Info Conseil
Comunicato n° 87 del 20 febbraio 2013
Interpellanza su accorpamento società funiviarie della Valle d'Aosta
Adunanza del Consiglio regionale
Il gruppo Union Valdôtaine Progressiste, con un'interpellanza, ha affrontato il tema dell'accorpamento delle società funiviarie della Valle d'Aosta.
Nello specifico, il Consigliere Luciano Caveri ha voluto conoscere quale sia lo stato dell'arte del processo di "fusioni", quali le prossime tappe e quale l'esito definitivo previsto dal disegno di accorpamento; quali notizie in merito siano state fornite o si intendano fornire alle autorità comunitarie competenti per un rispetto obbligatorio della decisione dell'Ue nota come "Aiuto di Stato n. 676/2002-Italia-Impianti funiviari Valle d'Aosta", che dettaglia con minuzia gli spazi di manovra della Valle d'Aosta in materia; se si sia adempiuto - e con quali strumenti - alla trasmissione annuale prevista da tale decisione per aggiornare la situazione, specie dopo la fine di quello che venne definito "regime transitorio"; a quanto ammonti la cifra, per comprensori accorpati, degli investimenti necessari nei prossimi anni, anzitutto per mantenere in esercizio gli impianti esistenti e per eventuali nuovi investimenti.
Nella risposta, l'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Aurelio Marguerettaz, ha detto che a gennaio si sono tenute le assemblee straordinarie di undici società coinvolte nel processo di riorganizzazione e nella prima metà di aprile saranno perfezionati gli atti di fusione. Tra fine aprile e inizio maggio, ha aggiunto l'Assessore, decorreranno gli effetti civilistici delle fusioni.
La decisione relativa all'aiuto di stato in questione ammetteva la concessione di aiuti fino all'80 per cento delle spese ammissibili per gli impianti ubicati in stazioni di sport invernali. È stato chiarito, in seguito, che la definizione di stazione di sport invernali coincide con la località turistica e non con il comprensorio. Le fusioni avviate non mutano lo scenario e non rileva quale è il soggetto che gestisce gli impianti a fune, ma piuttosto quale è la stazione di sport invernali, che non è cambiata. Non sono state quindi trasmesse informazioni in merito alle fusioni.
L'Assessore Marguerettaz ha poi precisato che si è provveduto alla trasmissione annuale di quanto richiesto tramite lettera o mail certificata. Infine, l'Assessore ha riferito che è in corso un'evoluzione della normativa che si propone anche l'obiettivo di ridurre i costi e di prorogare le scadenze temporali delle revisioni periodiche degli impianti, che rappresentano il principale elemento di costo di gestione, per cui non si possono fare previsioni in quanto è in atto questa procedura che dovrebbe consentire di limitare decisamente i costi. Per quanto riguarda nuovi investimenti, l'indirizzo è quello del mantenimento in esercizio degli impianti esistenti, evitando nuovi interventi salvo casi eccezionali.
Il Consigliere Caveri ha detto, nella replica, che non si sa se il ragionamento proposto dalla Giunta potrebbe convincere l'autorità comunitaria. Cautelativamente un passaggio in Commissione europea sarebbe stato opportuno, spiegando il progetto di "fusione". Il problema di fondo, ha aggiunto il Consigliere, è sapere chi è proprietario degli impianti e non è solo una questione che distingue le singole stazioni sciistiche e la loro "taglia". La Commissione europea opera sempre alla ricerca delle caratteristiche giuridiche e finanziarie della società che è proprietaria degli impianti e non solo se gli impianti siano rimasti nella situazione di isolamento precedente. Bisogna chiedersi se la Finaosta è da considerare una società soggetta o non soggetta alle norme cogenti degli aiuti di Stato e della concorrenza. Il Consigliere Caveri ha quindi preso atto dell'interpretazione giuridica data dalla Giunta regionale.
PL