Info Conseil
Comunicato n° 172 del 25 marzo 2015
Interpellanza sul salario di risultato dei dirigenti regionali
Riunione del Consiglio del 25 marzo 2015
Il salario di risultato dei dirigenti è stato il tema di un'interpellanza posta dal gruppo PD-SVdA, nella seduta consiliare del 25 marzo 2015.
Il Capogruppo Raimondo Donzel ha ricordato che l'articolo 8 della finanziaria regionale 2015-2017 disponeva la creazione di un tavolo di concertazione con l'obiettivo di sospendere, per il 2016, l'erogazione del salario di risultato dei dirigenti del comparto unico e dell'USL, al fine di ridurre la spesa complessiva del personale. «Il Presidente della Regione, con una nota del 1° marzo scorso, ha fatto sapere che da parte dell'Agenzia regionale per le relazioni sindacali vi è l'impossibilità di procedere alla negoziazione: i Sindacati del settore sanità hanno infatti evidenziato che la materia è oggetto di contrattazione nazionale, mentre quelli del comparto pubblico regionale hanno osservato che la materia riguardante il trattamento economico è riservata alla contrattazione collettiva di comparto e che non è quindi possibile intervenire con strumenti che non contemplino l'accordo tra le parti. Vorremmo quindi capire quali oneri aggiuntivi comporti per l'Amministrazione la mancata possibilità di applicare questa norma e se la Giunta intenda affrontare questa questione a fronte del rischio di riduzione dei tempi di assunzione o della non assunzione del personale precario, impegnato in attività indispensabili nel settore sanitario, turistico e agricolo.»
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha precisato: «L’impossibilità di applicare la norma in questione non comporta oneri aggiuntivi, in quanto la sospensione, peraltro temporanea, della retribuzione di risultato della dirigenza del comparto unico e dell’USL sarebbe stata destinata al finanziamento di un nuovo Fondo diretto a incentivare la mobilità e il distacco del personale del comparto verso l’USL e le società partecipate e controllate. Pertanto l’applicazione della norma stessa non avrebbe comportato alcuna economia al bilancio regionale né tantomeno alla spesa del personale. La Giunta regionale ha già affrontato la questione della riduzione della spesa di personale proprio in applicazione degli altri commi dell’articolo 8 della finanziaria approvando il 20 febbraio scorso il Piano di riduzione della dotazione organica e che a regime consentirà dal 2017 un risparmio strutturale di circa 2 milioni 300 mila euro annui. Questi risparmi non si traducono in possibilità occupazionali, da un lato perché sarebbe in contraddizione con le necessità di razionalizzazione degli organici e della relativa spesa a cui sono confrontate tutte le Pubbliche Amministrazioni, dall’altro perché vi sono precise limitazioni normative alle possibilità di nuove assunzioni. La tematica del precariato deve quindi cercare altre soluzioni, non direttamente dipendenti dalla riduzione della spesa per il personale regionale, e non abbiamo mai fatto mancare a questo fine la disponibilità al dialogo per cercare delle possibili soluzioni, a patto che siano conformi alle normative vigenti e compatibili con l’attuale quadro economico finanziario.»
Il Capogruppo Donzel ha sottolineato: «La norma aveva un suo senso, ma è risultata inapplicabile nell'USL, comportando una situazione di immobilismo. Ma nel comparto pubblico regionale non c'è stata la volontà né del Governo regionale né delle Organizzazioni sindacali di dar corso alla contrattazione per la risoluzione del salario di risultato per il 2016. La mancanza di scelte ha gravi ricadute sul mondo del precariato dell'Amministrazione regionale che è stato spostato nella Società di servizi. Infatti è sui più deboli che si scaricano i tagli delle risorse regionali, con riduzione delle giornate e dei periodi di lavoro. Voler difendere questo status quo porta disuguaglianze e grossissime difficoltà per la nostra regione in cui cresce la disoccupazione. E non è di certo per questo che noi siamo seduti in quest'Aula.»
MM