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Comunicato n° 613 del 10 dicembre 2014

Discussione sulle leggi di bilancio: gli interventi di Fontana, Roscio, Borrello, Bertschy, Follien, Fabbri, Lanièce, Chatrian, Rosset, Ferrero, Guichardaz, Certan

Seduta del Consiglio Valle del 10 dicembre 2014

Nella seduta del Consiglio Valle del 10 dicembre 2014, si è aperta la discussione generale abbinata della finanziaria, del bilancio di previsione 2015-2017 della Regione e delle relazioni della Sezione di controllo della Corte dei conti. Le relazioni della Sezione di controllo riguardano la legislazione regionale di spesa e i mezzi di copertura finanziaria per gli anni 2011-2012 e 2013; la gestione regionale delle funzioni statali in Valle d'Aosta negli anni 2010-2012; gli interventi di riorganizzazione e di riconversione produttive nelle aree Espace Aosta ed ex Ilssa Viola, inserito nel programma "Competitività regionale 2007-2013" della Regione Valle d'Aosta; la gestione del Servizio sanitario valdostano nel periodo 2008-2012; gli esiti dell'analisi dei questionari sui rendiconti 2012 e delle partecipazioni societarie dei Comuni valdostani.

Nella prima parte del dibattito sono intervenuti i Consiglieri Fontana, Roscio, Borrello, Bertschy, Follien, Fabbri, Lanièce, Chatrian, Rosset, Ferrero, Guichardaz e Certan.

Per la Consigliera Carmela Fontana (PD-SVdA), «questo è un bilancio di incertezze e senza prospettive future, frutto di una politica di tamponamento e di rianimazione, dove si fanno tagli lineari a welfare, assistenza, istruzione e lavoro, settori fondamentali in uno stato di diritto. Nonostante le aperture del Presidente della Regione e dell'Assessore alle finanze a correzioni dell'ultima ora, non crediamo che l'impostazione della finanziaria cambierà. Oggi, più che mai c'è bisogno di progettualità e di concretezza e, soprattutto, la crisi deve essere affrontata e gestita collegialmente: è l'unica arma di vittoria per uscirne. Invece, assistiamo al solito sistema di fare politica, che non accetta il confronto e non produce una gestione oculata della finanza, occupato com'è ad attribuire la colpa del disastro ad altri. Abbiamo necessità di razionalizzare le risorse a disposizione, puntando alla valorizzazione del nostro territorio, che è la nostra grande ricchezza, altrimenti la situazione non migliorerà.» La Consigliera si è quindi soffermata sulla crisi sociale: «Dobbiamo investire e proporre soluzioni adeguate per gestire al meglio le nuove povertà, senza trascurare le famiglie che sempre più si rivolgono ai centri di prima accoglienza, al banco alimentare, al microcredito per riuscire ad andare avanti. Non smantelliamo i servizi sociali, che sono i nostri fiori all'occhiello. Dimostriamo ai cittadini, dando risposte di fiducia alla quotidianità di incertezza. Insieme possiamo affrontare crisi con maggiore efficacia.» La Consigliera ha infine annunciato la presentazione di una serie di emendamenti volti a migliorare la finanziaria.

Il Consigliere segretario Fabrizio Roscio (Alpe) ha evidenziato: «I contenuti delle tre relazioni di ieri, una provocatoria, la seconda descrittiva, l'ultima filosofica, sono condivisibili, soprattutto quando si parla di razionalizzazione, di tagli agli sprechi, ma emergono anche perplessità, sia per la dubbia credibilità di chi fa le proposte, sia per la mancata allocazione delle risorse necessarie a dare corso alle intenzioni dichiarate, come ad esempio nell'ambito ambientale. La crisi non è di ieri, se non ci fossero i numeri attuali in Consiglio si sarebbe voluto cercare ugualmente aprire al dialogo? La politica è una belva insaziabile che divora la preda pensando già alla successiva, e in effetti non si parla a sufficienza del merito delle questioni. In merito all'ipotesi di elezioni anticipate, ritengo che non rappresenterebbero oggi la garanzia di trovare un governo legittimato dai numeri e dal sostegno dei cittadini. Prendiamo atto della realtà: dato il contesto attuale, si rischierebbe di replicare e di peggiorare ulteriormente la situazione. Il gruppo Alpe è da sempre presente sulle grandi tematiche su cui si basa il bilancio, siamo pronti per provare ad incidere su scelte che riteniamo importanti. Presenteremo quindi diversi emendamenti, sperando in quella fattiva condivisione già auspicata dalla maggioranza

