Info Conseil

Comunicato n° 105 del 24 febbraio 2016

Interpellanza sul Fascicolo Sanitario Elettronico

Seduta consiliare del 24 febbraio 2016

Il Fascicolo Sanitario Elettronico è stato al centro di un'interpellanza posta nella seduta del 24 febbraio 2016 dal gruppo Union Valdôtaine Progressiste.

Richiamando l'avvio del progetto a novembre 2015, il Consigliere Nello Fabbri ha rilevato come ci sia stato un timido approccio verso il Fascicolo Sanitario Elettronico: si tratta, invece, di uno strumento che avrà un grande impatto nella gestione della salute dei cittadini e anche per eventuali altri rapporti con le diverse amministrazioni pubbliche, come per esempio l'iscrizione telematica dei figli nelle prime classi dei vari cicli scolastici solo dopo l'attivazione del FSE. Il Consigliere ha quindi chiesto se le cause di questo scarso consenso siano dovute alla complessità delle operazioni richieste e quali le azioni che si intendono porre in essere per rimediare alle difficoltà riscontrate dagli utenti, soprattutto per coloro che hanno scarsa confidenza con le nuove tecnologie o che siano privi di personal computer o di altri sistemi di connessione alla rete.

L'Assessore alla sanità e politiche sociali ha precisato che per l'iscrizione telematica alle prime classi non è necessario creare il Fascicolo Sanitario Elettronico, ma è sufficiente attivare la carta regionale dei servizi. Riguardo alla complessità delle operazioni per l'attivazione del FSE, l'Assessore ha puntualizzato che ci sono state delle criticità dal punto di vista informatico, ma ora grazie all'impegno di tutti sembrano superate: fino a che non si mette in pratica il sistema, non si possono vedere nel concreto i problemi.

Per Fosson i dati non sono così negativi: in 2 mesi sono stati attivati 13.500 fascicoli elettronici e non c'è stato un atteggiamento pregiudiziale negativo da parte dei valdostani, a differenza di quanto è avvenuto a Trento – che è stato all'avanguardia nell'attivazione del FSE –, dove gli abitanti non consentivano al trattamento dei dati personali e dove in tre anni sono 50mila gli utenti che hanno aderito, ossia il 10 per cento della popolazione.

Per superare le difficoltà, ha proseguito Fosson, è stato realizzato un portale web e attivato un numero verde; inoltre sono stati creati dei punti di sostegno per i cittadini non digitalizzati e avviata la raccolta del consenso cartaceo da parte degli enti locali. Grazie alla collaborazione con il CELVA saranno istituiti degli sportelli nei comuni: a fine febbraio saranno 22 i comuni che metteranno a disposizione del personale di supporto per l'attivazione del FSE. I risultati, ha concluso l'Assessore alla sanità, non si possono quindi dire negativi e sono convinto che, una volta superate le difficoltà informatiche, si potrà fare ancora meglio.

Il Consigliere Fabbri, nella replica, ha auspicato che dopo l'attivazione di numerosi punti di consultazione e di supporto nei comuni, la diffusione del FSE si ampli ancora di più. Per il Consigliere si tratta di uno strumento valido, ma è importante che tutti siano messi nelle condizioni di aderire a questa iniziativa.

SC