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Comunicato n° 60 del 27 gennaio 2015

Interpellanza sulle strutture socio-assistenziali

Riunione del Consiglio del 27 gennaio 2015

Con un interpellanza presentata nella seduta del 27 gennaio 2015, il gruppo Union Valdôtaine Progressiste ha posto l'attenzione sul futuro delle strutture socio-assistenziali.

«Durante i lavori della quinta Commissione "Servizi sociali" abbiamo avuto modo di esaminare la proposta di delibera, che ha già ricevuto il parere positivo del Consiglio permanente degli Enti locali, in merito ai requisiti minimi strutturali e organizzativi dei servizi socio-assistenziali residenziali e semi-residenziali per anziani – ha spiegato il Consigliere Elso Gerandin –. Viste le importanti riduzioni di risorse disponibili sul bilancio regionale per finanziare tali strutture, ci chiediamo per quali microcomunità e per quanti posti letto ci saranno risorse finanziarie regionali a disposizione. Ma soprattutto vogliamo capire gli intendimenti per poter garantire il futuro, compreso quello del personale impiegato, delle strutture socio-assistenziali classificate non protette e dunque non comprese nei posti letto finanziabili, a partire dal 2015 e sino al 2019, data da cui pare sarà operativa la riorganizzazione.»

«Nell'attesa della riorganizzazione e a causa delle difficoltà derivanti dalle minori risorse – ha risposto l'Assessore alla sanità, Antonio Fosson –, abbiamo detto al Celva che avremmo aggiunto delle risorse per gli anziani derivanti dai fondi nazionali e oggi posso confermare che si tratta di 600 mila euro. La nostra posizione è chiara: la nostra intenzione è quella di finanziare solo le strutture protette, con l'eccezione di alcune strutture familiari che sono in attesa della realizzazione di una struttura protetta di zona. La proposta sarà portata al Celva e proprio in questi giorni stiamo avendo degli incontri serrati con le Comunità montane, che saranno gli enti gestori. Riguardo al costo unitario ottimale di riferimento per gli enti gestori (115 euro), il finanziamento prevederà 70 euro a carico della Regione e 45 euro a carico delle famiglie. Sicuramente non si finanzierà più il vuoto per pieno. È un percorso in divenire che stiamo condividendo con gli Enti locali

Il Consigliere Gerandin, nella replica, ha osservato che «a seconda del contesto in cui parla, l'Assessore presenta versioni differenti: anche oggi, rispetto alla quota a carico della Regione e degli utenti sul costo unitario ottimale di riferimento (115 euro), è riuscito a cambiare nuovamente le percentuali. I cittadini e gli amministratori locali si meritano chiarezza: l'Assessore deve essere preciso nel dire quale sarà l'importo a posto che l'Amministrazione regionale sarà in grado di garantire. Prendiamo atto delle rassicurazioni, ma qualche dubbio permane e ritorneremo ancora su questo argomento.»

SC