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Comunicato n° 4 del 9 gennaio 2013

Dibattito sulla costituzione del nuovo gruppo consiliare Union Valdôtaine Progressiste

Adunanza dell'Assemblea regionale: iniziati i lavori

Il Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini, ha aperto i lavori della prima adunanza del 2013, convocata oggi, mercoledì 9, e domani, giovedì 10 gennaio 2013, per discutere un ordine del giorno composto di 21 oggetti.

Nelle sue comunicazioni, la Presidente Rini ha riferito che è stato costituito un nuovo gruppo consiliare denominato Union Valdôtaine Progressiste-UVP, di cui fanno parte i Consiglieri regionali Andrea Rosset (Capogruppo), Luciano Caveri (Vicecapogruppo) e Laurent Viérin. Il Consigliere Rosset si è inoltre dimesso dalla carica di Presidente della seconda Commissione.

Le Chef de  groupe de l'Union Valdôtaine Progressiste, Andrea Rosset, a expliqué les raisons de la création du nouveau groupe. «Nous croyons représenter les préoccupations et le malaise à l'égard d'une politique unioniste qui ne correspond plus aux méthodes, aux procédures démocratiques et aux valeurs qui nous avaient conduit - à différent titre et avec des histoires personnelles diverses - à adhérer et à militer longuement dans l'Union Valdôtaine. L'enthousiasme qui accompagne la naissance d'un nouveau sujet politique - l'Union Valdôtaine Progressiste, qui sera aussi la dénomination de notre groupe - est le signe marquant l'envie d'une renaissance et d'un rachat dont nous essayerons d'être les interprètes fidèles dans les mois qui nous séparent de la fin de la Législature et dans l'avenir. Nous nous positionnerons à l'opposition dans cette Assemblée, en alternative à certaines méthodes de gouvernement et de pouvoir, mais aussi dans une logique d'opposition constructive en ne faisant jamais manquer nos idées et nos propositions.»

Si è quindi aperto un dibattito che è durato due ore, nel corso del quale sono intervenuti i Consiglieri Empereur, Maquignaz, Donzel, Morelli, Salzone, Caveri, Bertin, Chatrian, Impérial, Laurent Viérin e il Presidente della Regione.

Le Chef de groupe de l'Union Valdôtaine, Diego Empereur : «Je ne peux qu'exprimer notre tristesse et notre déception. Tristesse parce que la disponibilité et la bonne foi ont toujours animé les responsables et les élus du Mouvement et parce que nous assistons aujourd'hui à un film dont le scénario était probablement écrit depuis longtemps. Tristesse parce que les engagements assumés, la parole donnée, le respect pour les personnes et pour ceux qui les ont élus dans la liste de l'Union Valdôtaine sont des principes qui sont aujourd'hui totalement balayés. Il n'est pas interdit de changer de parcours, mais il faudrait en déduire les conséquences au nom de la cohérence qui est évoquée à tout moment. Mais il y aussi la déception parce que le moment historique est grave et les difficultés que notre Autonomie est en train de vivre exigeraient l'union des forces plutôt que la division des hommes. Déception parce que l'individualisme et le désir d'être toujours protagoniste ont eu le dessus sur l'esprit du Mouvement. C'est dommage car ce passage délicat pour la Vallée d'Aoste imposerait davantage de voler haut en unissant les efforts pour le bien des Valdôtains, plutôt que de se laisser entraîner par de basses manœuvres qui apparemment semblent être inspirées par de grands principes mais qui dans la réalité sont le fruit de petits calculs électoraux. Beaucoup de personnalismes, peu ou rien de projets politiques.»

Il Consigliere Gabriele Maquignaz (UV) ha annunciato che non uscirà dall'Union Valdôtaine, ma che si dimetterà dalla carica di Presidente della quinta Commissione. «Non nego che la grande mancanza di dialogo nonché i metodi inappropriati e piuttosto inopportuni mi abbiano fatto molto riflettere. Oggi l'UV è un movimento che nega il suo essere: Union presuppone nel nome stesso un'unità, un complesso di individui, di più anime. Oggi l'UV è un colabrodo che fa acqua da tutte le parti. Per l'incapacità gestionale e di coordinamento di alcuni componenti degli organi decisionali, possiamo parlare di désunion valdôtaine. Tuttavia non me ne vado perché i valori dei padri fondatori dell'Union fanno parte di me e perché sono coerente e rimango fedele ai miei elettori. Rimango come custode di valori e portatore di idee e soprattutto di ideali. Rimango a lottare, per sfatare il detto che l'Union è di qualcuno o meglio è qualcuno. Sono sicuro che come me ci sono ancora tanti valdostani che credono ancora nei principi dell'UV.»

