quadro completo sul piano. Spiace, ha commentato, che la maggioranza non abbia permesso di avere tutte le informazioni necessarie per un approccio corretto ad un dossier complesso. Se il bene non serve più è giusto alienarlo, ma non si è discusso a monte delle regole con cui i beni vanno in gara. Focalizzando l'attenzione su tre beni nel comune di Aosta ritenuti molto importanti (l'ex Centrale del latte, Palazzo Cogne e Palazzo Narbonne), il Capogruppo ha evidenziato che il non essersi confrontati sulle regole del gioco su ogni singolo bene da alienare ha rappresentato un'occasione persa e molto pericolosa per l'ente pubblico, poco trasparente e onesta a tutti i livelli. Chatrian ha concluso ribadendo che la destinazione urbanistica deve essere definita prima di decidere se alienare il bene.
Il Vicepresidente del Consiglio Andrea Rosset (UVP), pur condividendo la necessità di dismettere immobili che non sono più utilizzati e che costano all'Amministrazione, ha evidenziato alcune perplessità: in particolare, l'importanza di conoscere le scelte nel cambio di destinazione urbanistica, perché potrebbero sconvolgere il tessuto comunale e quindi un minimo di rapporti con i Comuni per sapere cosa potrà succedere è fondamentale.
Il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha affermato che il problema di un uso più congruo del patrimonio immobiliare regionale è sempre stato affrontato dal gruppo PD-SVdA in un'ottica non pretestuosa, non di schieramento, ma nella consapevolezza che l'immensa quantità di beni è sì una potenziale fonte reddito, ma anche un notevole costo se non opportunamente impiegata e valorizzata. È doveroso, ha sostenuto, immaginare un processo di recupero di valore anche attraverso l'alienazione di terreni e fabbricati ritenuti non strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali. Questo piano non è una liquidazione dei gioielli di famiglia, bensì, per Guichardaz, è l'inizio di un percorso finalizzato a comprendere l'esistenza di interesse all'acquisto da parte di privati o l'esistenza di proposte di partenariato pubblico/privato. Rinviare l'approvazione del piano a tempi plausibilmente migliori, a detta di Guichardaz, vuol dire conservare uno status quo oneroso, facendo degradare il patrimonio e aumentare gli oneri di manutenzione e i rischi per la sicurezza di operatori e cittadini. Certamente bisogna lavorare in sinergia con gli enti locali, che devono esprimersi sulle destinazioni d'uso o sui vincoli urbanistici. Questo piano è versatile, ha detto il Capogruppo, non è di certo l'atto finale.
Il Consigliere dell'UVP Elso Gerandin ha aggiunto che con questa alienazione si è di fronte ad una lunga serie di dismissioni che riguarderà la Valle d'Aosta nel prossimo futuro. Per Gerandin, il futuro utilizzo dei terreni dello stabilimento ex Multibox a Pollein come sede della caserma del Corpo valdostano dei vigili del fuoco sembra marcare l'inizio della campagna elettorale per le prossime regionali: grandi promesse senza risorse per finanziarle.
Per il Capogruppo del M5S Stefano Ferrero questo piano è l'ennesima cambiale in bianco di cui si chiede la firma: non si conoscono nemmeno i criteri di individuazione dei beni. Ha espresso anche contrarietà in merito alla concentrazione della caserma dei Vigili del fuoco con la sede della Protezione civile, chiedendosi la reale necessità di questo progetto e l'esborso economico.
Il Presidente della Regione ha replicato che il piano tiene conto di una serie di sensibilità, vista l'estrema varietà dei beni. L'intento primario è quello di valorizzare il patrimonio e non lasciarlo deperire. Il Presidente ha ribadito che era importante avviare l'iter e che questa prima fase rappresenta una prova per verificare le reazioni del mercato. Ha quindi formulato l'invito a ragionare insieme sul prosieguo del dossier.
SC-MM