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Comunicato n° 615 del 10 dicembre 2014

Conclusa la discussione generale sulle leggi di bilancio della Regione

Seduta del Consiglio Valle del 10 dicembre 2014

Dopo una sospensione dei lavori, il Consiglio ha ripreso i propri lavori nella serata del 10 dicembre 2014, proseguendo con la discussione generale abbinata della finanziaria, del bilancio di previsione 2015-2017 della Regione e delle relazioni della Sezione di controllo della Corte dei conti.

Nel dibattito sono intervenuti i Consiglieri La Torre, Laurent Viérin, Guichardaz e, per la replica, l'Assessore alle finanze e il Presidente della Regione.

Il Presidente della seconda Commissione, nonché relatore dei disegni di legge, Leonardo La Torre (UV) ha commentato gli interventi dei Consiglieri del PD-Sinistra VdA, soprattutto per «il ruolo importante che il PD ricopre in quest'Aula e a livello nazionale, come partito di cerniera tra le forze autonomiste e quelle centrali. Dagli interventi dei colleghi, però, rilevo una certa discontinuità nei comportamenti, la necessità di una chiarezza sugli obiettivi politici, la questione dei ruoli tra maggioranza e minoranza, che non vanno confusi per non compromettere il dialogo. La mia relazione voleva essere l'invito a un ragionamento, a un dialogo basato su un percorso amministrativo che non si può inventare all'ultimo minuto. Non si può inserire un controbilancio su un bilancio aperto, gli emendamenti non possono essere accettati per forza, né devono diventare oggetto di scontro. L'obiettivo era di aprire una strada di prospettiva, proprio come questo bilancio. La maggioranza si assume la responsabilità dei tagli che è costretta ad apportare, non scarica le colpe sulla minoranza, ma vuole coinvolgerla nel confronto. Invece, oggi, abbiamo ricevuto risposte aggressive e particolarmente critiche. Credo che le maggioranze e le minoranze cambino in funzione degli obiettivi che si pongono. Il PD dovrebbe essere candidato a governare, ma probabilmente questo non è stato capito: i Consiglieri oggi sembravano più che altro dei censori e non interessati a partecipare ad un nuovo progetto politico di governo.»

Per il Consigliere dell'UVP Laurent Viérin, «questo bilancio è stata un'ottima occasione di confronto politico: non vogliamo fare nessun congresso in quest'Aula, ma ribadiamo come sia proprio questa la sede dove si deve parlare di politica. Siamo soddisfatti nel sentirci dire che il sistema così non può più reggere: il concetto di "bilancio di attesa", così come è stato definito dalla maggioranza, ci piace perché invoca il cambiamento. Ma non si può rivedere un sistema unilateralmente: diamo quindi una disponibilità anche dall'opposizione per incidere in queste scelte. Questo bilancio non va nella direzione da noi auspicata e chiederemo alla maggioranza, attraverso emendamenti e ordini del giorno, di impegnarsi per rivedere un modello. Il primo cambiamento deve essere interno, il secondo è nei confronti dell'esterno, a difesa della nostra autonomia. Riguardo al primo volet, questo bilancio avrebbe potuto essere migliore pur nella ristrettezza di risorse: è per questo che abbiamo presentato delle proposte per la riduzione dei costi della democrazia, per la semplificazione della burocrazia, per lo sviluppo economico e il rilancio dell'impresa attraverso l'attivazione di piccoli cantieri, per la rivisitazione di alcune scelte nel sociale. Il modello del socialismo reale della Valle d'Aosta è finito; abbiamo bisogno di rivitalizzare il territorio e di svuotare gli uffici attraverso una decrescita del pubblico. Per cambiare modello, però, bisogna avere delle certezze: occorre quindi riparametrare le regole tra Stato e Regione. Chiediamo che a Roma ci sia un'azione più incisiva. E vengo quindi al tema dell'autonomia: abbiamo lanciato l'idea di una costituente di comunità per unire le energie e le sensibilità, in una lotta comune nei confronti di un principio da difendere. Un contenitore capace di fare sintesi per rilanciare la nostra autonomia e rafforzare all'esterno il nostro sentire comune. Dovremo essere forti nel difendere le Autonomie speciali contro chi le vuole togliere. L'autodétermination des Valdôtains est un concept de modernité: le modèle valdotain peut être utile à relancer le projet fédéraliste, car le jour où l'on ne parlera plus d'autonomie, on ne parlera plus de peuple valdôtain.»

