Info Conseil

Comunicato n° 348 del 24 giugno 2015

Interrogazione sulla realizzazione del passante ferroviario di Torino

Riunione consiliare del 24 giugno 2015

La realizzazione del passante ferroviario di Torino è stata al centro di un'interrogazione posta congiuntamente dai gruppi UVP e Alpe nel corso della seduta consiliare del 24 giugno 2015.

Richiamando una precedente iniziativa riguardante il divieto di transito dei treni "Minuetto" nel passante della stazione di Porta Susa, i Consiglieri hanno focalizzato l'attenzione sulla corrispondenza intercorsa tra l'Amministrazione regionale e RFI, chiedendo in particolare se, nel periodo precedente alla costruzione della struttura, siano state richieste a RFI assicurazioni sul fatto che questo passante non avrebbe comportato problematiche per i collegamenti Aosta-Torino utilizzanti i treni diesel.

L'Assessore ai trasporti, Aurelio Marguerettaz, ha riferito che «con lettera del settembre 2008, la Regione aveva chiesto chiarimenti a RFI in merito alla realizzazione del passante, in particolare sulle tempistiche, sulle possibili limitazioni al transito del materiale rotabile, sull'affidabilità e sui tempi di percorrenza, nonché su altri aspetti riguardanti potenziali modifiche al trasporto ferroviario nel suo complesso. RFI rispose subito comunicando che il percorso sotterraneo avrebbe consentito anche il transito di treni a trazione termica e che pertanto non si prevedevano sostanziali modifiche all'esercizio. Citando uno studio realizzato, RFI ipotizzava il passaggio di 24 treni diesel al giorno e concludeva che non c'erano problemi di superamento delle soglie di legge.. Tutte queste rassicurazioni sono state totalmente disattese perché quando il passante entrò in funzione, scattarono i sistemi antincendio e di allarme per il gas, intervennero la magistratura, il Comune di Torino e l'Arpa e furono quindi posti i divieti totali, anche per i treni di ultima generazione , quelli eurocompatibili.»

Il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy ha replicato che «nel giorno in cui i media celebrano Skyway, opera della quale non possiamo che essere orgogliosi come valdostani per quello che rappresenta e per il rispetto dei tempi di realizzazione, non si può non creare un parallelismo, ovviamente negativo, con un'opera strategica dimenticata dallo Stato: la nostra ferrovia. Il popolo valdostano è stato completamente dimenticato e abbandonato alla ricerca di soluzioni che ancora non si intravedono. La Regione, quando fu costruito il passante, si preoccupò di chiedere se tale opera avrebbe comportato modifiche ai collegamenti Torino-Aosta e ricevette rassicurazioni da RFI, disattese però una volta che l'opera entrò in funzione. A fronte di questo disagio, anziché intervenire con le necessarie tecnologie per garantire la continuità dei trasporti valdostani nel passante, è stato chiuso e impedito il passaggio. Noi vorremmo che il Consiglio regionale facesse un approfondimento politico pesante su questa tematica, perché oggi noi siamo terra di nessuno per la ferrovia. Dobbiamo ricordare allo Stato che ci siamo anche noi, a fronte di una programmazione dello Stato che non ci considera e al di là delle diatriba sul passaggio delle competenze. Spiace constatare che ancora una volta le scelte sbagliate di chi ha progettato ricadano sui cittadini e non vi sia la forza politica di condannare questi atteggiamenti.»

SC