Info Conseil
Comunicato n° 119 del 25 marzo 2004
RESPINTE DUE MOZIONI SULLA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE NEL PERIODO ELETTORALE
Seduta antimeridiana del Consiglio regionale
In apertura di seduta, i Consiglieri Elio Riccarand (Arcobaleno Vallée d’Aoste) e Dario Frassy (La Casa delle Libertà) hanno presentato le iniziative dei rispettivi gruppi consiliari, riguardanti la predisposizione di un provvedimento interpretativo delle normative in materia di comunicazione istituzionale in funzione elettorale, e le problematiche connesse agli approfondimenti effettuati nell’indagine conoscitiva della II Commissione consiliare sulle attività di comunicazione istituzionale dell’Assessorato al Turismo nel periodo elettorale.
“Al termine dell’indagine conoscitiva, ha detto Riccarand, abbiamo ritenuto di presentare questa mozione per censurare il comportamento dell’Assessore Cerise sotto diversi aspetti. Sul tema si è già molto discusso in aula. In particolare è emerso uno stridente contrasto di comportamento con la normativa statale che vieta la pubblicità istituzionale nei periodi preelettorali, con la normativa regionale che disciplina le spese dei candidati alle elezioni regionali e quella che disciplina i messaggi pubblicitari dell’Amministrazione regionale, con il rispetto dei principi e dei doveri di imparzialità di un pubblico amministratore e il rispetto dei principi di trasparenza e correttezza nei rapporti fra Assessore e Consiglio regionale. Ci sono state delle violazioni palesi.”
Il Consigliere Frassy, dopo aver ripercorso la tappe della vicenda, ha affermato che “il Consiglio deve prendere una posizione politica. Ci troviamo di fronte ad un bivio: potrebbe prevalere una tesi minimalista, ma vorrebbe dire negare la realtà dei fatti. Il comportamento tenuto non è accettabile. Su alcuni aspetti le norme sono state palesemente violate. E tutto questo deve essere censurato per evitare che continuino a ripetersi in futuro certe situazioni.”
Per il Vicepresidente della II Commissione “Affari generali” Renato Praduroux (Union Valdôtaine) “è giusto ricordare lo spazio avuto su questo tema sia in aula sia in Commissione. Risulta quindi chiaro come il Consiglio e le Commissioni hanno esaminato nei diversi aspetti la problematica. Ribadisco che al termine di tutte le audizioni non sono emersi fatti nuovi o particolari tali da modificare il nostro giudizio. Sono accuse strumentali che non si reggono su elementi concreti di violazione della procedura.”
Il Consigliere Dario Comé (Stella Alpina) ha quindi riaffermato che “l’Assessore Cerise non ha tenuto in tutto questo tempo un comportamento lineare. Prima si è fatto paladino della trasparenza, salvo poi comportarsi in maniera dubbia in questa occasione. La maggioranza deve prendersi la responsabilità di fare delle scelte.”
Il Presidente della II Commissione Emilio Rini (Union Valdôtaine) ha ribadito che “dagli atti e dalla documentazione acquisiti è emerso che non c’è stata alcuna violazione della legge in questione. Dagli elementi in nostro possesso si evince che l’Assessore non ha commissionato delle interviste o altro. Se qualcuno ha dei documenti o delle prove che comprovino l’esistenza di illeciti, le faccia presenti in altre sedi. Questa non è un’aula di tribunale.”
Nel riprendere la parola, il Consigliere Frassy ha affermato che “Non è vero che l’Assessore Cerise ha onorato un impegno già preso in precedenza dall’Assessore Lavoyer. I fatti smentiscono categoricamente le affermazioni fatte in aula. E mi auguro che il Consigliere Lavoyer faccia presente questa situazione. Quindi di sicuro in questa occasione l’Assessore Cerise ha mentito.”
Nel dibattito è poi intervenuto il Consigliere Giulio Fiou (Gauche Valdôtaine- DS), per il quale “in queste occasioni, per noi amministratori, non è sufficiente l’indignazione. A noi competono le analisi sulle debolezze normative, magari sull’inadeguatezza sulle scelte politiche, o ancora delle proposte che possano evitare dei comportamenti scorretti. Ci compete poi l’applicazione giusta delle norme. Un lavoro complesso e delicato che non può essere sostituito con iniziative strumentali che hanno come sbocco solo quello di alimentare la confusione. Non abbiamo dei dati concreti evidenti per esprimere un giudizio. Quello che è grave è che si è andati oltre alla denuncia politica. C’è il tentativo di trasformare quest’aula in un tribunale. È un metodo barbarico di giustizia sommaria.”
Per il rappresentante della Fédération Autonomiste Francesco Salzone “occorre riportare il dibattito ad un livello più politico. L’analisi doveva garantirci sulla legittimità degli atti e la Commissione in questo senso ha fornito dei pareri di garanzia. Adesso credo sia giusto chiudere questa vicenda.”
Il Consigliere Fedele Borre (Union Valdôtaine) ha quindi ribadito che “le conclusioni delle mozioni sono respinte dal mio gruppo. Dagli elementi in possesso è emerso in maniera chiara che non ci sono stati illeciti. Ci sono state accuse infondate e gratuite, con l’intento di screditare l’Assessore. E questi sono i comportamenti da censurare perché sviliscono il ruolo del Consiglio.”
Per il Presidente della Regione Carlo Perrin “tutti i chiarimenti richiesti sono stati forniti. Abbiamo messo a disposizione tutti i dati in nostro possesso. C’è stato quindi un ampio confronto. C’è una dignità di comportamento da perseguire.”
La mozione dell’Arcobaleno è stata respinta con 22 contrari (Union Valdôtaine, Gauche Valdôtaine), 5 astensioni (Stella Alpina e Fédération Autonomiste) e il voto favorevole dei gruppi Arcobaleno Vallée d’Aoste e La Casa delle Libertà (5 voti).
La mozione della Casa delle Libertà, avvenuta con votazione segreta, è stata respinta con 5 astensioni (Stella Alpina e Fédèration), 19 contrari e 8 favorevoli.