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Comunicato n° 41 del 20 gennaio 2016

Relazione sulle attività di VdA Structure

Seduta consiliare del 20 gennaio 2016

Nella seduta del 20 gennaio 2016, il Consiglio regionale ha preso atto della relazione dell'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, Raimondo Donzel, sulle attività 2014 di Vallée d'Aoste Structure, società cui l'Amministrazione regionale ha conferito i beni facenti parte del patrimonio immobiliare destinato ad attività produttive e commerciali (ai sensi della legge regionale 10/2004).

Il valore della produzione della Società nel 2014 è stato di 4.789.078 euro, mentre i costi della produzione si sono attestati a 7.302.175 euro; il bilancio si è chiuso con un risultato negativo di 2.418.535 euro. Tra le principali voci operative di costo vi sono le spese per servizi (1.037.650 euro), per il personale (1.631.035 euro) e per gli ammortamenti di beni strumentali e le svalutazioni per diminuita esigibilità di crediti commerciali (2.895.033 euro). Ma tutti gli indicatori a disposizione mostrano evidenti segni di miglioramento per il 2016/2017.

«La relazione 2014 contiene elementi importanti per capire cosa sta accadendo – ha detto l'Assessore Donzela partire dalla sostituzione dei vertici di VdA Structure, che solo a fine 2014 sono diventati operativi. VdA Structure gestisce un patrimonio immobiliare enorme che rappresenta una ricchezza straordinaria per la comunità valdostana (oltre 300 milioni di euro), che in alcuni casi è stata determinante per garantire la continuità delle attività imprenditoriali nella nostra regione. Voglio poi sottolineare il valore sociale di questo patrimonio: in questo momento negli stabili locati da Vallée d'Aoste Structure lavorano 2325 addetti

«La relazione 2014 presenta una situazione di difficoltà, ma già il Programma esecutivo annuale 2015 e il Programma strategico triennale 2016-2018 evidenziano alcuni miglioramenti. Per capire come andare a correggere i dati in perdita, bisogna partire da dati oggettivi: innanzitutto nel 2010, per la tassa ICI c'erano 440mila euro, nel 2014 il costo IMU era 1 milione 224mila. Altro elemento di criticità sono gli ammortamenti che incidono in maniera enorme sui costi della gestione: nel 2014 non era in pareggio, ma la prospettiva è di ridurre la perdita. Una ulteriore difficoltà del passato era la situazione creditizia, con milioni di euro di crediti: è chiaro che nel gestire questa partita bisogna anche tenere conto della responsabilità sociale dell'impresa ed è stata quindi attivata per il 2015 una politica di recupero basata sul patrimonio di fatture delle imprese, attraverso non un'azione di forzatura, ma creando degli accordi con le imprese. L'aspetto più critico è quello relativo alla cultura d'impresa in Valle d'Aosta: ci vuole un maggiore dinamismo rispetto alla necessità di seminare per poi raccogliere i frutti. È in atto una riflessione per modificare le modalità di insediamento delle start-up nelle Pépinières, al fine di dare delle opportunità ai giovani di creare delle imprese, supportando il loro percorso. Bisogna anche creare cultura imprenditoriale in Valle d'Aosta istituendo una sinergia tra scuola, lavoro e impresa. Tra gli elementi positivi, sia nella relazione 2014 sia nel Programma esecutivo 2016, ci sono le azioni da realizzare nel più breve tempo possibile: innanzitutto lo snellimento delle procedure di insediamento nelle Pépinières. A questo proposito, segnalo che questa azione è già stata realizzata per tutte le imprese grazie ad una delibera di Giunta, per cui oggi in 60 giorni un'impresa può insediarsi. Al bisogno di una triangolazione tra Assessorato, VdA Structure e Finaosta è stata data risposta e oggi, in un giorno, un imprenditore che vuole venire in Valle è in grado di risolvere gran parte delle questioni. Rilevo poi che ci sono oltre 6 milioni di investimenti, che vanno a incrementare il valore del bene e che sono quasi tutti mirati a realtà operative con sviluppo imprenditoriale importante o che si stanno insediando. Si è scelto di investire non solo su Aosta (1 milione di euro), ma anche ad Arnad (ex-Olivetti I-jet con 450 mila euro), a Verrayes (450 mila euro), a Pont-Saint-Martin (ex Zincocelere con 1 milione di euro) a completare un investimento di 6 milioni di euro. Quindi, se da una parte la relazione 2014 ci mette di fronte ad una perdita onerosa per la Valle d'Aosta, dall'altra parte gli ultimi programmi ci dicono che è iniziata un'azione di controtendenza e che al 2017 saremo al di sotto del milione di perdita