Il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz (PD-Sinistra VdA) ha preso la parola precisando che «il nostro gruppo ha sempre mantenuto una linearità, non abbiamo mai deviato dalla nostra strada, e questo forse infastidisce. I contenuti del documento della Renaissance per noi sono sempre validi, indipendentemente dall'esito di quel progetto. Noi non cambiamo in corso d'opera, né tanto meno siamo geneticamente nati per governare basta che sia. Non è questo il momento per giocare, la Valle d'Aosta avrebbe tutte le carte in regola per rappresentare un modello sano. Ci vorrebbe il coraggio di fare un bilancio di prospettiva, non uno definito transitorio che in realtà è un mero documento contabile. Noi non facciamo trattative private, parliamo apertamente in Aula, dialoghiamo con tutti i movimenti che fanno parte della lista del PD-Sinistra VdA e alla fine si decide insieme la linea.»

L'Assessore alle finanze, Ego Perron, ha sottolineato: «Abbiamo cercato di ascoltare e recepire proposte, di gestire il grande cambiamento che sta coinvolgendo la società. Questo bilancio ha sì una liaison con il passato, con il programma di Legislatura, ma vuole introdurre cambiamenti, ridimensionando il ruolo dell'ente pubblico nel contesto valdostano. E' necessaria una nuova fase di difesa dell'autonomia speciale, con una profonda discussione con lo Stato. Su questo tema abbiamo preparato un ordine del giorno, aperto a suggerimenti. Abbiamo cercato di confezionare un documento contabile con senso di responsabilità, con un atteggiamento volto al dialogo, assumendoci la paternità di un atto che non è certamente popolare per i tagli che abbiamo dovuto apportare a tutti i settori. L'intento è stato quello di razionalizzare le spese per salvaguardare il modello esistente nei settori strategici e che funzionano bene. Possiamo parlare di decrescita ristrutturante. E' vero che gli investimenti sono pochi, ma voglio puntualizzare che gran parte delle spese fisse costituiscono stipendi, finanziamenti per i Comuni, vanno alle famiglie, agli anziani, alla scuola, all'ambiente, allo sviluppo. Non magnifico il bilancio, ma non ci siamo rassegnati e abbiamo avanzato delle proposte in un documento responsabile che è aperto ai suggerimenti. La nostra autonomia comunque funziona, il nostro modello è ancora performante, per quanto sia da perfezionare. La Valle d'Aosta ha ancora potenzialità e questo bilancio, nonostante le difficoltà, cerca di dimostrarlo

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha precisato che «l'accordo firmato nel 2010 era migliorativo rispetto a quello del 1981, in quanto portava un decimo in più di quello che avevamo prima. Ma oggi, dobbiamo prendere atto che il federalismo è morto: quali certezze possiamo dare quando i rapporti finanziari rimangono sospesi ad una serie di parametri che non dipendono da noi? Noi abbiamo fatto uno sforzo. E oggi presentiamo un bilancio che recepisce suggerimenti anche dei gruppi di opposizione: penso alla questione dell'inclusione sociale, ma anche agli interventi per favorire le piccole imprese che ci vedono d'accordo. Accettiamo le sfide lanciate per vedere quello che riusciamo a fare assieme. Non è pensabile che non si arrivi ad un chiarimento che faccia in qualche modo da nucleo coagulante per le forze politiche che si stanno incontrando e che permetta di immaginare un discorso di prospettiva. Oggi è una fase di ponte: il ponte raccorda, mette insieme, fa in modo che ci sia la possibilità di avere una duttilità per giungere a risultati molto importanti e bypassare i momenti di difficoltà. Dobbiamo riuscire a dialogare, perché su alcuni temi c'è condivisione. Io credo che ci possa essere un giusto ottimismo grazie ad una disponibilità emersa da alcune forze politiche. La discussione di oggi è stata sana, corretta e costruttiva.»

La discussione generale è chiusa. I lavori proseguono con l'esame dei sette ordini del giorno presentati in Aula.



SC-MM