Info Conseil
Comunicato n° 153 del 12 marzo 2014
Respinta una mozione su ferrovia e Piano regionale trasporti
Seduta del Consiglio regionale del 12 marzo 2014
Nella seduta del 12 marzo 2014, il Consiglio regionale ha respinto in sede di votazione segreta, con 17 voti contrari e 16 a favore, una mozione sottoscritta dai gruppi consiliari Partito Democratico-Sinistra VdA, Union Valdôtaine Progressiste, Alpe e Movimento 5 Stelle, riguardante l'istituzione di un tavolo operativo per la stesura del Piano regionale trasporti.
In particolare, come richiamato dal Consigliere Jean-Pierre Guichardaz (PD-Sinistra VdA), «il provvedimento trae origine dalla situazione del servizio ferroviario valdostano per avviare un serio ragionamento su di un problema che la maggioranza ha colpevolmente sottovalutato. La nostra proposta è quella di coalizzare intorno al tema più complessivo dei trasporti i soggetti portatori di interesse (i gestori e gli attuali proprietari della linea, lo Stato, il Consiglio Valle, il Cpel, i Sindacati, le associazioni di consumatori e dei pendolari, la Regione Piemonte) al fine di perfezionare le modalità di passaggio delle funzioni sulla ferrovia e di implementare un Piano regionale dei trasporti, perché non si può più ragionare a comparti stagni. La ferrovia, infatti, non può prescindere dai trasporti su gomma né dall'aeroporto.» Il Consigliere ha aggiunto: «Lo scampato pericolo di sospensione delle corse sulla tratta ferroviaria valdostana è solo rimandata: il decreto "Salva Roma" ha confermato il trasferimento di 23 milioni di euro per il 2013 dal Ministero delle finanze a Trenitalia, ma ha anche definito che lo Stato concorre al pagamento dei costi di gestione per i primi 7 mesi del 2014 aggiungendo che se entro il 31 luglio non si sarà perfezionato il trasferimento delle funzioni alla Regione, Trenitalia sarà autorizzata a ridurre il servizio garantendo solo l'effettuazione dei servizi minimi essenziali. La Regione dovrà, quindi, da agosto in poi, reperire il denaro che servirà per far funzionare la tratta.»
L'Assessore ai trasporti, Aurelio Marguerettaz, ha ricordato che «il trasferimento delle competenze statali risale al decreto Bassanini del 2000: in tutte le Regioni italiane, il comparto ferroviario passò dallo Stato alle Regioni e di pari passo furono trasferiti anche i soldi. Il trasferimento delle competenze alla Valle d'Aosta è, invece, condizionato da una norma di attuazione dello Statuto, nella quale sono stati definiti puntualmente tutti i passaggi da effettuare, tra i quali importanti investimenti sulla tratta. Dal precedente Consiglio, quando votammo la risoluzione sulla salvaguardia del trasporto ferroviario valdostano, abbiamo già fatto due riunioni a Roma: una venerdì scorso durante la quale è stato discusso il trasferimento delle competenze, l'altra si è svolta ieri per dare corso all'intesa tra Stato e Regione prevista dalla legge di stabilità 2014 per la gestione dei servizi ferroviari di interesse regionale. Non riteniamo quindi di poter condividere questa mozione, ma sono assolutamente disponibile a portare tutti gli elementi all'attenzione della Commissione consiliare competente.»
Il Consigliere Guichardaz ha replicato che «il fatto resta: la sospensione attuale è solo congelata e la differenza tra i 70 milioni dovuti a Trenitalia e i 23 milioni assegnati dallo Stato, ossia 47 milioni dovranno essere dati dalla Regione. Non capiamo quindi perché la Giunta continua ad accanirsi contro i 521 milioni di euro previsti per il miglioramento della rete ferroviaria e indicati in Finanziaria: è vero che sono indifferenziati, ma noi dobbiamo attivarci per difendere le nostre possibilità. Perché dobbiamo rassegnarci all'idea che questo sia un refuso e che questi soldi non siano destinati alla nostra tratta? Perché i nostri Parlamentari non presentano degli ordini del giorno, come hanno fatto i Parlamentari del Piemonte, per rivendicare queste somme? È un fatto inspiegabile.»
Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta si è chiesto: «Perché l'Assessore non vuole questo tavolo? Forse perché vuole avere l'esclusiva con i Sindacati e le associazioni dei pendolari? La maggioranza invoca la condivisione, ma poi quando la proponiamo si tira indietro. Noi volevamo guardare oltre: in un'ottica di condivisione e miglior gestione, volevamo dare il nostro contributo per ragionare tutti insieme su di un problema che sta diventando davvero grave.»
Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschty, si è detto deluso: «Il nostro Statuto è quindi diventato un handicap per l'Assessore: la norma di attuazione, per lui, non ha consentito il trasferimento. Assistiamo oggi allo svilimento della nostra Autonomia e facciamo finta che la norma di attuazione sia diventata insuperabile. Dobbiamo invece partire da una constatazione: il contratto di servizio c'è, il treno funziona, male, ma esiste. Dobbiamo avere la capacità di dare corso alla norma di attuazione perché siamo rimasti tra le poche Regioni senza il diritto di alzare la voce quando le cose non funzionano. Dobbiamo quindi dare priorità al contratto di servizio lavorando parallelamente al piano degli investimenti. La riflessione politica che sta dietro alla nostra mozione è quella di fare fronte comune per superare un problema: le associazioni e i Sindacati hanno per altro fatto rilevare che sui grandi temi le forze politiche non hanno la volontà di collaborare. Da oggi, vista la chiusura da parte della maggioranza, la nostra opposizione sarà ancora più dura.»
L'Assessore Marguerettaz ha quindi aggiunto: «Abbiamo modi diversi di leggere i provvedimenti. Il "Salva Roma" è un decreto molto importante e per noi è un successo. Questa maggioranza fino ad oggi, con tutti i suoi limiti, ha salvato la tratta ferroviaria. Il servizio ferroviario non è a rischio: non ci sarà nessuna sospensione il 1° agosto. Il decreto legge dà il tempo per sistemare le partite finanziarie e per gestire le competenze. Ovviamente noi pretendiamo di avere voce in capitolo e di poter intervenire sul contratto di servizio. Ribadisco la mia disponibilità a lavorare in Commissione, a prescindere da questa mozione.»
La Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli, ha rilevato che «questa mozione era una mano tesa della minoranza nei confronti della Giunta regionale e dei Consiglieri di maggioranza. In questi anni non è stato fatto abbastanza: non capiamo la strategia della Giunta, che è sempre pronta a fare proclami a difesa della ferrovia, ma poi nei fatti non risolve mai i problemi. Dobbiamo riuscire, per una volta, a sederci attorno ad un tavolo tutti assieme per fare un discorso che guardi avanti, ripartendo da zero. Se l'invito non sarà accolto la nostra opposizione sarà ancora più dura e spiegheremo in modo chiaro a tutti i valdostani di chi sono le responsabilità.»
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha osservato che «il decreto "Salva Roma" rappresenta per noi un risultato che ci permette di chiudere una partita importante: da una parte, i fondi stanziati per il 2014 (13,6 milioni di euro) non erano assolutamente scontati e, dall'altra, il provvedimento declina e chiarisce i vari aspetti in modo specifico. Rilevo poi l'importanza che questi soldi siano esclusi dal Patto di stabilità: uno dei limiti del nostro bilancio è che il Patto non ci permette di impegnare risorse oltre certe cifre.» Riguardo alla richiesta di istituire un tavolo operativo, il Presidente ha ribadito l'importanza del confronto in Commissione consiliare fra tutte le forze politiche e con i portatori di interesse, «ma qui si parla di un tavolo di lavoro operativo che sarebbe oggettivamente poco gestibile perché troppo allargato. Riprenderemo il discorso dei 521 milioni di euro, non voglio fare polemica, ma le tabelle della Finanziaria definiscono in modo inequivocabile che questi sono destinati a RFI nelle sue mille declinazioni. Oggi, il discorso prioritario è quello gestionale, ma non rinunciamo alla parte degli investimenti. Questo è il nostro obiettivo finale.»
SC