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Comunicato n° 85 del 13 febbraio 2014

Approvata una risoluzione e respinta una mozione sul progetto dell'ospedale regionale

Seduta del Consiglio regionale del 13 febbraio 2014

A inizio lavori della seduta del 13 febbraio 2014, il Consigliere di Alpe Albert Chatrian, a nome dei gruppi di minoranza (UVP, Alpe, PD-SVdA, M5S), ha annunciato il ritiro dei punti rimanenti all'ordine del giorno, all'eccezione della mozione riguardante il progetto dell'ospedale regionale.

Il Consiglio regionale ha quindi discusso e poi respinto, con 17 astensioni e 16 voti a favore in sede di scrutinio segreto, l'iniziativa che intendeva fare arrestare alla Coup srl l'iter di avanzamento del progetto e di dare mandato alla quinta Commissione consiliare "Servizi sociali" di valutare la sostenibilità ed eventuali soluzioni alternative prima di procedere al bando di gara di inizio lavori.

Subito dopo il voto, l'Assessore alla sanità, Antonio Fosson, ha annunciato la presentazione di una risoluzione sempre sul tema dell'ospedale a firma dei gruppi Union Valdôtaine e Stella Alpina. Il testo, che è stato approvato 17 voti a favore e 16 contrari, impegna la Giunta regionale «a confrontarsi in quinta Commissione non appena sarà in possesso dei costi di gestione validati dall'Usl, in modo da analizzare la sostenibilità del progetto di ampliamento dell'ospedale regionale alla luce dell'attuale momento di difficoltà economica e ad effettuare comunque tale confronto prima di dare corso alle procedure d'appalto.»

Il testo, proposto dai gruppi Movimento 5 Stelle, Union Valdôtaine Progressiste, Partito Democratico-Sinistra VdA e Alpe, è stato illustrato dal Consigliere Roberto Cognetta (M5S). «Recentemente la quinta Commissione ha audito i referenti della società Coup srl, che hanno illustrato la nuova struttura ospedaliera. Non mettiamo in discussione nel merito il progetto, ma solleviamo dubbi e perplessità su molti punti, anche tenendo conto del fatto che è necessario un risparmio puntuale di tutte le spese e che un'opera del genere avrà costi di realizzazione e soprattutto di gestione difficilmente sostenibili per il futuro. Per questo chiediamo di far arrestare alla Coup l'iter di avanzamento del progetto e di dare mandato alla quinta Commissione di valutare, con l'Assessore competente, fattibilità, sostenibilità e eventuali soluzioni alternative, prima di procedere al bando di gara di inizio lavori. Presentiamo questa iniziativa con uno spirito collaborativo, perché l'ospedale riguarda tutta la comunità. Se ci sono delle proposte da parte della maggioranza, siamo pronti ad accoglierle.»

Ha quindi preso la parola l'Assessore alla sanità, Antonio Fosson, per evidenziare come l'ospedale sia «un argomento centrale del futuro della Valle d'Aosta. Il principio di riportare in un unico presidio tutta la sanità valdostana risponde all'esigenza di dare maggiore qualità con minori costi.» E ha aggiunto: «Voglio accogliere lo spirito positivo di questa mozione, anche se ricordo che il percorso in quinta Commissione è già stato avviato: con i Commissari si è voluto affrontare questa discussione in modo ampio, ma la seduta non è stata conclusiva in quanto non erano ancora pronti i costi di gestione, che sono determinanti per la scelta futura e che dovranno essere validati dall'Usl. La nostra intenzione era proprio quella di riportare in Commissione l'argomento ed era implicito che si chiedesse alla Coup di non procedere all'appalto definitivo nell'attesa di conoscere i costi. Crediamo però che gli scavi archeologici debbano andare avanti, anche perché erano già stati appaltati.» L'Assessore ha poi chiesto una sospensione per riformulare il testo della mozione «affinché possa essere condiviso da tutti.»

Alla ripresa dei lavori, il Capogruppo del PD-SinistraVdA, Raimondo Donzel, ha riferito che i gruppi consiliari di minoranza intendevano mantenere il proprio testo.

L'Assessore Fosson ha dichiarato: «Spiace perché avevamo colto lo spirito di collaborazione dell'iniziativa, presentando un emendamento. Di fatto, i due testi nei principi sono uguali, cambiavano semplicemente nella forma. Il nostro voto sarà quindi di astensione.»

Il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz si è detto stupito, perché «abbiamo ripreso quanto dichiarato dall'Assessore Fosson in Commissione consiliare e su questa base abbiamo costruito la nostra mozione. Pensavamo di fare una cosa assolutamente bipartisan: il problema non sono i costi di gestione, ma la sostenibilità complessiva dell'intero ospedale, con un ospedale nuovo e uno vecchio, così come detto dagli stessi progettisti. E come rilevato dallo stesso Assessore: l'ospedale nuovo deve essere integrato con quello vecchio, ma allo stato attuale non si sa come funzionerà perché non è visibile la sinergia tra le due parti. Ci chiediamo anche: cosa faremo del Beauregard e dell'ex maternità? Non si sa nulla. Questo progetto manca dei fondamentali. Nell'emendamento proposto dall'Assessore si fa riferimento ai soli costi di gestione, ma noi crediamo che il problema sia quello della sostenibilità complessiva del progetto.»

