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Comunicato n° 541 del 21 ottobre 2015

Discusse una mozione e due risoluzioni sul servizio socio-educativo per la prima infanzia

Adunanza consiliare del 20 e 21 ottobre 2015: conclusi i lavori

Il futuro del servizio socio-educativo per la prima infanzia in Valle d'Aosta è stato il tema che ha animato una lunga discussione durante la seduta mattutina e pomeridiana del Consiglio Valle del 21 ottobre 2015.

Sono state infatti trattate tre iniziative proposte dai gruppi Union Valdôtaine Progressiste e Alpe: una mozione e due risoluzioni depositate in Aula.

La mozione è stata respinta con 14 voti a favore (UVP, ALPE e M5S) e 21 astensioni (UV, SA e PD-SVdA) e intendeva impegnare l'Assessore regionale alla sanità a riferire in Commissione consiliare in merito alla riduzione occupazionale che deriverà dalla riorganizzazione del servizio e all'ammontare delle risorse economiche che si intendono mettere a disposizione nel bilancio 2016.

Anche la prima risoluzione è stata respinta con 14 voti a favore (UVP, ALPE e M5S) e 21 astensioni (UV, SA e PD-SVdA), ed  era volta ad impegnare la Giunta regionale a sospendere le delibere sul modello organizzativo e sulle tariffe del servizio socio-educativo per la prima infanzia, prevedendo, a decorrere dal 1° gennaio 2016, per un solo anno e a titolo sperimentale, l'adozione di una serie di proposte: periodo di apertura massima di 50 settimane l'anno; quantificare il costo ottimale in 1.020 euro mensili per gli asili nido e 550 euro per le garderie; stabilire in 160 euro la tariffa minima e in 650 la massima; applicare sperimentalmente per il 2016 il criterio per posto effettivamente occupato e il versamento all'Ente gestore per ogni bimbo inserito una quota pari alla differenza tra il costo unitario ottimale e quanto dovuto dalla famiglia sulla base dell'ISEE; rendere omogenei i dati introducendo un nuovo modello di rendicontazione.

La seconda iniziativa è stata invece approvata all'unanimità: invita il Presidente della Commissione consiliare competente a predisporre con opportuna sollecitudine un'audizione delle rappresentanze delle cooperative che non hanno sottoscritto il documento sottoposto all'attenzione della quinta Commissione il 19 ottobre scorso.

Il Consigliere Elso Gerandin (UVP) ha osservato: «Ci sono grande preoccupazione e senso di disagio per famiglie, educatori e gestori per la paventata riorganizzazione del servizio, contro la quale sono state raccolte anche numerose firme. È stata persino annunciata la chiusura di un asilo e di alcune garderie ad Aosta, peraltro in gestione ad una stessa Cooperativa. Alla luce di questa situazione, è quanto mai opportuno avere notizie aggiornate sulla riduzione occupazionale che deriverà da questa riorganizzazione, con conseguente perdita di posti di lavoro da parte degli educatori (si parla di una quarantina), oltre che sull'ammontare delle risorse economiche che si intendono mettere a disposizione nel bilancio regionale 2016. Con le proposte che abbiamo avanzato, mettiamo tutti sullo stesso piano e garantiamo i posti di lavoro. Sono battaglie che non hanno colore politico, denotano solo buon senso. Il sistema va riorganizzato senza creare disagio nelle famiglie e nei lavoratori. La maggioranza spara nel mucchio senza avere un progetto.»

Il Capogruppo di Alpe Albert Chatrian ha definito la risoluzione «una proposta dettagliata, frutto di audizioni in Commissione e della disponibilità di dati più precisi, per dare risposte ai cittadini che non capiscono l'atteggiamento della maggioranza. In Commissione la Giunta ha presentato una nuova proposta che paradossalmente offre una minore qualità a maggiore prezzo; queste proposte invece mettono nero su bianco paletti per non mortificare le richieste delle famiglie. Avevamo capito che ci fosse una volontà politica di intervenire e non di seguire il "metodo Rollandin" che fa cadere dall'alto una scelta già presa. Al termine delle audizioni in quinta Commissione abbiamo avuto informazioni supplementari e ci sembrava che la maggioranza volesse davvero mettere mano alle proposte di delibera con un confronto sereno. Invece ci troviamo di nuovo di fronte ad un episodio di macelleria sociale, si compie un lavoro di mera ragioneria che distrugge un sistema. Mi chiedo poi se non si possa ricorrere ai fondi sociali europei per poter disporre di ulteriori risorse finanziarie. Auspico comunque che l'Assessore voglia ritirare queste delibere e ricominciare il percorso

