Info Conseil

Comunicato n° 483 del 10 ottobre 2014

Respinta una risoluzione sul corso abilitativo per guide turistiche

Riunione del Consiglio del 10 ottobre 2014

Nella seduta del 10 ottobre 2014, il Consiglio regionale ha respinto, con 18 voti contrari (UV e SA) e 17 a favore (UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S), una risoluzione depositata dal gruppo Union Valdôtaine Progressiste, che invitava a revocare il bando per l'organizzazione del corso di abilitazione per l'esercizio della professione di guida turistica.

L'iniziativa è stata illustrata dal Consigliere Laurent Viérin (UVP), che ha spiegato: «Oltre alla totale mancanza di coinvolgimento da parte dell'Assessorato al turismo delle Associazioni di categoria – che abbiamo peraltro potuto appurare in Commissione a seguito della nostra interrogazione a risposta immediata –, il bando, in barba alle disposizioni dello Statuto speciale, considera, tra le lingue straniere, il francese. Questo, dal punto di vista della nostra Autonomia, è un fatto gravissimo perché il francese è la nostra lingua storica. Avevamo chiesto di sospendere il bando, aprendo un tavolo tecnico con le guide, al fine di ricostruire un bando con dei crismi diversi. Questo non è stato fatto e durante le prime prove di selezione, si sono già verificate delle problematiche. A fronte di questo pasticcio, chiediamo all'Assessore di revocare il bando.»

L'Assessore al turismo, Aurelio Marguerettaz, ha replicato che «nella riunione della quinta Commissione, mi è stato chiesto un approfondimento sulla questione della legittimità del bando, che attiene alla responsabilità dei Dirigenti. A maggior garanzia di tutti ho chiesto un parere ai Coordinatori del turismo e dell'Ufficio legislativo: gli Uffici hanno ribadito che l'Associazione delle guide turistiche è stata sentita in merito al nuovo corso; il bando di preselezione risponde ai requisiti di legittimità in quanto conforme alla legge regionale del 2003 che ha tolto l'accertamento della conoscenza della lingua francese; in merito alla parificazione del francese e dell'italiano prevista dallo Statuto speciale è stata prevista ai candidati la possibilità di svolgere la selezione in una lingua o nell'altra; la revoca del bando deve essere fondata su motivazioni giuridicamente sostenibili e non è questo il caso. Se siamo di fronte ad una situazione del genere, probabilmente si poteva fare meglio, ma oggi l'applicazione di questa risoluzione sarebbe impossibile. Vi chiedo quindi di soprassedere su questa risoluzione.»

Il Consigliere dell'UVP Elso Gerandin ha evidenziato che «questo bando non ha nessuna validità perché gli intoppi sono stati davvero gravi. I 130 che hanno presentato domanda hanno superato le previsioni: d'urgenza sono state messe in piedi due Commissioni che non si sa se abbiano valutato nello stesso modo i candidati. Questa risoluzione è un discorso di buon senso: l'Assessore eviti che qualcuno metta mano al portafogli per intentare una causa contro questo bando.»

La Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli, ha affermato che «questa vicenda è nata male e prosegue peggio. 130 persone hanno partecipato ad un bando, il che significa che la questione è seria: se la parità delle lingue è confermata dal fatto che i candidati avevano la possibilità di sostenere la prova orale in francese o in italiano, perché scrivere che la lingua francese è considerata straniera? C'è una contraddizione di fondo. Da parte di un Governo autonomista che si vuole difensore della lingua francese questa è una mancanza davvero grave. Non è solo una questione di forma, ma di sostanza. Nutriamo molti dubbi.»

Per il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, «ci sono aspetti procedurali che rischiano di inficiare la validità di questo bando: l'Assessore si trincera dietro la responsabilità dei dirigenti e ci dice che possiamo andare avanti così a meno che ci siano ricorsi al TAR, ben sapendo che i costi di una procedura giudiziaria é spesso fuori dalla portata dei cittadini comuni. Ma bisogna fare un ragionamento di opportunità politica sia sulla valorizzazione del ruolo della lingua francese sia sulla necessità del dialogo di cui la maggioranza si riempie continuamente la bocca. La politica ha il compito di comporre le tensioni sociali sul lavoro, non di creare scontri generazionali o professionali, e di avere una visione complessiva della politica turistica valdostana, non di andare avanti sempre a tentoni

Il Consigliere dell'UVP Laurent Viérin ha chiuso la discussione, commentando: «A noi non piacciono le risposte a geometria variabile: scaricando la colpa sugli Uffici, l'Assessore dà un'idea della politica imbavagliata dai funzionari. Invece, è la politica che deve gestire le questioni. Non ci convince l'ennesima gestione dei dossier dell'Assessore Marguerettaz. Siamo sempre a invocare la difesa della nostra Autonomia, che si fonda sulla nostra particolarità linguistica, e poi per primi, in quest'Aula, non siamo capaci di difenderla. Di tecnico qui non c'è niente e le responsabilità politiche sono tutte in capo all'Assessore.»

SC