Il Capogruppo di Stella Alpina, Stefano Borrello, ha osservato che «questo è un bilancio responsabile, che prende in considerazione le difficoltà oggettive dell'economia in un momento di criticità e che ha cercato di individuare gli strumenti e le risorse per garantire il sistema Valle d'Aosta. Un bilancio che risente pesantemente del contributo dato al risanamento della finanza nazionale (24 milioni in più rispetto al 2014), e in un quadro di rapporti difficili con lo Stato che non danno certezze alla programmazione regionale. Un bilancio quindi che si presenta necessariamente con un segno negativo. In questo contesto, abbiamo cercato di lavorare seguendo alcune linee di indirizzo: massimizzare l'utilizzo di fondi comunitari (65 milioni di euro per il FESR e 52 milioni per il FSE), cercando di semplificare la loro fruizione sul territorio valdostano, prorogare le misure anti-crisi, pur rimodulandole, per le imprese e le famiglie, mantenere l'accesso al credito sociale, al sostegno alla locazione, all'emergenza abitativa. Ma è anche un bilancio concreto, che è frutto di risorse proprie, dove non ci sono nuovi indebitamenti e che non introduce nuove imposte per i cittadini. La sfida per l'Amministrazione, a fronte di questi continui tagli (650 milioni di euro negli ultimi cinque anni), è stata quella di mantenere la qualità dei servizi erogati e l'attenzione alle famiglie e alle categorie sociali più deboli. Siamo disponibili, compatibilmente con l'aspetto politico ed economico-finanziari, ad un confronto sugli emendamenti della minoranza, per analizzarli in maniera seria nell'ottica di trovare insieme ulteriori soluzioni per affrontare il momento difficile.»

Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha sottolineato: «È stato particolarmente positivo che il Presidente Rollandin ieri abbia annunciato la conclusione del progetto politico che ha provato a resistere negli ultimi 18 mesi. La concretezza nell'affermare che o il dialogo porta a qualcosa o si va a elezioni ci trova d'accordo. Si è fermato un programma di maggioranza che non credevamo in grado di dare risposte ai valdostani e si apre una fase nuova di cui siamo soddisfatti. L'UVP vuole essere costruttiva: vuole portare cambiamenti nel metodo e nella definizione degli obiettivi, cambiamenti nelle azioni concrete e non nelle parole. Innanzitutto, pur non disconoscendo le battaglie fatte sinora, non siamo più disponibili ad accettare che lo Stato ci tratti come l'ultimo zimbello d'Italia. Dobbiamo difendere politicamente la nostra regione e la nostra autonomia. Su questo punto dovremmo essere compatti, poi ci sarà spazio per le differenziazioni politiche. Questo bilancio nasce con condizioni diverse rispetto al passato, abbiamo dei dubbi sul metodo, ma comunque si è riscontrata la volontà di ascoltare posizioni diverse. Il primo grande obiettivo è reperire risorse per dare risposte nel breve periodo al comparto edile e il settore collegato, dato che non esiste più il sistema dei lavori pubblici. Su questa e su altre tematiche importanti, come l'ospedale o i trasporti, avanzeremo proposte concrete su cui auspichiamo il dialogo. Se dalle parole non si passerà ai fatti, le elezioni anticipate saranno un dovere, i 35 Consiglieri dovranno abdicare per non essere stati in grado di dare risposte. Questa ipotesi non deve essere uno spauracchio, ma nemmeno un obiettivo. Il gruppo UVP cercherà, attraverso le proposte di bilancio, di dare una svolta alla Legislatura e di continuare a dimostrare la propria serietà in politica.»

