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Comunicato n° 249 del 3 giugno 2014
Non assunta l'insindacabilità del Consigliere Stefano Ferrero
Sessione straordinaria del Consiglio del 3 giugno 2014: conclusi i lavori
Nella sessione straordinaria del 3 giugno 2014, il Consiglio regionale ha preso in esame la sussistenza di una causa di insindacabilità del Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Ferrero. La delibera non è stata assunta in quanto i Consiglieri di Union Valdôtaine e Stella Alpina, pur presenti in Aula, non hanno preso parte al voto ed è quindi venuto a mancare il quorum della maggioranza dei componenti l'Assemblea, prescritto dall'articolo 76 del Regolamento interno.
Il Consigliere Ferrero aveva comunicato al Presidente del Consiglio di essere stato chiamato a rispondere davanti all'autorità giudiziaria per aver pubblicato su alcuni siti internet il video della propria interrogazione a risposta immediata (illustrata durante la seduta del Consiglio regionale in data 23 ottobre 2013 e riguardante il mancato rilascio della documentazione su alcune spese sostenute dall'Associazione Forte di Bard) e i relativi commenti. Aveva quindi chiesto che fosse dato avvio alla procedura prevista dall'articolo 3 della legge regionale 27/2005 in ordine alla valutazione di insindacabilità per le opinioni espresse e i voti dati nell'esercizio delle proprie funzioni, riservata ai componenti del Consiglio regionale della Valle d'Aosta dall'articolo 24 dello Statuto speciale.
Il Consigliere Ferrero ha spiegato che «a seguito della querela presentata nei miei confronti, il video è stato immediatamente oscurato. Tengo a precisare che la pubblicazione sul sito internet del M5S è riferita al mio solo intervento in Consiglio, senza l'aggiunta di scritte e commenti. Ho posto questa richiesta – che tra l'altro dobbiamo discutere oggi perché la Presidenza del Consiglio ha smarrito la mia lettera del 19 marzo scorso – per tutelare un interesse generale di questo Consiglio: vorrei capire, infatti, se effettivamente i Consiglieri regionali possano o non possano essere chiamati a rispondere per le opinioni espresse nell'esercizio delle loro funzioni, così come dice la norma regionale stessa. Non è una questione personale, anche perché il procedimento giudiziario è completamente indipendente dalla decisione che verrà assunta, bensì è la rivendicazione del diritto dei Consiglieri di esprimersi liberamente e, per l'opposizione, di poter esercitare le proprie funzioni ispettive e di controllo. Qui si mette in discussione un metodo di fare politica che per 40 anni ha avvelenato la politica stessa.»
Il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, ha espresso solidarietà al collega Ferrero: «Il rammarico di oggi è legato al fatto che dobbiamo valutare in questo Consiglio straordinario una questione così delicata che è stata differita a causa di una lettera andata perduta prima; e poi per una sorta di timore a convocare un Consiglio straordinario sulla questione di insindacabilità che pure affonda le sue radici nell'art. 24 dello Statuto speciale. Il Consigliere ha modi di esprimersi diversi dai miei, ma se rispetta le norme del Consiglio è libero di esprimersi come meglio crede. E questa libertà deve essere garantita con un atto formale di quest'Aula.»
Per la Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli, «se viene messa in dubbio l'insindacabilità che è ben esplicitata nello Statuto speciale, allora è un problema di tutto il Consiglio regionale. È il caso poi di spiegare che si è messa in causa la pubblicazione di un video riferito ad un intervento che è stato diffuso in streaming su internet e reso fruibile sul sito della nostra Assemblea: è importante quindi ribadire il nesso tra ciò che si dice in Aula e ciò che viene pubblicato integralmente senza commenti. Ci auguriamo che ci sia tra tutti i Consiglieri la stessa posizione.»
Il Vicecapogruppo dell'UV, Claudio Restano, ha affermato: «Ad oggi, non avendo potuto visionare il video in questione, non ci è possibile accertare se il collega abbia espresso opinioni politiche o se le sue siano state semplici affermazioni ritenute lesive da parte dell'interessato, e se ci siano stati ulteriori commenti. Pertanto, non essendo in grado di esprimere un giudizio in merito, a nome del gruppo UV, annuncio che, pur rimanendo in Aula, non parteciperemo al voto.»
Il Capogruppo di Stella Alpina, Stefano Borrello, ha comunicato: «Stella Alpina ha valutato di iscrivere all'ordine del giorno del primo Consiglio utile questo tema, ritenendo opportuno che l'Aula potesse esprimersi. Non abbiamo potuto visionare il video, avere contezza dei contenuti e dei commenti, né tantomeno esaminare gli atti giudiziari: per tali motivi, anche il nostro gruppo resterà in Aula ma non parteciperà al voto.»
Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, a seguito delle dichiarazioni dei Consiglieri di UV e SA, ha chiesto la convocazione di una Conferenza dei Capigruppo. Alla ripresa dei lavori, il Consigliere Bertschy si è detto «stupito del cambio di opinione dei Consiglieri di maggioranza rispetto a quanto detto ai Capigruppo il 14 maggio, quando, invece, si erano espressi a favore dell'insindacabilità del Consigliere Ferrero. Se ci sono degli elementi nuovi sarebbe interessante per tutti noi conoscerli.»
Il Capogruppo del PD-SVdA Donzel, ha aggiunto che «siamo spiazzati da certi comportamenti della maggioranza e della Presidente del Consiglio: un cambio repentino di opinione rispetto alla posizione unanime sull'insindacabilità nella riunione dei Capigruppo è un fatto grave ed evidenzia una mancata tutela della nostra posizione di Consiglieri regionali, per altro espressamente prevista dal nostro Statuto speciale.»
Per il Consigliere del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz, «l'insindacabilità è un giudizio di carattere politico: oggi, non valutiamo la colpevolezza di Ferrero, oggi difendiamo un principio che è quello del nesso tra quanto pubblicato sul sito del Consiglio e poi ripubblicato su altri siti. Ci esponiamo a future querele.»
Per il Consigliere dell'UVP Elso Gerandin «la Presidente del Consiglio è venuta meno al suo compito di garantire quest'Aula proprio oggi, che abbiamo una grande opportunità di difendere la libertà del Consiglio regionale e dell'autonomia valdostana, la Presidente Rini non partecipa nemmeno al voto. Le chiediamo quindi di fare un passo indietro perché sta delegittimando il ruolo e la dignità della nostra Assemblea. Prendiamo atto che c'è qualcosa che non funziona più: manca il coraggio delle proprie idee e delle proprie azioni.»
Il Consigliere segretario Fabrio Roscio (Alpe) ha evidenziato che «durante la Conferenza dei Capigruppo che ho seguito, la posizione della maggioranza era differente rispetto a quella assunta oggi. Il documento ufficiale allegato all'ordine del giorno odierno propone di deliberare la sussistenza di una causa di insindacabilità relativamente alle opinioni espresse dal Consigliere Ferrero. Mi chiedo quali siano le motivazioni di questo cambiamento di opinione.»
Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha affermato: «Se questa è una strategia per intimidire me e il collega Ferrero avete decisamente sbagliato. Se cambiate palesemente parere da un momento all'altro, se non avete coerenza, date l'idea di non valere niente. In questo caso, non si chiedeva un voto politico. Il vostro è un pensiero meschino, mentre i nostri ragionamenti vanno al di là degli aspetti politici. Noi parliamo di fatti, non ci permettiamo di offendere nessuno. Oggi non ci date un dispiacere, ma un segnale della vostra natura.»
Il Capogruppo di SA, Stefano Borrello, ha precisato che «in Conferenza dei Capigruppo abbiamo espresso il nostro voto favorevole per consentire che il punto potesse essere iscritto alla discussione odierna, in quanto in quella sede c'è bisogno dei tre quinti dei Consiglieri (ossia 21 Consiglieri), per dare la possibilità a tutti i Consiglieri di esprimersi nel merito così come prevede la legge regionale n. 27 del 2005 e nel rispetto dell'art. 24 dello Statuto speciale.»
Il Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini, ha specificato: «Il mio compito di garanzia e super partes è limitato alle mie funzioni di Presidente dell'Assemblea; altra cosa è il mio ruolo in quanto appartenente a un gruppo politico. In questa sede, rivendico con fermezza la mia assoluta libertà di espressione di voto, che non va a incidere sul ruolo di Presidente. Preciso inoltre che la decisione assunta dalla Conferenza dei Capigruppo non viene assolutamente rinnegata, ma è l'Aula sovrana che deve votare e ogni Consigliere ha diritto di esprimersi come crede.»
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha puntualizzato che «noi tutti siamo per l'insindacabilità: siamo assolutamente d'accordo sul fatto che le opinioni dei Consiglieri vadano rispettate, ma crediamo anche che in quest'Aula si debba evitare di fare affermazioni che possono essere lesive nei confronti dei cittadini che vengono citati dai Consiglieri. È proprio perché noi siamo garantisti nei confronti dell'insindacabilità che non riteniamo giusto partecipare al voto su questo caso.»
I lavori del Consiglio sono terminati.
SC-MM