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Comunicato n° 18 del 15 gennaio 2014
Attività ispettiva M5S: il contenimento della specie cinghiale
Adunanza del Consiglio regionale del 15 gennaio 2014
Nella seduta del 15 gennaio 2014, il Movimento 5 Stelle ha presentato un'interpellanza sulla redazione di nuovi piani di contenimento della specie cinghiale.
Il Capogruppo Stefano Ferrero ha ricordato: «Da dieci anni sono stati approvati programmi di controllo della specie cinghiale che non hanno consentito di contenere ma, al contrario, hanno incrementato il numero dei capi sul territorio. Ci chiediamo pertanto se la Giunta non ritenga opportuno provvedere a censimenti, per avere piena conoscenza del fenomeno e quindi predisporre gli interventi indispensabili; se non ritenga necessaria una corretta indicazione delle tipologie di abbattimento di animali nei piani di abbattimento; se si voglia provvedere alla redazione di nuovi piani di contenimento che prevedano linee guida di azione maggiormente efficaci, all'interno dei quali sia prevista una collaborazione tra i cacciatori e agricoltori, mediante l'individuazione di apposite forme di intervento a chiamata, e indennizzo integrativo, con la cessione di parte dei capi abbattuti.»
L'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Renzo Testolin, sottolineando che «i risultati del contenimento conseguiti in Valle d'Aosta sono in linea con quelli delle altre regioni», ha risposto: «I censimenti per i cinghiali non si rendono necessari e sono peraltro di difficile attuazione pratica, con una convenienza inferiore ai vantaggi. Si fa quindi riferimento ad altri valori, quali le valutazioni dei danni e l'elaborazione dei dati degli abbattimenti. Il criterio gestionale per questa specie è il contenimento dell'animale con la massima riduzione, soprattutto per le aree agricole e le zone di maggior pregio. Il prelievo del cinghiale avviene in due modalità ben distinte: il periodo di caccia e il periodo del controllo. Durante la caccia i piani elaborati riportano per ogni zona il numero totale di cinghiali, suddividendoli anche per sesso e età. Per il controllo invece si agisce in modo mirato perché l'obiettivo è di limitare i danni alle culture, senza stabilire a priori la tipologia di capi da abbattere; l'unica indicazione fornita è di risparmiare le femmine gravide. L'indirizzo dell'Amministrazione regionale prevede già la responsabilizzazione del mondo venatorio, anche attraverso la collaborazione con gli agricoltori. I piani di controllo sin qui attuati hanno raggiunto l'obiettivo di contenere i danni dei cinghiali, mentre per il piano di controllo, in vigore ancora per il 2014, non si ritiene di inserire cambiamenti. Le modalità vigenti, seppure perfettibili, prevedono già la cessione della metà dei capi ai cacciatori, quale indennizzo forfettario per il loro intervento, oltre che risarcimenti agli agricoltori, pur sapendo che sono limitati all'applicazione del de minimis»
Nella replica, il Capogruppo Ferrero si è dichiarato non soddisfatto della risposta: «Sostenete di aver raggiunto l'obiettivo, ma non è così. Andate avanti navigando a vista, come è possibile non effettuare censimenti? Non si è nemmeno provato a recintare alcune aree, né tantomeno si è riusciti a organizzare battute di caccia efficaci. Questa è un'ulteriore esemplificazione del fatto che non siete a contatto con la realtà.»
MM