Info Conseil
Comunicato n° 115 del 26 febbraio 2014
Approvata una risoluzione in merito al trasporto ferroviario in Valle d'Aosta
Seduta del Consiglio del 26 febbraio 2014
Nella seduta del 26 febbraio 2014, il Consiglio regionale ha approvato, con 17 voti favorevoli e 15 astensioni (UVP, Alpe, PD-SVdA, M5S), una risoluzione sul trasporto ferroviario valdostano presentata dai gruppi Union Valdôtaine e Stella Alpina. L'iniziativa impegna il Governo regionale «a richiedere con urgenza la costituzione di un tavolo con il Ministero, Trenitalia e Rfi per definire l'intesa con lo Stato ai sensi della legge di stabilità 2014. »
L'Assemblea regionale ha invece respinto, con votazione segreta (17 astensioni e 16 favorevoli), la risoluzione presentata dai gruppi Union Valdôtaine Progressiste, Alpe, Partito Democratico-Sinistra VdA e Movimento 5 Stelle in merito alla paventata riduzione delle corse dei treni.
E' stata invece ritirata l'iniziativa dell'opposizione concernente l'acquisizione dei bimodali.
L'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Aurelio Marguerettaz, evidenziato che la risoluzione della maggioranza intende «dare una rappresentazione documentale di quelli che sono i tratti essenziali di questa situazione» ha ripercorso la vicenda: «La ferrovia è di proprietà di Rfi e la sua gestione, di competenza statale, viene esercitata sulla base di un contratto in essere tra il Ministero e Trenitalia. La Valle d'Aosta non ha avuto il trasferimento delle competenze come previsto dal titolo V perché è necessaria una norma di attuazione. Abbiamo avuto una norma nel 2010 condizionata ad accordi di programma in cui lo Stato si impegnava a individuare interventi da effettuare perché l'Amministrazione regionale fosse nella condizione di svolgere correttamente questo servizio. Nonostante i numerosi solleciti, lo Stato si è sempre sottratto a questo percorso, perché privo di risorse da destinare alla nostra linea. Trenitalia richiedeva il pagamento che non è stato effettuato per gli ultimi tre anni. Nel 2012 Trenitalia aveva minacciato di effettuare tagli, poi fortunatamente scongiurati. Analoga questione si è riproposta nel 2013, per cui noi abbiamo assunto due provvedimenti: la legge di stabilità contiene un'intesa secondo cui entro giugno 2014 la questione deve essere definita, mentre il decreto legge "del fare" determina che il pagamento deve essere effettuato dallo Stato. Siamo concordi nel chiedere la totale sospensione dei tagli che riteniamo del tutto illogici. Faremo tutto ciò che è nella nostra facoltà perché la riduzione delle corse non sia concretizzata, evitando gravi problemi alla collettività. Non abbiamo mai pensato ad una soluzione B, perché significherebbe trovarsi di fronte alla morte del servizio ferroviario.»
Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha affermato: «Siamo perplessi su come la questione è stata affrontata. E' assurdo che l'Amministrazione pubblica si ponga in questi termini nei confronti dei cittadini, di chi è davvero preoccupato, di chi rischia il posto di lavoro. La nostra risoluzione mira ad aprire il dibattito, a fare chiarezza sul ritardo dell'applicazione della norma di attuazione del 2010 in materia di trasporto ferroviario, a dare risposta agli utenti. In questa prima parte di discussione noi non vogliamo parlare dei treni bimodali, non vogliamo sviare l'attenzione. Vogliamo essere uniti per garantire un servizio che contribuisce a mantenersi vivi in questa società che causa sempre maggiori difficoltà alle persone nella vita quotidiana.»
Nel corso del dibattito sono intervenuti i Consiglieri Donzel, Certan, Ferrero, Rosset, Morelli, La Torre, Fabbri, Cognetta, Perron, Guichardaz e Nogara.
