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Comunicato n° 428 del 30 luglio 2015

Respinta una risoluzione sul Passante ferroviario di Torino

Riunione del Consiglio del 30 luglio 2015

Nella seduta del 30 luglio 2015, i gruppi Union Valdôtaine Progressiste, Alpe e Movimento 5 Stelle hanno depositato in Aula una risoluzione a tutela degli interessi della Valle d'Aosta nei confronti di RFI spa, gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale, in relazione alla chiusura del Passante di Torino al transito dei treni diesel.

L'iniziativa, che è stata respinta con 19 voti contrari (UV, SA e PD-SVdA) e 14 a favore, intendeva impegnare il Presidente della Regione a sostituire l'Assessore Marguerettaz nella gestione del dossier; a richiedere a RFI il rispetto dell'impegno assunto nei confronti della Regione all'atto della progettazione e della costruzione del Passante ripristinando le condizioni infrastrutturali volte alla ripresa del traffico ferroviario con l'utilizzo di treni a trazione diesel e inserendo l'intervento inerente l'elettrificazione della tratta ferroviaria Aosta-Ivrea nella fascia A del Contratto di programma fra gli interventi finanziati di immediata realizzazione; a valutare in sub-ordine la possibilità di attivare un'azione legale a tutela del danno economico e d'immagine subìto in questi anni dalla Regione Valle d'Aosta e dai valdostani a causa della chiusura del Passante e all'induzione di utilizzo di proprie risorse finanziarie per rimediare al disservizio creato da terzi.

Il testo è stato illustrato dal Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, che ha ricordato che la questione del Passante è già stata affrontata più volte in questo Consiglio. «Con il divieto di transito ai treni diesel e, quindi, dei nostri "Minuetto", la Valle d'Aosta ha perso un pezzo importante dei suoi collegamenti ferroviari. Con documenti ufficiali, RFI aveva garantito alla Regione che con l'apertura del Passante non ci sarebbero state modifiche alla circolazione e la Regione aveva finanziato, prima della sua apertura, parte della spesa di acquisto dei treni "Minuetto" effettuata da Trenitalia. Ora, invece, ci troviamo beffati: riteniamo quindi che il Governo debba tutelare gli interessi della Valle d'Aosta perché si tratta di diritti che sono stati lesi.»

L'Assessore ai trasporti Aurelio Marguerettaz ha condiviso il fatto che «questo intervento ha penalizzato la comunità valdostana e tutti i treni che passano per Porta Susa e che non arrivano da una tratta elettrificata. Il Passante di Torino è stato realizzato per risolvere un problema della città: un progetto che non è mai arrivato sul tavolo della Regione Valle d'Aosta per l'approvazione. Affrontare un contenzioso con RFI sarebbe molto temerario perché la Regione non ha nessun ruolo in questo progetto, tuttavia io assicuro che a fronte di tutto questo disagio gli uffici e la parte politica hanno fatto tutti gli approfondimenti necessari. Purtroppo, da nessuna parte è emersa la possibilità di risolvere la questione da parte di RFI: la risposta è stata che tutti i treni termici, anche quelli di nuova generazione, non possono transitare per il Passante. Le assicuro che il tema è stato ampiamente riportato in tutte le sedi.»

Il Capogruppo Bertschy ha replicato: «Non si capisce quale sia la paura di prendere carta e penna e scrivere a RFI che ha sbagliato a progettare un Passante e che, per questo motivo, la Regione Valle d'Aosta ha subìto dei danni. Non chiediamo un'azione legale, soltanto una lettera che ricordi tutti i passaggi che hanno portato alla situazione attuale. Proviamo a far sentire la voce delle Istituzioni valdostane a difesa degli utenti della ferrovia. È questo l'atteggiamento politico che vogliamo da parte del Governo regionale. La gente sta facendo fatica e il trasporto pubblico, in un momento come questo, è ancora più importante.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha aggiunto che «per quanto riguarda il primo punto della risoluzione, ossia la sostituzione dell'Assessore Marguerettaz nella gestione di questo dossier, siamo contrari. Per il resto, siamo pronti, come lo abbiamo sempre fatto, a scrivere a RFI per ribadire le nostre ragioni.»

SC