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Comunicato n° 121 del 6 marzo 2013

Approvate le modifiche alla disciplina per l'installazione di strutture di radiotelecomunicazioni

Adunanza del Consiglio regionale: conclusi i lavori


In chiusura di lavori dell'adunanza del 6 marzo 2013, l'Assemblea regionale ha approvato all'unanimità il disegno di legge che modifica la disciplina per l'installazione, la localizzazione e l'esercizio di stazioni radioelettriche e di strutture di radiotelecomunicazioni (l.r. 25/2005) e la conseguente normativa urbanistica (l.r. 11/1998).

Il provvedimento, che si compone di 18 articoli, suddivisi in tre capi, è volto al riordino del quadro normativo e allo snellimento degli adempimenti burocratici e introduce una serie di novità nella materia, fra le quali: l'installazione e la modifica di stazioni radioelettriche all'interno di siti attrezzati o postazioni già esistenti non costituisce trasformazione edilizia e urbanistica del territorio; la realizzazione delle nuove postazioni sarà effettuata prioritariamente, e non più in esclusiva, dal Comune di Aosta e dalle Comunità montane; le autorizzazioni all'installazione delle stazioni e delle strutture radioelettriche avranno una durata illimitata.

Il Consigliere Enrico Tibaldi (Pdl), relatore insieme al Presidente della seconda Commissione, Massimo Lattanzi (Pdl), ha illustrato il testo all'Aula. «L'intervento legislativo è stato apprezzato da tutti gli operatori del settore, che hanno condiviso l'esigenza di semplificare il procedimento autorizzativo e di sgravare gli enti e i gestori da oneri amministrativi non più indispensabili. Da essi giunge anche la richiesta di istituire un tavolo tecnico Regione-operatori per un confronto costante sull'applicazione della normativa di settore, nell'ottica di coniugare gli obiettivi di sviluppo e di ammodernamento con quelli di salvaguardia del territorio
«La Valle d'Aosta - ha aggiunto Tibaldi -, regione montuosa e quindi di accessibilità complessa anche per le onde radioelettriche, ha assistito a un incremento numerico di postazioni e di impianti finalizzati alla migliore e più capillare "copertura" del territorio. Si è trattata tuttavia di un'espansione controllata dalle autorità competenti, evitando una proliferazione selvaggia di pali, tralicci e antenne, circoscrivendone l'installazione in siti predeterminati e verificando accuratamente i limiti espositivi delle apparecchiature in potenza. Grazie a un monumentale censimento da parte degli uffici, possediamo una puntuale conoscenza delle circa 1100 postazioni in esercizio, dislocate nel fondovalle e nelle valli laterali, all'interno delle quali trovano ospitalità anche più sistemi d'antenna e apparati di diversi operatori. La maggior parte di queste postazioni appartengono alla Rai, che ha installato per prima i suoi impianti nella regione. Merita evidenziare che le Comunità montane hanno realizzato siti ad hoc per favorire la diffusione dei servizi televisivi, radiofonici e di telefonia anche nelle località più remote e nell'intento di contenere la moltiplicazione degli impianti.»

Nella discussione sono, quindi, intervenuti, i Consiglieri Fontana, Chatrian, Caveri e l'Assessore Zublena.

Per la Consigliera Carmela Fontana, capogruppo del Pd, «si tratta di modifiche prettamente tecniche. Alcune di queste si sono rese necessarie per problemi applicativi. Siamo dell'avviso che le migliorie apportate tengano conto della necessità di garantire il controllo del settore e la salvaguardia dell'ambiente. Per questo voteremo a favore del testo

Il Vicepresidente del Consiglio Valle, Albert Chatrian, ha affermato che «riteniamo valide le modifiche apportate. Il primo punto di forza è quello di mettere nero su bianco una vera semplificazione nel settore, così come anche aver rivisto il limite autorizzativo oltre che intervenire dal punto di vista urbanistico. Il principio importante era quello di fare il punto della situazione e integrare nel concreto le relative modifiche necessarie.»

Il Consigliere Luciano Caveri (Uvp) ha dichiarato che «concordiamo sulla validità di questa normativa. Il tema che affrontiamo è importante e di grande portata. L'evoluzione delle nuove tecnologie ci obbligherà a un nuovo approccio urbanistico e a delle scelte ben precise. Dobbiamo dotarci non solo di una nuova legge, ma anche di percorsi tecnologici ben individuati per evitare confusioni. La Valle d'Aosta si figura come area test e questa legge è conseguente a una consapevolezza e cioè che in questi settori non si possono mettere lacci agli operatori del settore

L'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena, ha sottolineato che «la modifica della legge si è rilevata opportuna perché c'erano difficoltà nell'affrontare le procedure amministrative troppo complesse e onerose. Le stesse modifiche non pregiudicano gli obiettivi di tutela della salute e di attenzione alla compatibilità ambientale. Il nuovo testo ha recepito le diverse osservazioni e dovrà essere costantemente monitorato da tutti i soggetti interessati così da poter aggiornare la disciplina in modo che si tenga conto delle evoluzioni del settore e delle varie istanze

Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 27 e giovedì 28 marzo 2013.



SC-PL