Il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy ha constatato: «Abbiamo soltanto perso tempo se le nostre proposte per trovare una soluzione di compromesso non vengono accettate. Allora non è vero che la Commissione è sovrana se non si possono apportare delle modifiche, anche pur avendo ricevuto richieste e proposte degli interessati. Oggi a questo dossier non si modifica nulla, se non uno scarto di 30 euro, seppur positivo ed apprezzato, su una tariffa e ancora non si conoscono i reali risparmi. Tanto valeva che ci diceste subito di voler proseguire per la vostra strada di distruzione di un servizio. A questo punto non ha più senso lavorare tutti insieme e proseguire nelle audizioni in Commissione, se tanto la delibera è già chiusa.» Il Consigliere ha inoltre sollecitato «una protesta del Consiglio contro lo Stato che ci toglie altri 74 milioni di euro. Gli asili nido sono solo un tassello di un sistema che non può più stare in piedi perché non ci sono più soldi. Denunciamo questi soprusi, dobbiamo difenderci e di certo non aderiamo a questo atteggiamento passivo della maggioranza

Per il Consigliere del M5S Roberto Cognetta, «non stiamo affrontando una trattativa commerciale, stiamo parlando di un welfare che avrebbe dovuto essere un fiore all'occhiello invece fa acqua da tutte le parti. L'Assessore Fosson non ha la forza politica di portare avanti una decisione, siamo di fronte a delle marionette. Mi auguro poi che in Commissione si possano sentire anche i rappresentanti delle famiglie

Il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha riferito: «Le audizioni in Commissione si sono svolte correttamente, permettendoci di sentire diverse campane. Va precisato che i rappresentanti delle Cooperative sociali sentiti non rappresentano le Centrali cooperative, soggetti delegati a contrattare. Il Celva ha suggerito di modificare i costi ottimali, cosa che è stata accettata, mentre abbiamo acquisito un documento da parte del Forum delle famiglie. Domani il percorso di audizioni in Commissione si concluderà con l'incontro con i Sindacati e lunedì con le Centrali cooperative, così come previsto dalla risoluzione accolta. A mio avviso è stato possibile disporre di un quadro della situazione articolato. I numeri rappresentati dalla minoranza per gli esuberi non sono a nostro parere corrispondenti ai numeri reali. Le migliorie già apportate alla prima bozza, tra cui la flessibilità e il part-time governato, le settimane di apertura, portano a una riduzione consistente, se non all'annullamento, degli esuberi. Il rapporto 1 a 8 si allinea semplicemente allo standard nazionale. Siamo convinti dell'equità dell'aver fissato un costo standard di 900 euro, costo che tiene conto delle realtà medie nazionali incrementato per la nostra regione considerato il maggior costo del lavoro e della vita.»

Il Presidente della quinta Commissione "Servizi sociali" Claudio Restano (UV) ha ripercorso le riunioni effettuate: «Abbiamo svolto un esame molto attento della questione che nessuno ha affrontato a cuor leggero, consci di trovarsi in una fase molto importante, in una revisione generale di un sistema, perché non basta effettuare tagli. La maggioranza è sensibile ai bambini, ai giovani e agli anziani, ma non è più possibile elargire i contributi del passato, bisogna fare una revisione strutturale, senza incidere sulla qualità del servizio. Il primo passo in questo senso è stato compiuto. Siamo favorevoli alla previsione della risoluzione per l'applicazione del criterio per posto effettivamente occupato

Il Consigliere André Lanièce (Stella Alpina) ha evidenziato: «I Commissari hanno lavorato sulla bozza iniziale, effettuando modifiche migliorative, ad esempio abbassando le tariffe per le fasce basse e per la fascia intermedia, aumentando solo le tariffe per la fascia alta. Questo è un punto di partenza, in futuro si potrà fare ancora meglio e a fine 2016 potremo avere il riscontro di questa rimodulazione

