Info Conseil

Comunicato n° 424 del 30 luglio 2015

Rendiconto 2014 e assestamento 2015 della Regione: le repliche della Giunta

Riunione consiliare del 30 luglio 2015

La seduta pomeridiana del Consiglio del 30 luglio 2015 si è aperta con le repliche della Giunta alle osservazioni emerse in sede di discussione generale sul rendiconto 2014 e sull'assestamento 2015 della Regione.

L'Assessore all'agricoltura, Renzo Testolin, ha sostenuto che «riguardo alle risorse da destinare ad Agea per il pagamento dei contributi delle indennità compensative, la Regione ha regolarmente versato le sue quote di pertinenza, che possono essere utilizzate così come previsto dalla normativa. Non c'è quindi alcun tipo di criticità delle risorse messe a disposizione da parte della Regione.»

L'Assessore alle finanze,  Ego Perron, ha precisato: «Non abbiamo mai presentato la fotografia della situazione valdostana con toni trionfalistici, ci approcciamo alla realtà con un atteggiamento di serietà, senza intenzione di nascondere le difficoltà. Chi si illude di andare a dettare le regole a Palazzo Chigi sbaglia, così come chi pensa di entrare alla Ragioneria di Stato e battere i pugni per ottenere tutte le condizioni favorevoli. Non è giusto banalizzare il lavoro svolto sinora. Abbiamo infatti cercato di fare tutti gli sforzi possibili e immaginabili all'interno di una contrattazione di certo non facile con lo Stato, indipendentemente dal Governo in carica. Abbiamo sempre cercato di far valere le nostre prerogative, spiegare le nostre differenze in quanto Regione a Statuto speciale. Ricordiamoci che dobbiamo fare i conti con la legislazione vigente, ossia un complesso di norme (penalizzanti o meno) che regola i rapporti tra Stato e Regioni a Statuto speciale e cui dobbiamo attenerci. L'insieme di queste norme grava per il 2014 per 416 milioni di euro, salvo diverso accordo; ciò significa che se noi applicassimo tutte queste leggi senza un accordo con lo Stato ci saremmo trovati ad avere a disposizione per il 2014 708 milioni anziché 838 milioni. Per il 2015, il punto di partenza non è rappresentato dai 150 milioni in meno, ma tenere conto del fatto che, intervenendo il nuovo accordo, da 640 milioni il limite si è alzato a 701 milioni di euro. Si tratta di due negoziazioni distinte, anno per anno; l'una non ha a che vedere con l'altra. Ci siamo assunti la responsabilità di non lasciare la Regione sguarnita, perché senza questo accordo non avremmo avuto nessuna certezza. Abbiamo approvato un buon accordo, perché certifica in via definitiva che nel 2014 abbiamo rispettato il Patto (non ci sono sanzioni per la Valle d'Aosta), prevede un ampliamento di 60 milioni per il 2015, c'è la rinuncia al contenzioso da parte della Regione, c'è un miglioramento del patto di stabilità per i Comuni, c'è un trasferimento aggiuntivo di 120 milioni che consente la chiusura delle partite pendenti con Trenitalia (quindi il completamento dell'iter per la completa regionalizzazione della competenza sulla ferrovia). Dunque, oggi ci sono condizioni di certezza in una situazione di luce ed ombre. L'impegno del Governo regionale è di operare per continuare a garantire prospettive di sviluppo per la nostra comunità.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha aggiunto: «En 2015, une série de conséquences sont liées à 2008, quand la crise a débuté et ont commencé les difficultés dans l'industrie, dans l'occupation, dans notre budget régional, qui, au cours de ces années, a été littéralement pillé par l'Etat. Les Régions à Statut spécial ont particulièrement soufferts de cette situation ; le dernier changement a concerné le "patto di stabilità", qui n'a plus assuré aucune certitude des ressources. Pour nous l'autonomie et sa défense ont été les piliers de notre action et c'est dans sens que nous avons travaillé.»

Entrando nel merito dei documenti finanziari, il Presidente ha osservato che «le strategie sarebbero più facili se ci fossero delle garanzie di base e sino ad oggi non le abbiamo avute. Con questo accordo finanziario, abbiamo 120 milioni in più destinati al pagamento delle tre annualità (69 milioni di euro) per il servizio ferroviario e 51 milioni per l'ulteriore compensazione del mancato gettito delle accise. I soldi che si spendono per i treni non sono contabilizzati nel rispetto del patto di stabilità, quindi il tetto di 701 milioni stabilito per il 2015 è da considerarsi incrementato con queste risorse alle quali devono essere aggiunte le spese per l'ospedale e per i trasferimenti per investimenti agli Enti locali. Abbiamo quindi una disponibilità di spesa reale di circa 800 milioni di euro. Malgrado le difficoltà abbiamo cercato un meccanismo che desse soluzione ai problemi. Se non avessimo colto questa disponibilità, che è stata poi inserita con un emendamento al disegno di legge sugli Enti locali, sarebbe stato impossibile intervenire successivamente sul bilancio. Le garanzie che oggi abbiamo vanno nell'ottica di mantenere i servizi, con particolare attenzione al settore della sanità e delle politiche sociali.»



SC-MM