Info Conseil
Comunicato n° 523 del 24 ottobre 2014
Relazione del Presidente Marco Viérin sulla riforma costituzionale
Riunione straordinaria del Consiglio di venerdì 24 ottobre 2014: iniziati i lavori
Il Presidente del Consiglio Valle, Marco Viérin, ha aperto i lavori dell'Assemblea riunita in sessione straordinaria monotematica oggi, venerdì 24 ottobre 2014, per un dibattito e un confronto, alla presenza dei Parlamentari della Valle d'Aosta, Albert Lanièce e Rudi Marguerettaz, sulla riforma costituzionale attualmente all'esame della Camera dei deputati. La convocazione fa seguito ad una mozione approvata all'unanimità dal Consiglio nella seduta del 25 settembre scorso.
Introducendo l'argomento, il Presidente Viérin ha ricordato l'iter del disegno di legge governativo, già approvato dall'Aula del Senato e di cui la Commissione Affari costituzionali della Camera ha avviato l'esame in sede referente l'11 settembre 2014. Il provvedimento è finalizzato all'introduzione di un bicameralismo differenziato, in cui il Parlamento continua ad articolarsi in Camera dei deputati e Senato della Repubblica, ma i due organi hanno composizione diversa e funzioni in gran parte differenti: la Camera rappresenta la nazione e ha la titolarità del rapporto fiduciario e della funzione di indirizzo politico, nonché il controllo dell’operato del Governo; al Senato della Repubblica è attribuita, invece, la funzione di rappresentanza degli enti territoriali e quella di raccordo tra l’Unione europea, lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica. Il testo, oltre al superamento dell’attuale sistema bicamerale, prevede poi la soppressione della previsione costituzionale delle province, la riforma del riparto delle competenze tra Stato e Regioni, l'abrogazione del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro.
«La parte del testo relativa a Regioni ed Enti locali, è a mio giudizio il punto più debole del progetto di riforma – ha sottolineato il Presidente –. Dopo il "fervore federalista" degli anni Novanta, oggi l'attenzione si sposta verso un esasperato centralismo. Il progetto di legge riduce i margini dell'autonomia regionale con la scusa di ridurre il contenzioso costituzionale, ma pone le premesse perché esso si rinnovi. Infatti determina un nuovo riparto delle competenze legislative fra Stato e Regioni e inserisce la "Clausola di Supremazia" verso le Regioni a tutela dell'unità della Repubblica, nonché il potere sostitutivo statale nei confronti degli organi regionali o comunali. Il Parlamento dovrebbe, invece, avere il coraggio di ispirarsi alle ragioni profonde dell'autonomia territoriale, che sono radicate nella storia e caratterizzano la Repubblica delle autonomie prefigurata nell'articolo 5 della Costituzione, incoraggiando le innovazioni che vengono dalla periferia, assicurando sul piano tributario spazi di autodeterminazione e di responsabilità locale, prevedendo meccanismi di perequazione efficaci, non disgiunti da controlli a tutela degli equilibri finanziari.»
«E' necessario – ha aggiunto – innanzitutto affermare con forza che la proposta di cambiamento deve rispondere alle esigenze reali del Paese, evitando in ogni modo un neocentralismo di ritorno quale panacea di tutti i mali. Occorre, al contrario, sostenere un federalismo responsabile e cooperativo, rafforzando i valori della sussidiarietà, dell’autonomia e del decentramento, nonché rilanciare il ruolo delle Regioni e dei Comuni, e di chi li governa, in quanto soggetti che conoscono il proprio territorio e quindi le esigenze dei cittadini.»
Il Presidente Viérin ha quindi espresso un auspicio: «Credo che sia doveroso, da parte della classe politica, coinvolgere la popolazione su temi così importanti per il nostro presente e il nostro futuro. Il Consiglio Valle, con i nostri parlamentari, così come anche condiviso con l'associazione degli ex Consiglieri e la Conferenza dei Capigruppo, deve essere promotore di iniziative, da attivare sul territorio, per portare all'attenzione dei valdostani la natura delle riforme costituzionali e le conseguenze delle stesse, sia a breve che a lungo termine. Auspico altresì che il Consiglio regionale, in stretta sinergia con i nostri Parlamentari, dialoghi con il Governo nazionale con una unità di intenti tale che permetta di rappresentare e far comprendere le specificità e le competenze attribuite alla nostra Regione dallo Statuto speciale. L’autonomia deve essere sempre più un modello politico cui ispirarsi.»
SC