Per il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri «questa è un'opera che va al di là di quelle che possono essere le possibilità della nostra regione, sia del presente sia del futuro. Il progetto dà adito a molti dubbi: la logica del fare tutto in fretta non può funzionare in questo caso, perché si tratta di una struttura che è stata pensata in un momento di grandeur, ma che ora non è più sostenibile dal punto di vista economico. Dobbiamo chiederci quanto ci costerà alla fine questa struttura. Ne va del futuro della nostra regione.»

Il Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli, pur rilevando che «il progetto definisce una concezione moderna di ospedale dove si vuole dividere in modo netto il flusso dei pazienti da quello dei visitatori», ha sottolineato che «si ignorano troppe cose del futuro ospedale, in particolare la sostenibilità e la visione d'insieme tra la parte nuova e quella vecchia. Non si tratta più di una ristrutturazione, come era nel 2007 quando si è tenuto il referendum. Oggi, abbiamo avanzato delle proposte condivise da tutti, anche dalla maggioranza. Ci chiediamo quindi: perché proseguire con lo scavo archeologico? Qui prevale la filosofia del mattone, noi propendiamo per una soluzione più prudente e rinnoviamo alla maggioranza la richiesta di arrestare l'iter e di fare una riflessione laica sul progetto.»

Il Capogruppo di M5S, Stefano Ferrero, ha aggiunto: «Mi rivolgo all'Assessore non come politico, ma come medico che conosce bene la realtà dell'ospedale. L'Assessore non è convinto di questo progetto, lo abbiamo visto nei suoi occhi quando è venuto in Commissione. Oggi, vogliamo vedere se prevarranno gli orientamenti del partito o il carattere, la competenza e il coraggio dell'uomo. Vale la spesa di dare per scontato che questo progetto debba andare avanti?»

L'Assessore alla sanità, Antonio Fosson, ha quindi illustrato la risoluzione della maggioranza: «Il nostro desiderio è di risentire i progettisti e proseguire in un dialogo serio. Vogliamo prima di tutto verificare tutti i costi. Non si possono citare i risultati di un referendum cercando d'interpretare i risultati. La Costituzione indica in modo preciso le modalità di tale modalità di espressione: la popolazione si è espressa in modo chiaro. Ribadisco, vogliamo un confronto serio su dati seri, ma mi sembra che qualcuno, solo qualcuno, dell'opposizione voglia assumere una posizione ideologica e preconcetta.»

Il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel: «Con poca fatica e con poco lavoro, riprendendo la nostra mozione, la maggioranza cerca di uscire da questo imbarazzo terribile cercando di mascherare l'incertezza dei costi dell'opera, spinta da chi vuole che il cantiere parta al più presto. Qui non c'è più tempo, deve essere fatta una scelta trasparente e i cittadini devono conoscere i costi di tutta l'opera (ala nuova e ristrutturazione). Siamo di fronte a un salto nel buio: noi siamo contro

Per il Vicepresidente del Consiglio, Andrea Rosset (UVP), «il tempo già trascorso è un macigno. Siamo convinti che l'ospedale debba rimanere in Aosta, così come deciso dai cittadini col referendum. Se veramente crediamo che il progetto presenti delle difficoltà, queste vanno immediatamente affrontate. Chiediamo un dialogo serio, non la solita solfa di un confronto finto. Si vuole semplicemente far pesare che la maggioranza è più forte.»

La Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli, ha aggiunto: «Con un escamotage lessicale questa risoluzione riprende la premessa della nostra mozione e ne modifica l'impegno, che da una prima lettura potrebbe sembrare uguale. In realtà, il nodo principale viene completamente eluso dalla maggioranza, ovvero far arrestare l'avanzamento del progetto, per consentire una valutazione puntuale sulla fattività e sostenibilità del progetto e considerare eventuali soluzioni alternativa. Così come è formulata, non può essere condivisa.»

Il Presidente della quinta Commissione "Servizi sociali", Claudio Restano (UV), ha concluso: «In sede di audizione ci eravamo lasciati con il proposito di incontrare di nuovo i progettisti, in quanto l'illustrazione dettagliata non era terminata. In effetti alcune parti relative alla ristrutturazione del vecchio ospedale non avevano avuto la dovuta descrizione, e per questo non era stato possibile elaborare un quadro d'insieme. Non bisogna avere fretta per valutare un progetto di simile portata. Ci troviamo con un progetto quasi del tutto definito, manca l'aspetto della contabilità e della sostenibilità, che la Commissione è disponibile a valutare per fungere da stimolo alla Giunta. Certe affermazioni tendono alla spettacolarizzazione. I dubbi sono tanti, credo nessuno abbia certezze, l'importanza è realizzare un'opera funzionale alla nostra collettività.»

L'Assemblea prosegue i propri lavori con l'esame di due risoluzioni iscritte in Aula.

SC