Il Vicepresidente del Consiglio, David Follien (UV), ha detto che «è un bilancio che affronta e risente del momento di criticità, istituzionale oltre che economica. Alle Regioni autonome del Nord è stato chiesto un contributo al risanamento delle finanza pubblica sproporzionato e iniquo, con una continua violazione delle prerogative del nostro Statuto speciale, nonostante abbiamo dimostrato di gestire le risorse in modo efficace e produttivo, creando un welfare di eccellenza. Queste considerazioni non sono degli alibi, i dati sono oggettivi. Le misure che abbiamo messo in atto con questo bilancio (proroga misure anti-crisi, sospensione rate dei mutui, fondo per l'esclusione sociale, sostegno all'occupazione) sono importanti e, per la loro intensità, non trovano confronto in altre realtà regionali.» Il Consigliere ha aggiunto: «Notre première priorité est toujours la défense de notre autonomie, en nous interrogeant sur le significat futur de ce modèle. Pour nous Autonomie a toujours signifié responsabilité et prise de conscience: avec la même responsabilité, nous devons affronter ce moment de transition et de changements, en retrouvant la force d'arriver à des solutions efficaces et les plus amplement partagées, afin de donner des réponses encore plus fortes – et je pense en particulier à la question de l'emploi des jeunes. Nous devons rechercher les points et les thèmes qui nous unissent et non pas les différences et les querelles politiques: avec les divisions, on ne construit rien. Les ressources financières du passé ne sont plus disponibles, mais je suis convaincu que nous avons les instruments, les idées et les énergies pour dépasser ce moment et poursuivre un modèle futur de développement de notre région.»

Il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri ha affermato che «anche questo bilancio conferma la gravità della situazione economica e sociale. La criticità viene poi acuita dal patto sul federalismo fiscale del 2010 e dal Patto di stabilità. Se si vuole costruire un nuovo modello di società, bisogna stimolare il lavoro d'impresa, il commercio, l'artigianato, la cultura. Non dobbiamo più mentire ai nostri concittadini, la politica deve farsi carico della difesa dell'autonomia, soprattutto economica. E' un dovere improcrastinabile cambiare l'ottica, però la legge di bilancio non va in questo senso, sembra piuttosto un documento conservativo. Non è più il tempo del modello dei contributi, bisogna cambiare per non far sì che i nostri giovani debbano cercare lavoro altrove. Occorre tenere conto sin d'ora che il bilancio 2015 sarà problematico per quanto riguarda le entrate provenienti dal reddito e dall'Irap. Bisogna aiutare le piccole imprese, che si trovano in difficoltà per acceder al sistema di credito, così come va rimpinguata la spesa nel sociale, soprattutto per gli asili nido. Pur ritenendo fondamentale dover infondere alla collettività un'iniezione di fiducia sapendo di avere potenzialità per farcela, non vanno sottovalutate alcune serie criticità, come lo svuotamento delle casse dei Comuni, il peggioramento della situazione della cultura, delle politiche familiari, della sanità. Mi auguro che la revisione dei servizi sociali avvenga congiuntamente, così come nella programmazione europea, in cui tutti dovranno cercare di dare il loro meglio, dai politici agli uffici, ognuno nel loro campo, anche per andare verso una sburocratizzazione delle procedure. E' fondamentale che i fondi ottenuti portino a qualcosa di tangibile. I valdostani credevano che l'autonomia fosse intoccabile e le risorse eterne, ora bisogna far loro capire la realtà. Con la discussione sul bilancio, auspichiamo di poter davvero intraprendere un cammino insieme.»