Per il Capogruppo del PD-Sinistra VdA Raimondo Donzel, «ci troviamo in una situazione drammatica per cui i lavoratori, gli studenti e l'intero sistema produttivo valdostano rischia di essere danneggiato. Noi oggi, contrariamente alla maggioranza, non volevamo fare "caciara", ma una discussione seria e proficua, che esula da altri argomenti, come i bimodali. Siamo stufi delle lettere dell'Assessore scritte a Babbo Natale, infarcite di burocrazia e non della vita della gente. Così si specula sulla pelle delle persone. Siamo disponibili a fare una battaglia unitaria durissima a livello nazionale per evitare i tagli. Intanto usciamo da quest'Aula con la schiena dritta, affermando concordi che vogliamo salvare la ferrovia in Valle d'Aosta.»
La Consigliera Chantal Certan (Alpe) ha dichiarato: «Ci dispiace di aver creduto alle risposte dell'Assessore a nostre iniziative, pensavamo ad un lavoro fruttuoso, invece oggi dobbiamo chiederci cosa abbiano fatto l'Assessore e la Giunta regionale per impedire questo disastro, peraltro senza mai coinvolgere la minoranza. La nostra Regione in sette anni non è riuscita ad ottenere nulla, è una situazione imbarazzante di cui chi porterà le conseguenze sono i cittadini. Il taglio al servizio è gravissimo, al di là di chi ha la colpa si è giocato allo scaricabarile con il risultato di non fare nulla. Oltre all'emergenza e all'urgenza di oggi e del taglio, dobbiamo anche affrontare la questione della programmazione dei trasporti in generale, poiché in questi anni si sono spese risorse, senza fare nessun investimento. È il momento di pianificare in modo efficace e credibile il futuro.»
Il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, ha puntualizzato: «Il testo della maggioranza è vergognoso. Se oggi ci troviamo con il coltello alla gola, la responsabilità è di un modo di fare politica per cui anziché risolvere si creano nuovi problemi. Da almeno 25 anni i Governi regionali non hanno affrontato il tema della ferrovia. L'attuale Assessore ha semplicemente scaricato il barile e ora dovrebbe farsi da parte. Non possiamo uscire da quest'Aula senza un risultato in mano, lo dobbiamo ai valdostani. Perché non firmiamo una sorta di cambiale con Trenitalia impegnando i nostri stipendi e le nostre indennità?»
Il Vicepresidente del Consiglio Andrea Rosset (UVP) ha puntato l'attenzione «sulla mancata applicazione del decreto legislativo sulla norma di attuazione. E' questo il nocciolo della questione. Che la colpa sia dello Stato è parzialmente vero, non dimentichiamo ad esempio la totale inconsistenza dei nostri Parlamentari. Occorre voltare pagina e fare rispettare i patti.»
Per la Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli, «la nostra Regione rischia di diventare "ferrovia free". Assumiamoci le nostre responsabilità nei confronti dei cittadini, non basta scrivere lettere per mettersi a posto la coscienza. Siamo dubbiosi sul fatto che la Giunta abbia la reale volontà di difendere la ferrovia. Essendo infatti a conoscenza del carteggio tra l'Assessore e Trenitalia, ci sentiamo di affermare che questo è un disastro, annunciato con largo anticipo, che la Giunta non ha saputo evitare.»
Il Consigliere Leonardo La Torre (UV) ha dichiarato: «Più che di risoluzioni vorrei parlare di soluzioni per una questione molto grave, che ha fatto emergere la fragilità del sistema di mobilità della Valle d'Aosta: una fragilità da troppi anni condizionata da interessi lobbystici seppur legittimi. Bisogna costruire un nuovo sistema di mobilità, ora che siamo a inizio Legislatura. Non abbiamo scuse nei confronti dei cittadini, dobbiamo immediatamente trovare un accordo con Trenitalia, a costo di andare sui binari, e in un secondo tempo intervenire con lo Stato per il trasferimento delle deleghe. A medio termine, è necessario un nuovo piano di mobilità per tornare a essere una regione turistica di primo livello. Il Consiglio, i Sindacati, i cittadini devono lavorare insieme.»
