Info Conseil

Comunicato n° 349 del 24 giugno 2015

Interrogazione sui tempi d'attesa degli esami diagnostici

Riunione consiliare del 24 giugno 2015

I gruppi Alpe e UVP, con un'interrogazione presentata congiuntamente nel corso della seduta consiliare del 24 giugno 2015, hanno affrontato la questione dei tempi di attesa per l'effettuazione degli esami diagnostici che, in alcuni casi, superano i 60 giorni, mentre occorre attendere settimane per ricevere le risposte.

Hanno quindi voluto fare il punto sulla situazione dei tempi di attesa e hanno chiesto quali procedure debbano essere seguite per la prenotazione. Hanno inoltre chiesto informazioni sulla semplificazione e sull'andamento della mobilità passiva riferita agli esami diagnostici e alle visite specialistiche.

L'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Antonio Fosson, ha risposto: «Quest'anno abbiamo dovuto far fronte a una riduzione di fondi da 800 mila a 300 mila euro nel sistema delle liste di attesa. Rimangono tuttavia invariate le tempistiche: 30 giorni per le visite e 60 giorni per prestazioni strumentali non urgenti. Abbiamo poi 12 prestazioni su un centinaio che non rientrano in questi standard. Le difficoltà avrebbero potuto essere maggiori, ma ciò non toglie che il sistema vada sempre implementato. A non rientrare nei canoni per lo più sono la risonanza magnetica e la Tac, sforando di una ventina di giorni, mentre l'ecografia, pur essendo un esame semplice, richiede attese maggiori per una diminuzione del personale. I ritardi attinenti al reparto di dermatologia sono invece legati al pensionamento del primario. A regime è andato lo screening mammario, per cui nel 2014 sono stati effettuati più di 7000 esami

In merito alle prenotazioni, l'Assessore ha confermato «l'indicazione dell'urgenza entro le 72 ore per ogni tipo di esame. Occorre sempre disporre dell'impegnativa che ora è dematerializzata. In casi non complicati, che ad esempio non necessitano di preparazione, è sufficiente la prenotazione telefonica, altrimenti occorre recarsi agli sportelli del Cup. Gli esami del sangue ad Aosta non necessitano di prenotazione. Certamente si tratta di un sistema complesso, perché gli esami sono molto differenti gli uni dagli altri. I miglioramenti vanno fatti, soprattutto per quanto attiene la sinergia tra operatori del Cup e i reparti: stiamo effettuando una formazione ad hoc. Con la recente riorganizzazione l'ospedale ha riallacciato rapporto col territorio

«La mobilità globalmente è in diminuzione – ha concluso l'Assessore Fosson –, ma permane il paradosso dello svolgimento di esami in Piemonte: la situazione cambierà quando ci sarà l'auspicato accordo col Piemonte, al quale stiamo attivamente lavorando

La Consigliera Morelli (Alpe) ha replicato: «La celerità delle risposte in sanità alle richieste di prestazioni diagnostiche dei cittadini deve essere una priorità. Anche a noi sembra paradossale che i valdostani possano svolgere esami in pochissimi giorni in strutture piemontesi, unicamente previo pagamento del ticket: questo problema va assolutamente affrontato a livello politico. Apprezziamo che l'Assessore riconosca l'esigenza di migliorare ulteriormente il sistema, perché dai cittadini ci giungono ancora tante segnalazioni riguardo alle attese e alle procedure di prenotazione, ancora troppo complicate e fonte di disagio per i malati. Riteniamo che tutti gli esami debbano poter essere prenotati telefonicamente e che il personale debba essere adeguatamente formato per comunicare col cittadino. »

Il Consigliere Nello Fabbri (UVP) ha osservato: «La situazione della mobilità passiva deriva da difficoltà tecnico-organizzative, per cui occorre risolvere le lungaggini dello svolgimento di esami in Valle. Ai medici va data la possibilità di incidere sul paziente, facendolo desistere in caso di esami non strettamente necessari

MM