Info Conseil
Comunicato n° 293 del 20 maggio 2015
Approvata una risoluzione sulla riforma della scuola
Riunione consiliare del 20 maggio 2015
Nel pomeriggio di mercoledì 20 maggio 2015, in chiusura della seduta ordinaria, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità una risoluzione riguardante la riforma della scuola, depositata in Aula dai gruppi UVP, Alpe e M5S ed emendata su proposta dell'Assessore all'istruzione e cultura.
Il testo impegna l'Assessore competente a presentare in Commissione consiliare il piano di azioni messe in atto in vista dell'applicazione del disegno di legge "La Buona Scuola" e, nello specifico, il piano di assunzioni del precariato, il piano e le modalità di reclutamento e di aggiornamento del personale, le azioni volte al mantenimento della qualità e identità della scuola valdostana, in particolare della scuola dell'infanzia bilingue regionale. Inoltre si invitano gli Assessori competenti a relazionare alla Commissione sui finanziamenti regionali nel settore dell'edilizia scolastica regionale e rispetto ad un eventuale rilancio dei fondi FOSPI e di finanza locale destinati alla messa a norma, ristrutturazione e ampliamento degli edifici sede di scuola di base di proprietà degli Enti locali. Il Presidente della Commissione consiliare competente è poi chiamato ad organizzare un'audizione dei parlamentari valdostani al fine di conoscere il loro parere sul disegno di legge in questione.
Il Consigliere dell'UVP Laurent Viérin, illustrando l'iniziativa, ha evidenziato che «il disegno di legge, autoproclamatosi "La Buona Scuola", approvato oggi dalla Camera dei deputati, ha suscitato un grande dibattito e numerose proteste del mondo scolastico, anche nella nostra regione. Le parti positive del DDL sono quelle relative alla volontà di mettere mano al precariato, all'edilizia privata, mentre vi sono delle zone grigie che riguardano la gestione troppo manageriale della scuola – che non vorremmo immorale –, la copertura finanziaria imprecisa e l'impianto della valutazione dei docenti che non si capisce come sarà codificato. Anche le modalità di consultazione messe in campo sono state discutibili. Ma è anche una riforma che preoccupa anche perché non tiene conto della scuola dell'infanzia e del nostro sistema bilingue. La nostra risoluzione va nella direzione di sollecitare in Valle il dibattito che è mancato a livello nazionale, attraverso un confronto serio con le parti sociali, viste anche le competenze statutarie della nostra Regione. In occasione delle riforme Moratti e Gelmini, la Regione aveva, per via legislativa e amministrativa, provveduto a mantenere il livello di offerta della scuola valdostana, impedendo lo smantellamento del nostro sistema. Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di ascoltare la base, avviando un confronto con le parti interessate. L'augurio è che l'Assessore ponga la massima attenzione su questo dossier, evitando che vi siano scelte calate dall'alto.»
La Consigliera di Alpe Chantal Certan ha sottolineato che «ad oggi, dobbiamo registrare che malgrado l'Assessore si sia "resa disponibile", sempre verbalmente, ad un confronto con le parti interessate, nessuna azione concreta è stata di fatto messa in atto. La mobilitazione di questi giorni è la prova tangibile di questa incomunicabilità tra Istituzioni e mondo della scuola. Non vorremmo che finisse miseramente come "la scuola bilingue". Le competenze statutarie dovrebbero stimolarci ad essere propositivi: invece, arriviamo sempre a rimorchio con la convinzione di aver aperto un confronto con i docenti e i genitori. Ci sono alcuni punti da chiarire: il ruolo dei dirigenti, il reperimento del personale, il ruolo della scuola dell'infanzia e molto altro. Oggi, abbiamo appreso che il deputato Marguerettaz ha proposto un emendamento a salvaguardia delle Regioni e delle Province autonome. Molto bene, ma sarebbe interessante che anche su questo tema, i nostri parlamentari avessero un filo diretto con il Consiglio Valle preventivamente, non dopo le sollecitazioni dei sindacati o delle minoranze.»
L'Assessore all'istruzione e cultura, Emily Rini, ha replicato che «quando ancora il disegno di legge era solo una bozza sono stati aperti tutti i tavoli di concertazione, sono stati organizzati diversi incontri sul territorio, è stato attivato un indirizzo e-mail per raccogliere i suggerimenti ed è stata enunciata e ribadita la chiara volontà della Regione di predisporre una legge di recepimento della "Buona Scuola" nella realtà valdostana. Esprimiamo soddisfazione per l'emendamento presentato dal deputato Marguerettaz e recepito oggi dalla Camera dei deputati, ma vorremmo andare oltre perché vogliamo una declinazione ancora più puntuale e precisa del disegno di legge rispetto al nostro sistema. Concordiamo quindi con lo spirito della risoluzione, pur ricordando che abbiamo già avviato tutta una serie di incontri con il territorio. Chiediamo solo che venga tolta la parte relativa alla volontà di aprire il confronto con le parti sociali perché questo è già attivo.»
Il Consigliere Laurent Viérin (UVP) ha espresso soddisfazione, pur sottolineando che «sono state le Organizzazioni sindacali che hanno richiesto di inserire la parte relativa al tavolo di confronto. Se l'Assessore riferisce che c'è già, ne prendiamo atto. Riguardo ai contenuti della riforma, noi vorremmo che ci sia chiarezza almeno per quanto riguarda il recepimento valdostano per la soluzione del precariato, che si riparta dagli idonei del concorso 2012, che ci sia la questione delle scuole di montagna. Sicuramente il lavoro in quinta Commissione consiliare è ancora da fare: noi auspichiamo che il grido d'allarme arrivato dal mondo della scuola sia ascoltato e che non ci si comporti come ha fatto il Presidente Renzi. Abbiamo il dovere istituzionale di concertare una riforma che sia la migliore per salvaguardare il sistema scolastico valdostano e che eviti le sbavature della riforma nazionale. Per quanto riguarda i parlamentari, riteniamo che abbiano fatto il minimo sindacale: noi chiediamo che vengano a confrontarsi sul contenuto della riforma, affinché esprimano poi a livello parlamentare le nostre perplessità.»
Il Capogruppo del PD-SVdA Raimondo Donzel ha voluto rimarcare «di non condividere il tentativo di sminuire il fatto che sia stata votata una norma di salvaguardia delle prerogative statutarie sulla scuola in un disegno di legge nazionale. Non è un aspetto banale, né normale attività parlamentare, ma è un riconoscimento importante di una specificità che attiene a norme statutarie proprio in una legge sulla scuola che ha un forte carattere nazionale. Uno dei punti fermi della riforma è l'implementazione dell'autonomia scolastica: questa legge, attraverso un'interpretazione regionale, può fornire uno strumento utile a territori fragili come la media e bassa Valle anche attraverso organici funzionali implementati. Rilevante anche l'aspetto delle assunzioni, che in Valle potremmo anticipare di un anno per gli idonei del concorso, visto che i vincitori sono già stati assunti. Speriamo che la disponibilità al confronto con i Sindacati e gli insegnanti, annunciata già sulle sostituzioni nei plessi di montagna e per il sostegno dei diversamente abili dal Governo regionale alla scuola, non possa che continuare in futuro.»
I lavori proseguono ora in sessione europea e internazionale.
SC