Il Consigliere Nello Fabbri (UVP), ha chiesto al Presidente della Regione, nella sua competenza prefettizia, «di intervenire con un decreto per continuare a garantire un servizio primario come la ferrovia.»
Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha precisato: «Più che pensare ad azioni di forza bisognerebbe lavorare, ma la mia sensazione è che la Giunta regionale voglia spingere alla privatizzazione del servizio.»
Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Ego Perron, richiedendo una sospensione dei lavori per valutare in sede di Conferenza dei Capigruppo un testo di risoluzione condiviso, ha affermato: «Il Consiglio deve manifestare una presa di posizione politica unanime per ribadire la condivisa contrarietà a decisioni buttate sul tavolo da Trenitalia. E' Assolutamente necessario che questa Assemblea trovi una posizione unanime su una chiara e netta volontà di chiedere a Trenitalia di ritornare sulla propria decisione.»
Alla ripresa pomeridiana dei lavori, a nome dell'opposizione ha preso la parola il Capogruppo del M5S Stefano Ferrero per annunciare «il mantenimento della nostra risoluzione. Pur accogliendo favorevolmente la notizia della sospensione delle riduzioni da parte di Trenitalia, non abbiamo nessuna garanzia rispetto al futuro, ai passi successivi della Giunta regionale. Non abbiamo alcun elemento per cambiare la nostra posizione.»
Il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz (PD-SVdA) ha evidenziato che «la nostra proposta contiene la soluzione: negoziare per risolvere una volta e per tutte il problema. La vostra risoluzione è la presa d'atto della vostra incapacità di risolvere i problemi. Le parole dell'Assessore ricalcano quelle espresse in quest'Aula il 5 novembre 2013. I suoi proclami entusiastici non ci rassicurano più.»
La Capogruppo di Alpe Patrizia Morelli ha comunicato il ritiro della risoluzione sui bimodali, «ma manteniamo l'altra ritenendo che il nostro impegno sia ancora valido. Non possiamo accontentarci delle notizie dei giornali, necessitiamo di spiegazioni circostanziate. Continueremo ad occuparci della ferrovia a fianco dei pendolari.»
L'Assessore ai trasporti Aurelio Marguerettaz ha ribattuto: «I Sindacati ci hanno invitato a risolvere il problema dei tagli, concentrandoci su questo argomento e stralciando dalla discussione odierna il futuro della tratta ferroviaria. Abbiamo riformulato la nostra risoluzione, togliendo tutti i fatti estranei al dimezzamento delle corse. Purtroppo questa proposta non è stata condivisa dai gruppi di opposizione. Un'Amministrazione pubblica seria parla per atti, abbiamo sempre lavorato per rispondere ai bisogni dei valdostani. Siamo fiduciosi per un favorevole esito di questa annosa vicenda. Riteniamo che il percorso che abbiamo seguito sia corretto, abbiamo avuto un approccio decisamente responsabile: oggi prenderci la competenza significherebbe indebitare l'Amministrazione in maniera insostenibile.»
Rammarico per la mancata condivisione di una risoluzione è stato espresso dal Presidente della Regione, Augusto Rollandin: «La norma di attuazione indica tutto ciò che deve essere fatto e da chi. Affrontando l'urgenza di oggi si è banalizzata la situazione. La soddisfazione è che al momento si è risolto un problema, ma ci impegniamo a fare di tutto perché si apra il tavolo in cui tutti gli attori coinvolti possano confrontarsi.»
Infine, il Consigliere Alessandro Nogara (UVP) si è chiesto: «Continuiamo a giocare sulla pelle dei pendolari, se questa situazione si dovesse ripresentare, che cosa faremo? Questo aspetto andava precisato nella risoluzione, per questo non si è concordato un testo comune.»
MM