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Comunicato n° 406 del 24 ottobre 2013

Respinta una mozione sulla tutela di beni e attività culturali

Adunanza del Consiglio regionale del 24 ottobre 2013

I lavori del Consiglio regionale sono ripresi oggi, giovedì 24 ottobre,  respingendo (a votazione segreta, con 17 favorevoli e 18 contrari) una mozione presentata dai gruppi Union Valdôtaine Progressiste, Alpe e Partito Democratico-SinistraVdA riguardante il programma dei lavori di tutela dei beni e delle attività culturali.

En illustrant la motion, le Conseiller Laurent Viérin (UVP) a affirmé: «compte tenu que la culture représente un des piliers de notre communauté, cette motion rentre dans les actions mises sur pied pour défendre les valeurs que nous avons hérités du passé. La culture se divise en patrimoine matériel (à savoir, les signes tangibles de toutes les époques et les investissements nécessaires pour leur maintien) et immatériel (notre bilinguisme, nos patois, notre identité spéciale, le sens d'appartenance). Ce dernier est le plus difficile à défendre et à véhiculer aux jeunes, et ce est possible à travers l'école. Si parla di investimento, non di spesa, perché si tratta di investire nel futuro, con ricadute positive in ambito economico e turistico. Bisognerebbe fare sacrifici per mantenere un adeguato sviluppo delle varie sfaccettature della cultura, che non consiste solo negli eventi, che pure rappresentano un importante aspetto promozionale: cultura è innanzitutto tutela e conservazione dei beni culturali, per arrivare alla valorizzazione e alla promozione, attraverso il turismo culturale. Queste enunciazioni di principio si devono tradurre in interventi normativi, così come è stato fatto in questi anni, ad esempio portando avanti la politica della 'restitution' o istituendo la Film Commission. Ora la nostra preoccupazione è che gli sforzi fatti, peraltro fruttuosi, siano resi vani dai drastici tagli operati dalla Regione nel settore. Con questa mozione invitiamo l'Assessore all'istruzione e cultura a riferire, entro 15 giorni, alla Commissione consiliare competente in merito al programma dei lavori di manutenzione e tutela dei beni culturali dei prossimi anni e delle attività culturali e di sostegno che intende attuare, nonché la pianificazione delle risorse finanziarie necessarie. Più in generale, intendiamo chiedere al Governo regionale di rifinanziare il settore culturale, in profonda crisi.»

Pour la Cheffe de groupe de Alpe, Patrizia Morelli, «ce n'est pas secondaire de parler de culture, vu que les investissements dans ce domaine produisent des retombées avantageuses pour toute notre communauté. Il est difficile de calculer le rapport coûts-bénéfices, et cela peut porter à abandonner même des projets profitables. Cependant, il faut prendre en considération le fait que, par exemple, 1 euro de subvention au Festival du théâtre d'Avignon rapporte 2 euros au tissu économique. En effet, le développement économique lié à la culture est le seul qui permet une croissance de consommation illimitée. Mais pour remplir ces nobles fonctions, la culture nécessite une politique constante, bien programmée; rien à voir avec le divertissement événementiel. Le patrimoine artistique et culturel représente un élément incontournable d'identité et une motivation touristique très forte, à valoriser dans les saisons où l'affluence est plus limitée. La culture est un élément d'intégration et de démocratie, qui fait la différence surtout dans les moments de crise, où les gens doivent faire un choix de priorités. Il faut bien réfléchir à sauvegarder la qualité, les actions durables, en laissant de côté les manifestations extemporanées. Nous souhaitons qu'un débat profitable puisse se produire au sein de la cinquième Commission

 