Per il Consigliere segretario André Lanièce (SA), «questo bilancio non è frutto di nostre scelte ma è conseguente ai provvedimenti che lo Stato ha imposto a Enti locali e Regioni, vanificando linee politiche e scelte che le autonomie avevano costruito con fatica nel corso di anni. Quindi il bilancio è stato predisposto in un quadro di assoluto rigore economico-finanziario, cercando ove possibile di intervenire in modo equilibrato, conservando alcune misure anticrisi e difendendo le persone più disagiate. E’ comunque un bilancio responsabile e realistico che nella limitatezza delle risorse fornisce delle risposte concrete: la sanità e il welfare continuano a rappresentare la spesa principale (oltre il 25 %); nell'ambito dell'istruzione è stata data priorità alla salvaguardia del sistema scolastico, con una riduzione molto marginale (1%), a dimostrazione dell'attenzione rivolta al diritto allo studio quale strumento di crescita e formazione dei giovani; sono poi sostenuti la ricerca e lo sviluppo, condizione “sine qua non” per introdurre innovazione nel comparto e contribuire significativamente a dare competitività alle imprese; le politiche abitative rimangono una priorità, con 2,35 milioni di euro a valere sul fondo regionale al quale si aggiunge quello nazionale, che saranno impiegati per continuare a sostenere le famiglie più in difficoltà. Siamo però consci della necessità di razionalizzare l’amministrazione pubblica tagliando sprechi, intervenendo di nuovo sui costi della politica, rivedendo leggi di spesa e agevolazioni, considerando il reddito come elemento discriminante per l’accesso ai contributi, senza trascurare in questa ottica i servizi fondamentali alla persona, i giovani, il sistema produttivo e le politiche del lavoro.» Riferendosi all'inchiesta sui gruppi consiliari, il Consigliere ha chiesto «umilmente scusa a tutti i valdostani per aver contribuito, mio malgrado, a scrivere una pagina non certo positiva della politica valdostana e ciò ovviamente al di là del fatto che sono certo che tutti gli indagati sapranno dimostrare nel corso dei tre gradi di giudizio la loro buona fede e la loro estraneità ai fatti loro ascritti, anche se questo auspicio non mi impedisce personalmente di sentirmi fortemente e tristemente a disagio per questa vicenda. A tal proposito, non appena riceverò la richiesta di rinvio a giudizio, sarà mia premura mettere a disposizione della maggioranza e dell’intero Consiglio il mio incarico di componente dell’Ufficio di Presidenza.»

Il Capogruppo di Alpe, Albert Chatrian, ha osservato: «Per la prima volta abbiamo sentito dalla maggioranza che il modello Valle d'Aosta deve essere ridisegnato perché è finito un mondo. Accogliamo la definizione data a questo bilancio: un documento aperto e quindi modificabile. A nostro avviso, possiamo cambiare subito una parte dell'impianto con gli emendamenti proposti, poi dobbiamo trovare soluzioni alternative e confrontarci sugli investimenti del prossimo quinquennio. La priorità va senza dubbio all'occupazione e allo sviluppo. In merito alla Casa da gioco, riteniamo debolissimo prevedere solo la riduzione del costo del personale e nessuna idea sul come invertire la rotta sugli introiti, mentre per le società partecipate pensiamo che spetti al Consiglio dare i macroindirizzi affinché diventino una casa di vetro. Dobbiamo trovare soluzioni per i trasporti, raccordarci con lo Stato e iniziare un percorso condiviso senza perdere ulteriore tempo. Rilevo poi positivamente che la riforma approvata sugli Enti locali sta proseguendo. La sfida dei prossimi mesi consiste nel ritrovare certezze economiche finanziarie: per questo, dobbiamo presentarci allo Stato con le carte in regola, dimostrando di essere più bravi degli altri, non come ora. Per fare questo, dobbiamo modificare le proposte inserite nella finanziaria, in primis asciugando la macchina amministrativa regionale. E' poi importante che la politica si metta in moto per le agevolazioni Irap per il 2015: creiamo agevolazioni ed esenzioni per l'imprenditoria locale a seguito di assunzioni, come avviene nella provincia di Bolzano e su cui noi, ad oggi, non abbiamo la competenza. Ma la sfida più difficile per il prossimo triennio riguarda l'occupazione: non possiamo delegare tutto ai programmi europei 2014-2020, la Regione deve giocare delle risorse proprie subito, soprattutto nel caso in cui fosse vero che i margini di manovra sono molto lievi. Rischiamo persino di dover disimpegnare qualche somma dei programmi del periodo precedente. Certo è che anche noi Consiglieri dobbiamo fare la nostra parte, bisogna mettere mano ai costi della politica. Questi tre giorni sono solo un inizio; una delle proposte che avanzeremo sarà sull'Area e sulle due società che si occupano della nuova Università e del nuovo ospedale: è arrivato il momento di metterle in liquidazione per risparmiare subito soldi. Ma la nostra attenzione andrà anche al turismo, la nostra prima industria: una sola struttura deve occuparsi della promozione. In questa Legislatura, oltre a compiere il nostro dovere di controllori di un modello fallimentare, intendiamo anche proporre idee nuove, perché la Valle d'Aosta del futuro sia accompagnata da metodi nuovi e tanta trasparenza. Verificheremo subito che dalle parole si passi ai fatti.»