Nel dibattito sono intervenuti anche i Consiglieri di Alpe Patrizia MorelliRazionalizzare la spesa non significa distruggere il sistema e portare all'abbandono gli asili nido. Le nostre iniziative vanno nella direzione di approfondire adeguatamente il tema e acquisire tutti gli elementi utili per avere un quadro completo, che consenta un dibattito che sia il più proficuo e articolato possibile.»), Chantal CertanQuesta risoluzione vuole aprire un dibattito, non chiudere le discussioni. La maggioranza deve capire cosa vuole fare.») e Fabrizio RoscioDi certo non è stato applicato un metodo scientifico e mi chiedo se la maggioranza intenda verificare nel tempo il funzionamento delle scelte effettuate.»); i Consiglieri dell'UVP Laurent Viérin Non si capisce a che gioco stia giocando l'Assessore Fosson, che ha cambiato idea rispetto a quanto detto in Commissione. Queste non sono scelte lungimiranti, ma scellerate, che cancellano il modello Valle d'Aosta. La Commissione avrebbe dovuto essere coinvolta prima della delibera, forse non si sarebbe arrivati a questo punto. Non ci stiamo a vedere tagli per un approccio solo economico.»), Nello FabbriSi tagliano le risorse senza nemmeno conoscere i risparmi; altrimenti magari potremmo reperire fondi su altri capitoli di bilancio, senza incidere così pesantemente sul sociale. E' necessario audire tutte le Cooperative, in modo da conoscere nel dettaglio tutte le spese, tutte le necessità; è così che potremo essere sicuri delle decisioni che assumeremo.»), Alessandro Nogara Non nascondiamoci dietro alla crisi, occorrono una programmazione seria, un confronto condiviso e riforme efficaci.»), Vincenzo Grosjean L'approccio della maggioranza è sempre lo stesso in ogni settore; non è di certo questo il modo per amministrare la Valle d'Aosta.»)

In sede di replica, l'Assessore alla sanità e servizi sociali, Antonio Fosson, ha evidenziato «il nostro senso di responsabilità nel trattare un settore fondamentale, di eccellenza. Intendo lavorare per mantenere questi servizi, utilizzando al meglio le risorse disponibili. Forse siamo partiti tardi, non abbiamo capito subito che il sistema – già in crisi – andava riformato. In Commissione ho portato la pratica per aprire il dibattito e permettere un'analisi approfondita. Spiace che la risoluzione voglia interrompere un cammino che avrebbe potuto proseguire domani, con le audizioni dei Sindacati. Le rette degli asili nido erano alte, ma anche molto squilibrate, perché non c'erano differenze di fascia. Quindi abbiamo pensato di cambiare il costo ottimale e adeguare le rette al reddito. Assicuro che i dati e le proiezioni su cui ci siamo basati erano giusti. Abbiamo effettuato anche incontri informali con le Cooperative. Auspico che il confronto in Commissione continui, soprattutto per trovare un percorso che valorizzi i risultati positivi sinora conseguiti. In merito ai risparmi, abbiamo comunicato una cifra di circa un milione trecentomila euro

In merito alle proposte formulate dai gruppi UVP e Alpe con la prima risoluzione, l'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Antonio Fosson, ha formulato alcuni emendamenti: adottare le delibere con decorrenza dal 1° gennaio 2016 – e non in via sperimentale per un solo anno –; prevedere 48 settimane di apertura degli asili nido; stabilire il costo ottimale in 900 euro mensili per gli asili nido e 450 per le garderie; la tariffa minima stabilita in 170 euro e 750 la massima.

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha specificato: «I ragionamenti che abbiamo fatto sulla questione non vanno contro le famiglie o i lavoratori. Abbiamo seguito la logica che punta al far pagare di più chi se lo può permettere. Tutta la maggioranza ha cercato di dare risposte corrette basandosi su dati certi. Non vogliamo ridurre il servizio ma continuare a lavorare per migliorare ulteriormente, soprattutto al termine di questa prima sperimentazione per il 2016. Per questo, voteremo a favore della seconda risoluzione per audire le Cooperative mancanti

In merito alla riduzione del bilancio, il Presidente Rollandin ha spiegato: «Per un incauto ricorso della Regione Sardegna che ci ha coinvolto di rimbalzo abbiamo subito il taglio sulle accise da parte dello Stato di 74 milioni. Questa riduzione non è quindi stata colpa nostra

Dopo una Conferenza dei Capigruppo, il Presidente del Consiglio ha annunciato che le restanti mozioni all'ordine del giorno sono state ritirate dai proponenti e saranno discusse nella prossima adunanza, che si terrà mercoledì 4 e giovedì 5 novembre 2015.

I lavori sono quindi conclusi.

MM