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Comunicato n° 143 dell'11 marzo 2015

Respinta una mozione sull'incarico al nuovo amministratore della Casinò de la Vallée spa

Riunione del Consiglio dell'11 marzo 2015

Il Consiglio regionale, nella sua seduta dell'11 marzo 2015, ha respinto con 18 voti contrari (UV e SA) e 16 favorevoli (UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S) una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle in merito all'individuazione di requisiti per il conferimento dell'incarico contrattuale al nuovo amministratore della Casinò de la Vallée spa.

L'iniziativa, così come emendata in Aula, intendeva impegnare il Governo regionale ad elaborare entro il termine di scadenza dell'incarico all'attuale amministratore una procedura di selezione trasparente, contenente un elenco di requisiti minimi tra cui laurea in materie economico-giuridiche, quale elemento di valutazione, così come master e ulteriori titoli attinenti; precedente esperienza di livello manageriale almeno triennale nell'ambito di Case da gioco, tenendo conto dei risultati conseguiti; stipendio minimo garantito non oltre i 100.000 euro lordi annui e parte variabile corrisposta in base ad almeno cinque parametri da definire, rappresentanti percentualmente di una quota del "premio", a condizione del raggiungimento di precisi  obiettivi gestionali.

Nell'illustrazione dei contenuti, il Capogruppo Stefano Ferrero ha evidenziato come «sia indispensabile ed urgente operare la scelta del nuovo soggetto in base a criteri specifici, alla luce della grave situazione in cui versa la Casa da gioco. Non si tratta di trovare il manager perfetto, bensì di delineare una figura che garantisca al meglio le prospettive del rilancio che tutti auspichiamo

Il Capogruppo del PD-Sinistra VdA, Raimondo Donzel, ha condiviso l'impianto della mozione, precisando: «Indipendentemente dalla persona che ricopre la carica di amministratore unico, di cui il PD-SVdA sin dal 2010 chiede la sostituzione, la partita in gioco è il non riuscire a trovare un accordo sindacale e un piano di rilancio. Il Casinò sta rischiando la chiusura, non si può continuare a scherzare sulla pelle delle persone. La questione va risolta partendo dalla testa, quindi dalla riduzione del compenso del nuovo amministratore unico e, a scalare, di tutto il sistema. Salvare il Casinò significa salvare l'economia turistica dell'intero comprensorio di Saint-Vincent e Châtillon, con ricadute positive su tutta la Valle.»

«Per la nomina dell'amministratore unico occorrono criteri di trasparenza, requisiti chiari e professionalità comprovata» ha affermato il Capogruppo di Alpe, Albert Chatrian, illustrando gli emendamenti proposti da Alpe e dall'UVP all'impegnativa della mozione «che rappresenta uno dei tasselli del rilancio della Casa da gioco, in quanto offre una traccia per fissare criteri e regole certe per i futuri manager di una delle società partecipate più importanti della Valle d'Aosta

Il Capogruppo di Stella Alpina Stefano Borrello si è soffermato sulla task force sulla Casa da gioco costituita dal Consiglio stesso: «Il tavolo ha svolto il proprio lavoro seriamente, in modo trasversale, permettendo di approfondire e conoscere meglio le sfaccettature, sia positive sia negative, dell'azienda, il cui sistema è complesso. A mio avviso, determinando i requisiti per l'Amministratore unico, l'aspetto decisionale non va vincolato eccessivamente

L'Assessore al patrimonio, Ego Perron, ha sottolineato: «Nella task force non si è mai lavorato con logica maggioranza o opposizione, ma si sono effettuati importanti approfondimenti sulla situazione della Casa da gioco. Spiace che alcune forze politiche abbiano abbandonato questo tavolo di lavoro che avrebbe potuto rappresentare un'opportunità per offrire nuovi e utili suggerimenti. Al di là della persona che sarà scelta, va conclusa una trattativa seria sul costo del lavoro che interessi tutti i dipendenti, per quanto possa risultare impopolare. Per quanto attiene alla mozione, ritengo che il dettagliare così tanto i requisiti limiti eccessivamente i parametri e la possibilità di scelta. Ai titoli di studio, che sono certamente importanti, deve essere affiancata un'esperienza che si acquisisce sul campo grazie all'esperienza, alla carriera professionale maturata in anni di lavoro, tenuto conto che oltre al gioco d'azzardo l'azienda si occupa anche della parte alberghiera. E questo si ripercuote anche sull'aspetto retributivo. Nella scelta terremo conto di valutazioni di buon senso, anche all'insegna della sobrietà. Per tutti questi motivi, il voto della maggioranza sarà contrario

Il Capogruppo del M5S Stefano Ferrero ha replicato: «Questo voto contrario denota l'inconsapevolezza sulla condizione grave della Casa da gioco in cui versa la maggioranza.»

Il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy ha annunciato il sostegno alla mozione «che guarda al futuro, si volta pagina e si cerca un profilo nuovo per la guida di un'azienda in crisi. L'aver abbandonato la task force da parte nostra non corrisponde ad una mancata volontà di lavorare, anzi, piuttosto all'impossibilità di farlo. Bisogna entrare in una nuova visione del sistema della Casa da gioco affidandone la gestione ad un amministratore capace e credibile, autorevole. L'azienda non può vivere di crisi ma deve dare nuove speranze a chi ci lavora e al territorio circostante. Affidando ai dirigenti obiettivi a medio termine è possibile compiere più attente valutazioni sul lavoro che viene svolto. I dipendenti della Casa da gioco sono ben consapevoli che dovranno essere fatti dei sacrifici economici, chiedono che questi vengano assegnati a un nuovo amministratore e a nuovi dirigenti.»

MM