Info Conseil

Comunicato n° 353 del 24 giugno 2015

Interpellanza sulla Centrale operativa del 118

Riunione consiliare del 24 giugno 2015

Il gruppo PD-SVdA, con un'interpellanza illustrata nel corso della seduta consiliare del 24 giugno 2015, ha affrontato la questione dell'organizzazione interna della Centrale operativa del 118.

In particolare, il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz ha osservato: «L'efficacia del sistema delle chiamate è fondamentale per un servizio ottimale, ad esempio risparmiando interventi non indispensabili. Ad interloquire col malato o con chi si trova a soccorrere un infortunato, deve essere un operatore formato e competente. A noi risulta che nella Centrale operativa chi processa la chiamata è sì personale sanitario ma anche tecnico. Gli operatori di centrale, pur essendo inquadrati a livelli relativamente bassi, senza compensazioni economiche e competenze sanitarie, svolgono in base alla legge regionale funzioni che, pur rientrando sotto le responsabilità del personale sanitario, hanno ricadute dirette anche su loro stessi. Si tratta di un paradosso del provvedimento normativo: come può un operatore tecnico per cui non sono richiesti titoli specifici decidere procedure in cui rientrano valutazioni di carattere meramente sanitario?»

«Vorremmo quindi sapere – ha proseguito il Consigliere – se gli operatori in turno utilizzino i medesimi protocolli e forniscano analoghe risposte all'utente, indipendentemente dal profilo professionale e dal ruolo ricoperto, e sulla base di quali indicazioni normative regionali o nazionali agiscono in tal senso. Ci chiediamo se non sia il caso di rivedere l'organizzazione interna della Centrale e eventualmente gli organici e di definire meglio i ruoli e le responsabilità connesse a ciascun operatore differenziandole in base al profilo professionale e al ruolo di appartenenza. Infine vorremmo capire se il "Medical Dispatch System" non possa essere semplificato e adeguato alle esigenze dell'Azienda e degli operatori con conseguente risparmio dei costi di licenza.»

L'Assessore alla sanità, Antonio Fosson, ha risposto: «Il problema della responsabilità dell'operatore tecnico in caso di chiamata emergenziale da diversi anni è oggetto di contrattazione. Il presupposto normativo regionale prevede le funzioni del tecnico in modo preciso. In centrale lavorano un infermiere e due tecnici, ma non si tratta di assimilazione professionale, l'infermiere supervisiona ed è responsabile del processo. L'organizzazione della nostra Centrale di soccorso è sempre più in mano ai tecnici, adeguatamente formati. Nel 2014 sono state ricevute 39.000 chiamate (quindi 107 chiamate al giorno, 4-5 all'ora). Il "Medical Dispatch System" è un sistema certificato non semplice, ma obiettivo di fronte a tutte le chiamate e per qualsiasi operatore e cambiarlo comporterebbe difficoltà anche dal punto di vista legale. La discussione sull'argomento non è chiusa, presenterò in Commissione gli esiti della contrattazione su tali problemi che in momenti di difficoltà non rendono sereno il lavoro

Il Consigliere Guichardaz ha replicato: «La Regione Puglia ad esempio si avvale esclusivamente di personale sanitario, così come da indicazioni ministeriali. La responsabilità penale è strettamente personale, l'operatore tecnico in caso di colpa potrebbe essere accusato persino di abuso di professione. Questi operatori vanno tutelati e le funzioni devono essere riconosciute. Rispetto al "Medical Dispatch System", sottolineo che molte Regioni hanno adeguato il sistema e non devono sostenere soldi per licenze e aggiornamento dei software. Ritengo che anche la nostra USL possa uniformarsi alle altre regioni, viste anche le competenze informatiche interne

MM