«Ricordo anche che la Regione ha deciso di conferire a VdA Structure anche gli immobili del patrimonio agricolo: è inevitabile che questo comporterà oneri aggiuntivi, ma è importante che la Valle d'Aosta abbia risposto all'esigenza di gestire un patrimonio così importante per il modo agricolo forestale. Segnalo infine una problematica che affronteremo a breve: ci sono delle volontà di alcuni piccoli imprenditori di acquisire direttamente delle aree industriali, quindi stiamo valutando, mantenendo sempre la destinazione industriale, che queste possano essere messe nella disponibilità di questi imprenditori, andando a creare un valore aggiunto alla nostra realtà produttiva

Il Consigliere Alessandro Nogara (UVP) ha evidenziato: «Abbiamo riscontrato diversi aspetti positivi: il cercare di portare fuori dalla Valle d'Aosta il nostro prodotto, lo snellire le procedure, la procedura creditizia. Il tasto dolente invece riguarda il conferimento di 27 immobili rurali, che non fa che aggravare la situazione del bilancio della società: si sarebbe potuto cercare un'acquisizione alternativa. Spero davvero che si possano concretizzare i miglioramenti annunciati

Per il Consigliere Roberto Cognetta (M5S), «oggi paghiamo lo scotto della politica condotta sinora: VdA Structure è stata usata negli anni come ammortizzatore sociale. Il problema è che non c'è nessuna idea sul territorio e va fatto un ragionamento sulla Società, che dopo tre bilanci è in continua perdita. Il patrimonio è stato gestito male, sono state compiute scelte sbagliate. È una bella gatta da pelare e i due milioni a bilancio sono poca cosa rispetto alle necessità per ristrutturare gli immobili. Non sarà facile uscire da questa situazione, dato il contesto generale della regione, che peraltro offre professionalità limitate

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha osservato: «Per i costi operativi gli spazi sono limitati a poche voci, ammontano a più di sette milioni di euro, di cui il 40% è rappresentato dagli ammortamenti. Nel 2014 non è stato inserito nemmeno un euro per il marketing e la pubblicità: spiace che non si sia cercato di fare qualcosa in questo importante settore. Calano bruscamente gli addetti occupati nelle imprese: è un campanello d'allarme che non deve essere sottovalutato. Non si sono poi registrate alienazioni né acquisizioni. Peccato. Nel prossimo triennio occorre creare le condizioni per i possibili affittuari. Nella Pepinière di Aosta numerosi lotti sono disponibili, bisogna trovare delle azioni per riempirli, altrimenti sono un costo. Per le attività di indirizzo, è positivo il recupero parziale dei crediti di diversi imprenditori, ma dai prospetti rileviamo che, se anche dovessimo aumentare i ricavi e diminuire i costi, nel 2018 nel migliore dei casi la perdita di esercizio di VdA Structure sarebbe vicina ai due milioni di euro. Su questa relazione, per la forma siamo d'accordo, ma per la sostanza dobbiamo avere più appeal nei confronti degli imprenditori: dobbiamo essere competitivi, altrimenti non si investe in Valle d'Aosta. Il nostro gruppo cercherà di apportare il proprio contributo nell'intento di riuscire a riempire quegli immobili vuoti che purtroppo rappresentano una zavorra agendo sulle politiche fiscali, sui tassi di interesse, sui trasporti per dare risposte puntuali oltre che per creare occupazione

Il Consigliere Elso Gerandin (UVP) ha aggiunto: «Il cambio di strategia è palese, ma rimangono aspetti incomprensibili: ad esempio, Vda Structure è una società in house ma come mai i suoi Piani non sono stati menzionati nella delibera della Giunta regionale? L'impressione è che da parte della politica ci sia poca volontà di venire incontro allo sforzo compiuto da VdA Structure, e penso in particolare all'operazione dello stabilimento Heineken. Ma bisogna valutare anche la questione degli affitti, per cui l'Amministrazione regionale paga circa un milione e mezzo di euro all'anno: non è forse meglio sfruttare le strutture inutilizzate? La politica deve dare una mano per risanare questa Società

SC-MM