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Comunicato n° 243 del 29 maggio 2014
Garante dei detenuti: la popolazione carceraria a Brissogne è rientrata nei limiti di legge
Lo ha annunciato oggi, giovedì 29 maggio 2014, Formento Dojot
Il Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Valle d’Aosta, Enrico Formento Dojot, ha illustrato oggi, giovedì 29 maggio 2014, in occasione di una conferenza stampa, le condizioni carcerarie in Italia, con particolare riferimento alla situazione della Casa circondariale di Brissogne, a seguito delle riforme legislative introdotte per porre rimedio al problema del sovraffollamento delle carceri.
Il Garante valdostano ha tenuto a precisare che «in ottemperanza a quanto deliberato dal Coordinamento nazionale dei Garanti regionali e territoriali, riunitosi a Firenze il 14 maggio, nel corso di questa settimana sull’insieme del territorio italiano analoghi incontri con gli organi di informazione sono organizzati da tutti i Garanti dei detenuti che, aderendo all’iniziativa promossa da 60 associazioni di volontariato che operano a vario titolo in ambito carcerario, hanno sottoscritto una lettera aperta, indirizzata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della giustizia.»
«Con questa lettera – ha aggiunto Formento Dojot – noi sottoscrittori intendiamo, da un lato, assicurare tutta la nostra disponibilità a sostenere il difficile ma inevitabile percorso di riforme legislative intrapreso a seguito della condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) e, dall’altro, per rivolgere alle istituzioni alcune richieste partendo dalla trentennale e variegata attività di impegno e di lavoro nel sistema penitenziario italiano.»
Il Garante valdostano ha, infatti, ricordato che ieri, mercoledì 28 maggio, è scaduto l’anno di tempo che la Cedu aveva assegnato all’Italia nella sentenza Torreggiani, pronunciata l’8 gennaio 2013, per porre rimedio alle condizioni dei detenuti giudicate dalla Corte degradanti in violazione dell’articolo 3 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali il quale sancisce il divieto di tortura.
Formento Dojot ha, infine, sottolineato che grazie alle riforme legislative già introdotte nell’ordinamento italiano e ad alcuni trasferimenti di detenuti in altri Istituti di pena, la popolazione carceraria della Casa circondariale di Brissogne è rientrata nei limiti consentiti dalla legge. Infatti, a fronte di una capienza regolamentare di 181 unità, a fine 2012, i detenuti presenti erano 281, a fine 2013 erano ancora 200, mentre a fine aprile 2014 si sono ridotti a 169 unità, di cui 114 stranieri.
SC