Info Conseil
Comunicato n° 67 del 2 febbraio 2016
Interpellanza sull'ambulatorio dei codici bianchi del pronto soccorso di Aosta
Seduta consiliare del 2 febbraio 2016
Discutendo un'interpellanza posta nella seduta consiliare del 2 febbraio 2016, il gruppo ALPE ha affrontato l'attività svolta presso l'ambulatorio dei codici bianchi del pronto soccorso dell'ospedale Parini, attivato il 1° agosto 2015 per assicurare un'appropriata risposta assistenziale all'utenza.
«Gli obiettivi dell'ambulatorio erano quelli di filtrare gli accessi impropri al Pronto soccorso (i cosiddetti codici bianchi), andando a migliorare la qualità della prestazione sui casi urgenti, razionalizzando le prestazioni sanitarie rivolte ai codici di accesso di bassa priorità e favorendo il rientro alle cure territoriali – ha spiegato il Capogruppo Albert Chatrian –. Nel mese di marzo 2015, era stata bandita una selezione pubblica per il conferimento di incarichi a tempo determinato di 12 mesi, eventualmente prorogabili, per i medici di medicina generale, da impiegare presso questo ambulatorio, che però è stato chiuso il 7 gennaio 2016.» Il Consigliere ha quindi voluto sapere quanti pazienti sono stati visitati, i motivi dell'apertura e della repentina chiusura. «All'Assessore chiediamo anche se non ritenga questa modalità di agire superficiale, inutile e dispendiosa, oppure la consideri utile per il miglioramento dei servizi sanitari e dell'efficienza nell'utilizzo delle risorse finanziarie a disposizione dell'USL; infine, quali siano gli intendimenti affinché non accadano più situazioni di questo tipo.»
L'Assessore alla sanità, Antonio Fosson, ha riferito: «Il numero di accessi di codici bianchi all'inizio del 2015 era molto elevato, crescente nel tempo, superiore rispetto ad altri presidi italiani, in cui questo fenomeno era presente ma meno rilevante. In queste realtà era stato creato un ambulatorio ad hoc, in modo da ricondurre l'assistenza in ambiti più appropriati. Sulla base delle risultanze di queste esperienze, si è ipotizzata l'attivazione di un analogo ambulatorio per il nostro Pronto soccorso. Nel 2015 il numero di accessi dei codici bianchi si è ridotto significativamente, più di quanto ci si aspettasse, grazie ad una sensibilizzazione mirata e l'introduzione del ticket. Nei cinque mesi di attività dell'ambulatorio sono stati visitati 837 pazienti. Il progetto aveva quindi i presupposti razionali per essere attivato, si è rivelato significativo e utile ad orientare i comportamenti della popolazione e a coinvolgere i medici del territorio; si è però resa necessaria una riconsiderazione, confrontando le risorse impegnate e le attività rese. Gli operatori del Pronto soccorso avevano manifestato soddisfazione per l'attivazione di questo esperimento, che, visti i risultati, giustamente è stato sospeso. Stiamo lavorando per una riorganizzazione dei servizi sul territorio, ci troviamo in una fase conclusiva.»
Il Capogruppo Chatrian ha replicato: «In questo ambulatorio sono stati visitati cinque pazienti al giorno. Già a fine agosto questa situazione era di dominio pubblico, eppure si è dovuto aspettare cinque mesi per chiudere il servizio. Cosa faranno i medici i cui contratti sono stati azzerati? È imbarazzante riscontrare uno spreco di risorse, mentre contemporaneamente vengono penalizzati servizi sul territorio, soprattutto a discapito di chi ha scelto di rimanere in montagna. La politica deve essere capace di trovare soluzioni, anche ardite, con le risorse a disposizione per riorganizzare il sistema sanitario.»
MM