Il Consigliere del PD, Raimondo Donzel: «Oggi si allarga il campo dell'opposizione ed è per noi il riconoscimento di una strategia portata avanti con i colleghi dell'Alpe. Abbiamo evidenziato dei problemi che non erano solo interni al Movimento dell'UV ma che sono all'interno della società valdostana: il lavoro, la ferrovia, i trasporti, il welfare, lo sviluppo sostenibile. Questo passaggio è il chiaro segnale dell'esistenza di un grave problema di gestione del governo della Valle d'Aosta e sotto questo profilo questa è stata una Legislatura fallimentare. E' su questo che ci dobbiamo confrontare per costruire un governo alternativo. Non ci interessano le schermaglie personali.» 

La Cheffe de groupe de Alpe, Patrizia Morelli : «Comme nous ignorons pour le moment quelle seront les positionnements et les lignes politiques que le nouveau groupe de l'UVP voudra bien suivre, compte tenu du fait qu'il y a moins d'un mois les Conseillers siégeaient dans les bancs de la majorité et qu'ils devront se faire charge de leurs responsabilités, de leurs choix, nous nous limitons à enregistrer positivement leur prise de distance d'un système de pouvoir et de gouvernement que nous critiquons dans la forme et dans les contenus, dont nous sommes engagés à contraster les dérives depuis longtemps et, en ces dernières années, en particulier en synergie avec le Partito Democratico. Nous regardons à la formation de ce nouveau groupe avec la considération que ce genre de passage exige et sommes dans l'attente de nous confronter sur les contenus.»

Il Capogruppo di Stella Alpina, Francesco Salzone : «Oggi mi aspettavo qualcosa di nuovo rispetto a quanto detto in queste ultime settimane, un progetto che consentisse un dibattito politico. In un momento così difficile valeva la pena di parlare di cose importanti: la comunità vuole sentire da noi proposte e soluzioni. Un passaggio difficile: il ruolo di Stella Alpina sarà quello di arrivare a fine Legislatura tenendo ben ferma la barra che ha sancito il programma dei movimenti autonomisti. Perché riteniamo che è da qui che si possa ripartire per cercare di dare quelle risposte invocate. Se ci perdiamo nelle diatribe interne il progetto è riduttivo.»

Il Consigliere Luciano Caveri (UVP) ha annunciato che lascerà gli incarichi nella Commissione paritetica, nel Comitato delle Regioni e nel Consiglio d'Europa. «Ci troviamo di fronte ad un passaggio epocale: per la prima volta emerge nuovamente un problema serio, che è quello dell'esistenza delle autonomie speciali: non lo risolviamo ponendoci in una logica di unanimismo e di retorica autonomista. La politica è sempre in movimento e la difesa autonomia passa attraverso la modernizzazione di metodi e di comportamenti. L'etica e la morale fanno parte della politica ed è difficile essere gli uni predicatori dei comportamenti degli altri. Il passaggio di quest'oggi è doloroso, ma talvolta bisogna avere il coraggio di assumere delle decisioni che benché difficili sono necessarie.»

Il Consigliere di Alpe, Alberto Bertin: «Questo è l'ennesimo segnale che è un sistema in crisi e che non regge più. Un apparato essenzialmente clientelare a cui iniziano a mancare le risorse e che si sta dirigendo verso la fine. Al punto che una parte dello stesso sistema sta cercando di ricollocarsi. Abbiamo vissuto una Legislatura non ordinaria per le scelte compiute, secondo noi sbagliate, e per l'evoluzione del quadro politico. I "magnifici 27", ossia la maggioranza, non hanno mai battuto ciglio su tutte le proposte e i progetti portati avanti in questi anni, dalle grandi opere - il pirogassificatore e la decisione di astenersi al referendum - alle vicende degli operai forestali e alle scelte nell'ambito agricolo, nei trasporti, nella cultura. Adesso, i "magnifici 27", visto l'avvicinarsi della fine della Legislatura, stanno abbandonando la nave: ma la responsabilità politica di questa Legislatura fallimentare ricade su tutti e 27 "i magnifici".»

