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Comunicato n° 428 del 12 novembre 2013
Il Garante dei detenuti ha incontrato i volontari
Il Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Valle d’Aosta, Enrico Formento Dojot, ha partecipato ieri, lunedì 11 novembre 2013, quale relatore, all’incontro organizzato dall’Associazione valdostana volontariato carcerario onlus nell’ambito dell’attività di formazione per volontari e aspiranti volontari.
«Sono stato chiamato a illustrare la figura e le funzioni del Garante – riferisce Formento Dojot –, focalizzando l’intervento sui problemi principali che affliggono le carceri. In primo luogo, il sovraffollamento: alla Casa circondariale di Brissogne si riscontra circa il 50 per cento degli ospiti in più rispetto alla capienza. Poi, il taglio dei fondi destinati alla fornitura di materiale per l’igiene personale e per la pulizia delle celle, particolarmente pesante perché attiene alle necessità primarie dei detenuti e alla loro dignità. Infine, la situazione sanitaria, che risente pesantemente della mancata traslazione dei fondi dallo Stato alla Regione, a fronte del trasferimento della competenza in materia di sanità penitenziaria, formalizzato già da due anni. In tale contesto, si registra la disillusione dei ristretti, che si erano creati un affidamento sulle misure del decreto ‘svuota carceri’, e sul dibattito in ordine ad amnistia e indulto. All’incontro hanno illustrato la loro attività anche il Direttore della Casa circondariale e la responsabile dell’Ufficio esecuzione penale esterna.»
«Dopo gli interventi – prosegue il Garante – è stato dato ampio spazio al dibattito, con i volontari che hanno posto domande ai relatori, per esercitare al meglio il proprio ruolo all’interno del carcere. Occorre sempre sottolineare l’opera altamente meritoria dei volontari, che dedicano il loro tempo a soggetti particolarmente svantaggiati, in un contesto per sua natura fortemente problematico e complesso.»
«Personalmente, sul tema della detenzione, nutro una preoccupazione – conclude Formento Dojot –. Da giorni, si nota un grande focus mediatico riguardo alla vicenda Ligresti. Non vorrei che ciò procrastinasse pericolosamente il già faticoso dibattito sul problema principe delle carceri italiane, che è, appunto, il sovraffollamento. Si è parlato, tra l’altro, di amnistia e indulto, istituti per loro natura contingenti e quindi non in grado di operare su un problema strutturale, quale il sovraffollamento, ma comunque, se costruiti in modo mirato, idonei ad un risultato di breve-medio periodo, ma su di essi è sceso il silenzio. Il tutto, con la scadenza vicina di maggio 2014, entro cui l’Italia deve porre rimedio all’emergenza carceri.»
SC