Info Conseil

Comunicato n° 381 del 29 luglio 2014

Rinviata a domani l'insindacabilità del Consigliere Stefano Ferrero

Riunione del Consiglio del 29 luglio 2014

Il Consiglio regionale ha rinviato a domani, mercoledì 30 luglio 2014, l'esame della sussistenza di una causa di insindacabilità del Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Ferrero.

Nell'ambito della trattazione del punto, l'Assemblea ha discusso oggi un ulteriore ordine del giorno depositato in Aula dai gruppi consiliari UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S.

Il testo, che impegnava «il Presidente della Regione a dimissionare dalla carica di Presidente dell'associazione Forte di Bard e la Commissione competente a elaborare le modifiche allo Statuto dell'associazione, in modo che la carica di Presidente della Regione e di Consigliere regionale siano incompatibili con la carica di Presidente del Forte», non è stato approvato, in sede di scrutinio segreto, per mancanza del quorum in quanto la maggioranza non ha partecipato alla votazione.

Il Consigliere del M5S Stefano Ferrero è stato chiamato a rispondere davanti all'autorità giudiziaria a seguito di una querela presentata dall'associazione Forte di Bard «per opinioni espresse nel corso della seduta consiliare del 23 ottobre 2013 e successivamente ribadite nell'atrio adiacente l'Aula ad una emittente privata durante un'intervista», così come comunicato in una nota dal Consigliere stesso, nella quale chiedeva che fosse dato avvio alla procedura prevista dall'articolo 3 della legge regionale 27/2005 in ordine alla valutazione di insindacabilità per le opinioni espresse e i voti dati nell'esercizio delle proprie funzioni, riservata ai componenti del Consiglio regionale della Valle d'Aosta dall'articolo 24 dello Statuto speciale.

Il Consigliere Ferrero, prima di esaminare il punto nel merito, ha annunciato «la disponibilità a ritirare la questione sull'insindacabilità e ad essere più puntuale e preciso nelle mie future dichiarazioni. A fronte di questo impegno, chiedo al Presidente della Regione di ritirare la querela.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha risposto che «personalmente non ho nulla in contrario e sono disponibile a portare la questione al prossimo Consiglio di amministrazione del Forte di Bard, ma oggi non posso pronunciarmi in tal senso. Preciso inoltre che questa vicenda non ha nulla a che fare con la mia figura di Presidente della Regione: è il Consiglio amministrazione del Forte di Bard, che io presiedo, che ha deciso di portare avanti la querela.»

Il Consigliere Ferrero ha quindi replicato che «ci troviamo di fronte ad un'anomalia con un Presidente della Regione che occupa anche la carica di Presidente del Forte di Bard. Rilevo che, nelle dichiarazioni rese alla rete televisiva, ho commesso un errore nel dare una cifra e ho provveduto a rettificare alla stessa, ma sul principio che le società controllate e partecipate dalla Regione debbano essere più rigorose nella gestione non faccio un passo indietro e continuerò a denunciare situazioni che non sono più sostenibili.»

Dopo una sospensione dei lavori per verificare la possibilità di una mediazione, il Consigliere Roberto Cognetta ha preso la parola: «Chiedevamo al Presidente un impegno politico, che non ha voluto assumere. Siamo quindi costretti a fare un passo ulteriore: a questo punto questo pacchetto lo porteremo a Roma, in Parlamento, e lo faremo diventare un caso nazionale.»

Il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, nel sottolineare che il tema dell'insindacabilità ritorna per la seconda volta in Consiglio, ha puntualizzato che «non si tratta di un'immunità, ma di un principio che consente ai Consiglieri di esprimersi con una certa serenità. Il Consigliere Ferrero ha commesso un errore di cui si è scusato nel fornire un dato non corretto, ma condivido quanto da lui espresso riguardo alla necessità che le partecipate debbano avere comportamenti più rigorosi e più responsabili. Auspicavamo dalla maggioranza un approccio diverso nei confronti dell'insindacabilità perché si tratta di un principio fondamentale dell'agire del Consigliere regionale. Noi non scappiamo di fronte alle responsabilità e quindi voteremo serenamente a favore dell'insindacabilità.»

Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha osservato che «dobbiamo affrontare la questione in termini politici. Spiace che a fronte di una richiesta sensata del Consigliere Ferrero che dimostra capacità di fare autocritica, la maggioranza abbia reagito con il muro contro muro. Come gruppo UVP sosteniamo la causa di insindacabilità del Consigliere, anche perché crediamo sia importante legittimare la nostra libertà di espressione.»

La Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli, nel ribadire che «si tratta di una situazione imbarazzante proprio a causa dell'anomalia di trovarci davanti ad un Presidente della Regione che è anche Presidente del Forte di Bard», ha ricordato che «la libertà di espressione dei Consiglieri regionali è garantita da una legge regionale del 2005 e dallo Statuto speciale. C'è un'ulteriore questione: l'associazione si regge su denaro pubblico e si assume le spese di querela per un'offesa personale. Come gruppo ribadiamo il voto favorevole all'insindacabilità del Consigliere Ferrero, il quale ha semplicemente adempiuto al suo ruolo di Consigliere nel mettere in evidenza l'inopportunità di certe spese.»

Il Capogruppo dell'UV, Joël Farcoz, ha affermato che «sul principio non possiamo che essere d'accordo, ma, entrando nel merito, riteniamo che su questi punti non c'è insindacabilità. Non possiamo valutare la volontà e le intenzioni di Ferrero così come non possiamo entrare nel merito dei danni all'immagine del Forte di Bard. Pertanto, non parteciperemo al voto.»

Il Capogruppo di SA, Stefano Borrello, nell'esprimere apprezzamento per il discorso fatto dal Consigliere Ferrero, si è detto rammaricato: «L'auspicio personale era che si arrivasse ad una mediazione tra la richiesta del Consigliere Ferrero e la disponibilità del Presidente della Regione, che purtroppo non è avvenuta. Non è nostra volontà strumentalizzare il fatto né valutare i vari passaggi, quindi non parteciperemo al voto.»

La Consigliera di Alpe, Chantal Certan, ha quindi illustrato l'ordine del giorno, sottolineando «le molteplici problematicità che la doppia carica di Presidente della Regione e del Forte di Bard determina. È per questo che dobbiamo sancire l'incompatibilità tra la carica di Consiglieri regionali e di Presidente dell'associazione del Forte di Bard: riteniamo che non possa esserci conflitto d'interessi e che sia l'ora di sancire la fine del cumulo di cariche.»

La maggioranza non ha partecipato al voto segreto, pur essendo presente in Aula. Vi è stata quindi un'ulteriore discussione, durante la quale i Consiglieri di opposizione hanno espresso dubbi «sulla legittimità del voto», chiedendo al Presidente del Consiglio di «avere un parere a firma dei dirigenti dell'Assemblea in merito all'interpretazione del Regolamento.»

Contestualmente, i Consiglieri di UVP Berschy, Fabbri, Gerandin, Rosset e Viérin, di Alpe Patrizia Morelli, Chantal Certan e Roscio, del PD-SVdA Carmela Fontana, Donzel e Guichardaz hanno accusato i Consiglieri di maggioranza di «fare una pessima figura di fronte alla Valle d'Aosta, perché non partecipare al voto significa controllare quello che fanno i colleghi. La maggioranza usa queste modalità per evitare ulteriori tonfi, ma questo è gravissimo perché mina la libertà di pensiero e di espressione dei Consiglieri.»

Alla ripresa dei lavori pomeridiani, facendo seguito al parere prodotto dagli Uffici, i Consiglieri dell'UVP Laurent Viérin e Luigi Bertschy e il Consigliere dell'UV Leonardo La Torre hanno chiesto di «applicare il buon senso al fine di non creare un precedente di confusione nell'applicazione del Regolamento e di ripetere la votazione.»

Il Capogruppo di SA, Stefano Borrello, ha detto che «sulla base del parere prodotto dagli uffici, la maggioranza non è favorevole ad accogliere la pregiudiziale richiesta e quindi riteniamo valida la votazione di questa mattina», mentre il Consigliere del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha osservato che «la maggioranza non si vuole assumere la responsabilità del voto perché ha paura che l'ordine del giorno passi con qualche franco tiratore della maggioranza e che il Presidente Rollandin debba dimettersi da Presidente del Forte di Bard

La richiesta di ripetere la votazione è stata quindi respinta con 18 voti contrari (UV e SA) e 16 a favore (UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S).

I lavori sono sospesi e riprenderanno domani, mercoledì 30 luglio 2014, alle ore 9.00.

SC-MM