Info Conseil

Comunicato n° 169 del 25 marzo 2015

Interpellanza sui servizi a favore dei profughi

Riunione del Consiglio del 25 marzo 2015

Con un'interpellanza illustrata dal gruppo PD-SVdA nella seduta pomeridiana del 25 marzo 2015, il Consiglio è tornato sul tema dei servizi a favore dei profughi.

«Gli enti gestori dei servizi di accoglienza profughi sono tenuti a rispettare precise convenzioni a fronte del pagamento di una "giornaliera" per vitto, alloggio e attività finalizzate all'integrazione – ha ricordato il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz –. Prendendo spunto da quanto successo nell'astigiano in un centro dove è emerso che vi è una sostanziale autogestione da parte delle 27 persone ospitate e di cui è responsabile una cooperativa valdostana che gestisce nel comune di Verrès un analogo servizio, vorremmo capire le modalità di applicazione di tali convenzioni, chiedendo di precisare dove sono ospitati i profughi, se sono state verificate le condizioni di abitabilità e idoneità d'uso delle strutture, quante persone e con quale impegno si occupano di assistere i profughi, quali attività vengono offerte alle persone ospitate oltre al vitto e all'alloggio, com'è strutturata l'attività di coordinamento. Crediamo inoltre opportuna l'istituzione di un tavolo di coordinamento permanente tra i rappresentanti degli enti gestori e la Prefettura, sia per favorire il trasferimento di esperienze sia per un opportuno raffronto tra le diverse realtà operative. Questi profughi meritano attenzione e rispetto.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, richiamando i dati già forniti in risposta ad un'interrogazione presentata nella mattinata (37 cittadini stranieri ospitati ad Aosta, 24 a Verrès), ha evidenziato che «per quanto concerne l’idoneità delle strutture, tutte risultano rispettare le caratteristiche previste dal “Manuale operativo" redatto dal Ministero dell’interno, in ordine alla collocazione fisica delle strutture, alle caratteristiche igienico-sanitarie, alla suddivisione e grandezza degli spazi. Presso la struttura “Piccolo albergo di comunità” di Aosta è in servizio una unità di personale a tempo pieno, che si occupa oltre che dell’assistenza, anche del coordinamento delle attività. Inoltre la struttura dispone di un custode per le ore notturne. Presso la struttura “Abri Monsieur Vincent” di Aosta è in servizio una unità di personale a tempo pieno, presente anche nelle ore notturne, che si occupa dell’assistenza ai profughi. E’ inoltre prevista una figura di coordinatore delle attività, ricoperta da un volontario. Presso l’immobile di Verrès, sono in servizio due unità di personale dipendente della cooperativa con funzioni di assistenza degli ospiti, quotidianamente presenti in struttura, e reperibili h24, oltre che due coordinatori delle attività. Tutti i gestori delle strutture inoltre garantiscono, in caso di necessità, l’intervento di personale specializzato (ad esempio mediatori culturali, psicologi, personale sanitario). Sin dall’avvio dell’accoglienza nel mese di luglio 2014 sono state poste in essere una serie di attività: corsi di alfabetizzazione di lingua italiana tenuti presso le strutture (tutti gli ospiti sono inoltre iscritti ai corsi di italiano organizzati dal Centro territoriale permanente per l’educazione degli adulti); attività ludico sportive, quali corsi di nuoto, iscrizione degli interessati a società sportive, in particolare di atletica leggera, alcuni ragazzi sono stati inseriti in squadre di calcio locali e vi è stato il coinvolgimento di alcuni ospiti in corsi di percussioni e canti e balli tradizionali africani; svolgimento di tirocini formativi vari; partecipazione ad iniziative di sensibilizzazione sul tema dei migranti.»

Il Presidente ha poi riferito che «le convenzioni sottoscritte con i soggetti gestori prevedono una serie di strumenti per verificare la regolarità dei servizi previsti dalle convenzioni stesse. In particolare è previsto che la struttura organizzativa Affari di prefettura della Presidenza della Regione possa in qualsiasi momento disporre, a mezzo di propri incaricati, verifiche dirette ad accertare l’esatto adempimento delle prestazioni previste dalla convenzione. E’ inoltre previsto l’invio giornaliero delle presenze oltre che l’invio mensile alla struttura Affari di prefettura di una relazione sullo stato di attuazione dei servizi e dei progetti. In relazione alla possibilità di disporre controlli, sin dall’avvio del piano di accoglienza, sono state interessate le reti di soggetti istituzionali presenti sul territorio (assistenti sociali, Forze dell’Ordine, Comune) al fine di segnalare eventuali situazioni di non conformità allo svolgimento del servizio. Non è quindi stata prevista l’effettuazione di controlli con una cadenza prestabilita. Ad oggi, le reti territoriali non hanno effettuato segnalazioni di sorta in merito a situazioni di particolare allarme. In ogni caso, è stato effettuato un sopralluogo a sorpresa presso la struttura gestita a Verrès dalla cooperativa Leone Rosso al quale hanno preso parte, oltre al dirigente della struttura affari di prefettura, anche il Sindaco di Verrès, una assistente sociale e un rappresentante del Comandante della Stazione dei Carabinieri di Verrès. Nel corso del sopralluogo è stata verificata l’effettiva regolarità della somministrazione dei servizi obbligatori previsti dalla convenzione, oltre alla situazione igienico-sanitaria dei locali. Sono stati sentiti anche alcuni degli ospiti della struttura, i quali hanno confermato la regolarità dei servizi. Sono poi stati eseguiti dei controlli anche presso le altre due strutture, con esiti ugualmente positivi. Siamo stati infine informati che il 23 marzo scorso, la Prefettura di Asti ha effettuato una visita al centro di accoglienza di Robella, constatando che tutti i punti della convenzione sono rispettati e che la struttura è consona all'accoglienza.»

Riguardo all'istituzione di un tavolo, il Presidente ha ricordato che «questo è già istituito: si tratta del Tavolo di coordinamento regionale per il superamento di situazioni di criticità legate alla presenza temporanea in Valle d’Aosta di cittadini stranieri, istituita con decreto del Presidente della Regione e la cui composizione è stata prevista dal Ministero dell’interno. Il decreto prevede che, in relazione agli argomenti trattati, possano essere convocati, tra gli altri, anche gli enti gestori delle strutture di accoglienza e effettivamente, in più occasioni, questi hanno preso parte alle riunioni del tavolo, soprattutto durante le fasi di avvio dei servizi.»

Il Consigliere Guichardaz ha replicato: «La mia preoccupazione è che le cose segnalate nell'articolo sul centro di Asti non fossero replicate in Valle d'Aosta. Sono confortato dalle parole del Presidente e concordo sul fatto che vi debba essere un controllo costante e non pianificato, anche se forse non c'è il personale sufficiente presso i Servizi di prefettura per garantire questo tipo di verifiche. Ho avuto modo di vedere delle foto del centro di Verrès e non mi pare vi sia tutta questa assistenza che viene raccontata dal Presidente: 25 mila euro al mese per la sua gestione sono molti e dovrebbe esserci personale sempre presente per garantire loro un'adeguata accoglienza. Si tratta di persone che arrivano da scenari di guerra e di persecuzione: noi abbiamo l'obbligo di accoglierli nel migliore dei modi. So che esiste un Tavolo di coordinamento, ma pensavo piuttosto ad un tavolo che favorisse la collaborazione fra enti gestori nella predisposizione delle attività e dei corsi al fine di uniformare i tipi di servizi offerti.»

SC