Info Conseil
Comunicato n° 287 del 20 maggio 2015
Interpellanza sul riordino della Sanità regionale territoriale
Riunione del Consiglio del 20 maggio 2015
Il riordino della Sanità regionale territoriale è stato l'argomento di un'interpellanza posta dal gruppo Alpe, nella seduta consiliare del 20 maggio 2015.
In particolare, la Consigliera Patrizia Morelli ha evidenziato che la riorganizzazione della sanità territoriale ha bisogno di punti fermi: «Innanzitutto la necessità di rispondere ai nuovi bisogni sanitari dei cittadini, in modo equo, dando pari, tempestive ed efficaci opportunità di cure a tutti, e ciò indipendentemente dal reddito e dalla situazione geografica di residenza. Bisogna quindi promuovere il territorio come sede primaria di assistenza, perché più prossima al cittadino e per riequilibrare il rapporto ospedale/territorio. La preminenza dell'ospedale oggi non è più sostenibile né dal punto di vista finanziario, né dal punto di vista organizzativo (dobbiamo ovviare al problema delle liste di attesa) e anche perché dobbiamo fare fronte a un aumento di pazienti cronici e non autosufficienti che necessitano di cure continue. Gli indicatori della sostenibilità del nostro sistema – quali il numero di accessi al pronto soccorso, l'indice di ospedalizzazione e la lunghezza di degenza – sono tutti più alti della media e confermano la necessità di un'inversione di tendenza che porti ad una migliore integrazione tra ospedale e territorio. Siamo coscienti che garantire un servizio sanitario di qualità in una regione di montagna sia più costoso, ma i nuovi bisogni di salute necessitano di una continuità tra i vari livelli di cui il territorio deve essere protagonista.»
Ha quindi voluto sapere «attraverso quali azioni e quali atti deliberativi si intenda dare corso al riordino della Sanità regionale territoriale e a quali modelli, esistenti o meno, ci si ispiri; quali siano gli attori coinvolti e quali i tempi di stesura di un eventuale piano programmatico. Chiediamo infine quali siano le criticità individuate nell'attuale sistema e quali i punti salienti della riorganizzazione.»
L'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Antonio Fosson, ha risposto che «si tratta di una sfida complessa, ma noi confermiamo la nostra attenzione al territorio, sia per l'aumento dei malati cronici sia per la diminuzione delle ospedalizzazioni. Nei distretti è ripresa l'attività di prevenzione, di incontri e dibattiti sulle questioni sanitarie. Stiamo lavorando all'aggiornamento del Piano salute e benessere e penso di poter presentare alla quinta Commissione un documento entro la fine di giugno. Riguardo ai modelli previsti, tutto si rifà al Patto della salute, in cui si prevede un modo diverso di fare medicina territoriale, lavorando in modo sinergico tra specialisti e associazioni. Esistono criticità importanti perché non esiste un quadro legislativo nazionale: questo vuoto normativo è negativo per una riforma che bisogna portare avanti con la condivisione tra i diversi attori. Siamo tuttavia convinti della necessità di una riorganizzazione: il territorio deve essere rinforzato e in quest'ottica bisogna superare i localismi perché, purtroppo, non sempre troviamo tutti d'accordo. Sicuramente un quadro legislativo nazionale ci supporterebbe nelle nostre scelte.»
La Consigliera Morelli, in sede di replica, ha evidenziato: «Sono argomenti complessi, ma ci aspettavamo qualche risposta concreta in più. Attendiamo quindi con ansia di vedere la delibera di riorganizzazione che sarà sottoposta alla Commissione consiliare. Bisogna assolutamente governare il cambiamento, prendendo delle decisioni con coraggio e senso di responsabilità. Crediamo tuttavia che qualche spinta in più ci debba essere: bisogna proseguire con convinzione in questo percorso, colmando il fossato che esiste tra i medici ospedalieri e i medici di medicina generale.»
SC