Il Capogruppo del PD-Sinistra VdA, Raimondo Donzel, ha evidenziato: «C'è un indotto importante creato dalla cultura, nei settori del turismo, dell'edilizia, dell'artigianato, del restauro e della manutenzione; in questo senso, l'area megalitica va messa al più presto a disposizione del pubblico, visto che è finita l'era di sprecare il denaro. Le opere vanno valorizzate col minor costo possibile. Un ruolo importante è ricoperto dagli operatori del settore, quali le guide turistiche o i custodi: l'investimento sul piano umano non è secondario rispetto al recupero dei monumenti. Se vogliamo far sviluppare la Valle d'Aosta, non dobbiamo impedire la crescita culturale delle persone. Bisogna promuovere una cultura popolare, incentrata sulla libertà, come in ogni società democratica. Penso in particolare al sostenere la libera creatività dei nostri giovani. Con minori risorse, potremo avere qualche mattone in meno, ma un recupero attraverso la valorizzazione umana.»

L'Assesseur à l'éducation et à la culture, Joël Farcoz, a répliqué: «nous sommes conscients de notre devoir de préserver l'héritage de notre passé. Le travail des bureaux va dans le sens de la protection et la valorisation des biens culturels, ainsi que la défense constante du  patrimoine matériel  et immatériel. Le Gouvernement valdôtain a toujours financé le secteur culturel, tandis que l'Etat italien l'a fait tout récemment avec le décret 'valore e cultura'. J'assure qu'on continuera dans  les investissements pour la culture, en préservant la qualité, en tenant compte, bien évidemment, du budget. On évitera alors tout gaspillage, on cherchera de mener une politique culturelle responsable. Nous ferons donc une révision de la politique de l'Assessorat, une rationalisation, en collaborant avec les autres Assessorats. La motion ce n'est pas donc acceptée, vu que de la question on parlera au sein de la deuxième Commission, à l'occasion des discussions vis-à-vis du bilan. Je tiens enfin à préciser que ne suis pas d'accord sur la définition de 'profonde crise' du secteur: nous nous sommes engagés à préserver la culture, tout compte fait avec les réductions de ressources économiques.»

La Conseillère Morelli s'est dite surprise, en ne comprenant pas les motivations à la base du refus à la confrontation en Commission.

Il Consigliere Laurent Viérin ha evidenziato: «Stupisce questo atteggiamento di totale chiusura, per di più per una mozione che andava nella direzione di rifinanziare il settore. Intendevamo che anche la Valle d'Aosta tornasse ad investire, proprio nel momento in cui finalmente lo Stato si muoveva a favore della cultura. Mi sembra che ci sia la tendenza a mettere le briglie al settore nella sua libera espressione. Non si sta tanto facendo una razionalizzazione, ma piuttosto morire la cultura, nascondendosi dietro motivi tecnici. Il bilancio non permetterà nemmeno di mantenere l'ordinaria amministrazione della manutenzione dei beni culturali. Bisognerebbe darsi da fare per poter accedere a progetti europei o statali che vengono incontro alla cultura. Una programmazione implica una connotazione, una logica di connubio luogo-evento, ed è un peccato che in questo non sia stato ricompreso il Teatro romano.»

Il Consigliere Donzel ha precisato che la mozione serviva a sostenere l'Assessore in un momento economico difficile.

Ha infine preso la parola il Presidente della Regione, Augusto Rollandin: «Nella stesura del bilancio si è provveduto ad una serie di elaborazioni non facili, in cui si è dovuto intervenire cercando di equilibrare tutti i settori. Quindi anche quello della cultura. Una volta approvato il documento contabile, si potrà tranquillamente illustrare in Commissione la programmazione culturale che comprende anche i fondi europei. Vorrei però ricordare che laddove sono e sono stati utilizzati i fondi europei, esiste una compartecipazione in quota parte di fondi regionali. E voglio aggiungere che al momento non abbiamo ancora dati su quelli che potranno essere i fondi europei che nella ripartizione nazionale spetteranno alla Valle d'Aosta. Per tutte queste motivazioni, a oggi, non abbiamo gli elementi per aprire una discussione sul piano dei beni culturali. E' questa l'unica ragione per cui non approviamo questa mozione

MM