Il Vicepresidente del Consiglio Andrea Rosset (UVP) ha commentato che «la legge finanziaria prende l'aria grigia e mesta di una crisi che è, anzitutto, una crisi di idee e di credibilità: questa crisi finisce per essere adoperata come une sorta di alibi per un mondo vecchio, che non sa reagire e proporre cose nuove. Si vivacchia, in un vuoto di azioni e contatti politici con Roma e Bruxelles, mentre bisognerebbe attivarsi come non mai. Questo è un bilancio dai presupposti fragili. Nel momento in cui si chiedono sacrifici ai valdostani, si dovrebbe, prioritariamente, prevedere una riduzione delle spese, in primis dell'apparato amministrativo pubblico, delle società controllate e partecipate, dei costi della democrazia. Si dovrebbero anche indicare chiaramente le priorità – istruzione e cultura, sanità, welfare e politiche sociali – e operare quelle scelte in grado di promuovere lo sviluppo socio-economico della Valle. Invece, si tagliano la sanità, intaccando il sistema socio-assistenziale, si azzera l'agricoltura, dopo che per anni si è sperperato creando un sistema "drogato" di contributi a pioggia. Ma, adesso non piove più. In prospettiva ci sono due questioni: il sistema delle autonomie locali, che è messo in grave difficoltà dalla Regione in barba allo spirito federalista in cui crediamo; lo Statuto di autonomia, che è una creatura meravigliosa, ma che oggi non possiamo permetterci di modificare, almeno fino a quando non avremo sancito il principio dell'intesa. Senza dimenticare il capitolo trasporti che è ormai definitivamente terreno di una politica rinunciataria. Questo è il Carrefour d'Europe tanto sbandierato per anni. Una regione chiusa in se stessa, ma soprattutto inavvicinabile per gli altri, che dovrebbero costituire fonte di turismo, settore di vitale importanza per la nostra Valle. Noi, oggi, ci auguriamo che questa manovra finanziaria "lacrime e sangue" del Governo Rollandin segni la fine di un metodo di governare, ormai insostenibile, attendista e immaturo. Così non si può andare avanti. È arrivato il momento di guardare al futuro, comunicare fiducia alla popolazione e agire per costruire il nuovo sistema Valle d'Aosta sostenendolo con un nuovo progetto politico.»

Il Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Ferrero, ha dichiarato: «Questo non è un bilancio, ma una ghigliottina, con una cesta in cui cadono le teste dei cittadini. Si parla di sacrifici comuni, ma i politici sono sempre salvi. E' un bilancio vergognoso, impresentabile. La vecchia filastrocca di Roma che taglia i fondi funziona ancora, ma non più con la maggior parte dell'elettorato. Ci sono responsabilità sui fondi spesi gli scorsi anni, ma non abbiamo sentito parole di autocritica da parte della maggioranza; le centinaia di milioni di euro gettate per l'aeroporto o per il parco archeologico di Saint-Martin sono frutto di scelte politiche, ma nessuno sembra essersi sbagliato. E' un bilancio dell'immobilismo, del sistema che non sa rinnovarsi, in cui non ci sono i tagli ai fondi della politica, ai privilegiati delle società partecipate; è un documento da gettare nel cestino. La maggioranza dovrebbe essere all'altezza della responsabilità di governo, invece si limita a minacciare elezioni anticipate: smettiamola, se volete possiamo davvero andare alle elezioni. Non c'è nessuna idea su come ridurre gli sprechi. A Roma, il Governo regionale non ha avuto la forza e l'autorevolezza di far valere i propri diritti; d'altronde, i tagli non vengono dal cielo, ma anche da un'incapacità a negoziare. Dal punto di vista contabile questo bilancio non è veritiero, potrà essere cambiato in brevissimo tempo. Non daremo il nostro contributo a questo documento: approviamolo e andiamo avanti, ma senza più parlare di cambiamento. L'unico che si salva è il sistema, i sacrifici li fanno gli altri.»

