Info Conseil

Comunicato n° 261 del 6 maggio 2015

Interpellanza sul mancato abbattimento di un edificio al quartiere Cogne

Riunione del Consiglio del 6 maggio 2015

Nella seduta consiliare del 6 maggio 2015 il gruppo PD-SVdA ha posto un'interpellanza in merito al mancato abbattimento di un edificio di proprietà dell'Arer situato nel quartiere Cogne di Aosta.

La Consigliera Carmela Fontana ha infatti comunicato di aver appreso dagli organi di stampa che non sarà abbattuto il secondo grattacielo, anche perché non presenta problematiche di manutenzione, nonostante nel contratto di quartiere con il Ministero delle infrastrutture per la riqualificazione di insediamenti urbani degradati sia scritto che il processo di recupero urbanistico del quartiere si attuerà proprio demolendo questi "grattacieli". Ha quindi chiesto se si intenda riconsiderare la decisione sul mancato abbattimento, oppure come si pensi di risolvere la problematica.

L'Assessore alle opere pubbliche ha risposto che il contratto di quartiere è di competenza del Comune di Aosta e risale al 2002; purtroppo, vari intoppi ne hanno ritardato il percorso. L'Amministrazione regionale è stata coinvolta solo nel 2015 per giungere alla conclusione dell'iter, in modo da non pregiudicare i fondi disponibili. Questa convenzione, ha spiegato l'Assessore, prevedeva la realizzazione di 82 alloggi, comunque non sufficienti ad accogliere la novantina di famiglie che vivono dei cosiddetti grattacieli. Inoltre, in programma anche la costruzione di una sala polivalente, di parcheggi, di strutture di socializzazione per giovani e anziani La demolizione dei due edifici (il grattacielo vero e proprio e un condominio di sette piani) avrebbe dovuto portare alla realizzazione di un'area verde. Al Ministero è stata però richiesta una rimodulazione dell'intervento, in quanto l'Arer, che dovrà gestire da sola tutto il patrimonio di alloggi di edilizia residenziale pubblica di Aosta, necessitava di una più opportuna sede. Si è così stabilito di non prevedere la struttura polivalente, di mutare la destinazione d'uso del centro diurno e del centro anziani per insediare la sede dell'Arer - nella cui vecchia sede saranno costruiti nuovi alloggi -, di limitare la demolizione all'edificio di dodici piani, tenuto conto della criticità finanziaria per smaltire il materiale. Il non abbattere l'edificio di sette piani comporta un risparmio, ha proseguito Baccega, precisando che l'immobile non presenta assolutamente problematiche di tipo strutturali, ma di abitabilità, tanto che sono in previsione diverse manutenzioni, anche sostanziali, soprattutto per migliorare le prestazioni energetiche. Secondo l'Assessore, questa operazione è di buon senso, dà risposte alla popolazione.

La Consigliera Fontana ha espresso preoccupazione sulla sicurezza dei condomini, che dovrebbero essere tutti temporaneamente trasferiti in attesa della ristrutturazione dell'immobile. La questione continua a non essere dubbia, ha affermato, occorre essere chiari nei confronti dei cittadini. Ha quindi suggerito di organizzare una riunione con tutti i soggetti coinvolti per fare il punto della situazione.

MM