Il Vicepresidente del Consiglio, Albert Chatrian (Alpe): «In Valle avevamo perso l'abitudine ai colpi di scena. Il modello Valle d'Aosta va riformato: la nostra Regione deve mettere al centro i contenuti di un progetto politico diverso che riguardi una redistribuzione delle risorse economiche pubbliche. In questo momento non abbiamo bisogno di supereroi, ma di una vera e grande collegialità. I cittadini chiedono che le scelte siano condivise e non effettuate nelle segrete stanze. Noi abbiamo molto chiaro il modello che vorremmo della Valle d'Aosta e insieme ai colleghi del PD, in questi 5 anni, abbiamo proposto a più riprese modifiche, integrazioni, ristrutturazioni come la riforma per gli enti locali, la trasparenza e il confronto in relazione ai temi delle partecipate, della linea ferroviaria, dei forestali e degli appalti. In sintesi, la sfida è culturale.»

Hélène Impérial (UV): «Je suis née unioniste et je reste unioniste. Les idéaux de l'UV sont bien marqués en moi et ils ont conduit mon action à l'intérieur de mon groupe, même si parfois j'ai été classée comme rebelle. Je suis fidèle au slogan qui avait caractérisé ma campagne électorale en 2008 : les hommes passent mais l'Union Valdôtaine et ses idéaux restent.»

Laurent Viérin (UVP): «Nous avons déjà un mérite : c'est d'avoir fait réveiller le débat politique valdôtain. Nous croyons profondément dans l'autonomie et dans les valeurs et les principes de l'Union, mais non pas dans la dérive à laquelle nous assistons. Oggi si sbandiera il valore dell'unità, che però va ricercato tutto l'anno e non solo quando la casa brucia. Mi chiedo dove fosse il principio di unità quando una singola persona ha deciso tutto il bilancio regionale senza condividerlo minimamente. Noi ci sentiamo portatori di valori di coerenza, di libertà e di coraggio. Valori che non riconosciamo più nell'azione concreta dell'Union Valdôtaine. La nostra linea politica mira a riunire gli unionisti e i valdostani che sono stati allontanati e che si sono allontanati, i giovani e le persone comuni che sperano in un cambiamento della politica. Una linea che cerca di interpretare i cambiamenti per non subirli, per rivedere un sistema Valle d'Aosta che rischia di scomparire. Ci poniamo come interlocutori delle forze autonomiste, federaliste e progressiste che condividono certi principi e  che vogliono ricostruire. Il nostro è un discorso inclusivo, che guarda anche alle forze autonomiste che sapranno smarcarsi da questo sistema degenerato. Non siamo in cerca di visibilità e di poltrone. Rivendichiamo la nostra capacità di avere espresso un dissenso marcato e in certi momenti plateale rispetto ad un sistema che non potrà reggere le sfide del futuro e ci poniamo con un modo di fare politica diverso, all'ascolto della comunità e capace di occuparsi dei veri problemi della gente.»

Le Président de la Région, Augusto Rollandin, en répondant aux remarques sur le manque de dialogue et l'imposition des choix, a dit : «Il y a des moments où il faut décider et il est difficile de satisfaire tout le monde : le budget régional a été soumis à tous les composants de la majorité en ne cachant pas les difficultés dues à la réduction des ressources. Quelqu'un oublie peut-être la crise qui a démarré en 2008 et qui a eu des conséquences très lourdes sur le système régional. En parlant de cohérence, il vaudrait mieux d'arriver jusqu'au bout, même lorsqu'il y a des problèmes et quand on ne peut plus maintenir les promesses qui ont été faites. Aujourd'hui, il y a le regret pour ces choix de rupture : si l'on croit à la solidité du mouvement il faut rester pour porter de l'avant ses convictions. On ne peut pas dire que pour l'instant on va se garer ailleurs, mais que bientôt on rentrera à la maison.»

SC