Per il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz (PD-SVdA, «questo bilancio è un puro e semplice esercizio contabile con l'unico obiettivo di far quadrare i numeri, ma che non contiene una visione, né di breve né di lungo termine: insomma, un bilancio stanco e senz'anima. La legge finanziaria dovrebbe, invece, essere un programma politico e operativo, l'emblema della maturità civica degli amministratori e dell'esercizio responsabile della nostra autonomia. Perché è proprio nei periodi di incertezza che serve una reale politica di rilancio e degli investimenti. Invece, siamo di fronte ad un copia-incolla al ribasso della finanziaria del 2014: un atto senza nerbo, senza coraggio, che non mette in campo le soluzioni per uscire dalla crisi. Cogliamo in questo bilancio la rassegnazione degli eventi e l'incoscienza di chi non vuole prendere atto che i tempi sono cambiati e che è finita la politica arrotolata sulle proprie esigenze elettorali. Il Presidente Rollandin è abile a richiamare la condivisione e a minacciare elezioni anticipate, ma nella sostanza nulla cambia. Abbiamo cercato di dare il nostro contributo di idee in questo anno e mezzo di Legislatura, ci siamo proposti come alternativa, non per demolire ma con lo spirito di costruire. Anche oggi, non ci siamo limitati a presentare emendamenti di facciata: vogliamo realizzare percorsi per un vero cambiamento di marcia. Noi vogliamo dire la nostra perché siamo convinti di avere delle idee per contribuire al rilancio della Valle.»

La Consigliera di Alpe, Chantal Certan, ha rilevato: «Le parole hanno un valore e un senso, ma se si vuole che siano ascoltate e ritenute credibili bisogna metterle in pratica. Sarebbe ipocrita pensare che quando la barca affonda sia sufficiente lanciare un grido al sostegno comune, alla condivisione per risolvere i problemi. Come possiamo credere a quanto ci è stato detto ieri dal relatore, quando alla prima occasione di dimostrare nuovi metodi nella sostanza e nella forma è stata creata una nuova società partecipata cui ci si è buttati a capofitto? Come credere all'onestà intellettuale di chi parla di un domani di prosperità ai giovani quando si sono create società partecipate ad hoc, date in mano ad autorevoli pensionati, che assorbono le risorse che potrebbero essere a loro destinate? La crisi politica nasce anche dai mancati esempi. Chi ha ridotto in questi termini la Valle d'Aosta e la nostra economia? Non è necessario trovare il colpevole, ma capire dove si è sbagliato. Il risultato utile è il lavoro corale per raggiungere l'obiettivo finale e far crescere la comunità. Da parte di Alpe, sempre ci sarà la disponibilità a contribuire. Nel corso delle audizioni in Commissione nell'esame del bilancio, abbiamo già evidenziato che in questo documento non troviamo innovazioni, inversioni di rotta. Per individuare prospettive per l'avvenire dobbiamo essere capaci di andare al di là della politica dei tagli, ma proprio partendo dalla crisi cercare di trovare soluzioni. Dobbiamo aspirare a nuovi modelli di società, nuovi modelli culturali, riducendo gli sprechi, eliminando il clientelismo e compiendo scelte chiare, che finora la Valle d'Aosta non si è trovata obbligata a fare. Oggi c'è bisogno di un nuovo progetto formulato da parte di 35 persone al servizio della comunità. Nel bilancio si è tagliato senza prospettive lungimiranti, si ripete spesso la parola "proroga": come è possibile, in piena crisi economica, non adeguare il piano delle politiche del lavoro? La scuola valdostana ha degli atout, ma non possiamo accontentarci di piccole gratificazioni, viste le risorse ingenti investite negli scorsi anni e purtroppo l'alto tasso di abbandono scolastico. Attenzione va accordata alle scuole professionali: perché non valorizziamo e esercitiamo la nostra competenza primaria in materia? Un altro argomento clou è la ferrovia, la cui ristrutturazione è obbligatoria perché ci garantisce un contatto col mondo

La seduta mattutina è sospesa. I lavori riprendono alle ore 15.30 di oggi, mercoledì 10 dicembre.

 

 

SC-MM