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Comunicato n° 651 del 19 dicembre 2012

Dibattito sui trasporti in Valle d'Aosta

Adunanza del Consiglio regionale

Sul tema dei trasporti in Valle d'Aosta, a seguito della relazione presentata dal Presidente della quarta Commissione, Diego Empereur, si è aperto un dibattito nel corso del quale sono intervenuti l'Assessore ai trasporti Marguerettaz e i Consiglieri Carmela Fontana, Chatrian, Comé, Caveri, Donzel, Lattanzi e Morelli.

Per l'Assessore Aurelio Marguerettaz «tutti quelli che hanno partecipato ai lavori della Commissione potranno dire che non esiste un partito favorevole alla ferrovia e uno che è contrario. Quando si parla di trasporto pubblico è giusto analizzare le varie situazioni, individuando le soluzioni. L'Amministrazione regionale nel bilancio 2013 ha stanziato circa 50 milioni di euro per il trasporto pubblico e la parte più cospicua riguarda il trasporto pubblico locale su gomma e a seguire il trasporto ferroviario. In generale, sul trasporto pubblico locale il lavoro è soddisfacente e rispetto a questo tema, considerato che le risorse diminuiscono, il percorso di razionalizzazione sarà sviluppato in maniera sostenibile
«Per quanto riguarda la ferrovia, nell'accordo di programma quadro del 2004 e poi ripreso nel 2006 e nel 2008, vennero individuati alcuni investimenti che a oggi ammontano a più di un miliardo di euro: però tra questi mancano l'acquisto di treni e la soppressione dei passaggi a livello. Se oggi accettassimo il trasferimento delle competenze, senza l'impegno da parte dello Stato, saremmo costretti a iscrivere a bilancio tutto questo onere e nessun amministratore accorto potrebbe sostenere una tale situazione. Per l'elettrificazione della linea il rappresentante di Rfi ha detto che sarebbe inopportuno effettuarla prima dell'esecuzione della variante Chatillon-Verrès. Quindi bisogna migliorare il tratto e solo successivamente si può procedere con l'elettrificazione. In termini di risparmio di tempo, però, non risolveremmo nulla perché si tratterebbe di un risparmio di venti secondi, rottura di carico a parte. Il nostro lavoro costante è quello di evitare che la situazione peggiori. Siamo dell'idea che la ferrovia sia un valore per tutti: bisogna trovare il modo per migliorarla facendo i conti con le disponibilità attuali. Per quel che concerne l'aeroporto, infine, la decisione più importante di questi ultimi anni è stata quella di contenere i costi dell'aerostazione. Ci auguriamo di avere al più presto un vettore che sosterrà il collegamento Aosta-Roma. Solo dopo potremo riprendere i contatti con diversi tour operator che sono interessati al nostro aeroporto. Ritengo, quindi, che si possa sviluppare anche questo settore e stiamo lavorando per venire incontro a tutte le esigenze dei cittadini

Secondo la Capogruppo del Partito democratico, Carmela Fontana: «la situazione della ferrovia è l'handicap maggiore per gli imprenditori turistici. Un sistema valdostano dei trasporti moderno ed efficace non può prescindere dall'ammodernamento dell'Aosta/Pré-Saint-Didier, perché la questione non riguarda esclusivamente i pendolari: il servizio, dati gli innumerevoli disagi, risulta scomodo a molte persone. Riteniamo sbagliata la decisione di dismettere la tratta: è sufficiente pensare all'Aosta/Pré-Saint-Didier nel contesto paesaggistico particolarmente bello in cui si trova per capirne le potenzialità a livello turistico. Si è detto che i costi di gestione sono troppo alti, ma non possiamo dimenticare il calo di utilizzo dovuto ai danni dell'alluvione del 2001 e, fino al 2007, alla presenza dei buoni benzina. Ora la situazione è molto cambiata e la ferrovia è concepita anche come uno strumento ecologico. Ma perché la linea non registra una rilevante quantità di utenti? Non si tratta di scarsa mobilità dei valdostani, ma piuttosto di scarsa qualità del servizio e della sua inaffidabilità. Non serve ricostruire da capo la linea, peraltro recentemente ammodernata da Rfi; si potrebbe pensare ad un piano di interventi diviso in fasi, per agevolare lo smantellamento dei passaggi a livello, le migliorie a binari e stazioni. Se dovesse permanere questa staticità nell'ambito dei trasporti, si andrebbe incontro a sole politiche di sussistenza, ma a noi serve un rilancio. Bisognerebbe ottimizzare quanto già esistente per iniziare a migliorare la macchina dei trasporti. Su gomma le problematiche non sono state adeguatamente affrontate: sono impensabili le sovrapposizioni di orario o i ripetuti aumenti dei pedaggi autostradali. L'aeroporto, infine, dimostra il fallimento dell'attuale Giunta regionale: dubitiamo dell'annunciata riapertura nel 2013 perché la tendenza è di rimandare i problemi alla prossima legislatura. La sfida per il futuro è una politica con orecchie tese ai cittadini, facendo operare sinergicamente i vari soggetti che operano nel settore

Il Vicepresidente del Consiglio Valle, Albert Chatrian (Alpe), ha affermato che «un paese è progredito non quando tutti hanno un'automobile, ma quando anche i ricchi impiegano i mezzi pubblici. La situazione in Valle presenta delle forti criticità e dobbiamo partire da un'analisi onesta. Per quanto riguarda, ad esempio, l'elettrificazione, un progetto ha bisogno di pianificazione e programmazione, senza guardare solo al fattore tempo perché ci sono molti altri aspetti che intervengono e che sono importanti come la pulizia, la puntualità, la cadenza. La risoluzione che abbiamo presentato va nel senso di dare delle risposte alle criticità e di ripensare al sistema di trasporto collettivo pubblico in modo integrato non concorrenziale. La Valle è in forte ritardo rispetto all'evoluzione del sistema trasporti. Crediamo nel sistema integrato in cui la ferrovia ritrovi la sua centralità. Proviamo a guardare al futuro. Il rapporto costi-benefici della tratta ferroviaria non è poi così diverso da quello della rete stradale. Proviamo a lavorare senza pregiudizi e andiamo verso una modernizzazione del sistema che non può essere più evitata. Se cresce il trasporto su gomma forse è perché non ci sono alternative e se si parte dai dati della crescita degli utenti su gomma sbagliamo analisi e sbaglieremmo obiettivo

Il Consigliere Dario Comé (SA) ha sostenuto che «il ruolo dei trasporti e dei collegamenti deve diventare centrale, data la collocazione strategica della nostra regione rispetto all'Europa. I trasporti su gomma fruiscono di infrastrutture sufficientemente sviluppate, pur presentando handicap quali costi e inquinamento. E' allora necessario investire sulla ferrovia, che però è stata creata per una tipologia di mezzi oggi non più adeguata. Eppure bisogna dare risposte immediate, ad esempio con l'adozione di un  sistema a trazione bimodale tra Aosta e Torino. In una prospettiva a più lungo periodo, si può pensare ad una linea a tratti con doppio binario, elettrificata. Ci troviamo in uno stallo totale, per sbloccare questo ingranaggio proponiamo una compensazione, chiedendo allo Stato di sottoscrivere un nuovo accordo per rivedere la rigidità del patto di stabilità per poterci permettere di usare quei fondi che altrimenti dobbiamo restituire. Per l'aeroporto, dobbiamo guardare avanti e risolvere le varie questioni, anche quelle conflittuali. Rappresentiamo la necessità di avere un gestore unico della struttura, perché non ci siano commistioni di interessi, di predisporre una procedura di decollo strumentale e una standard di mancato atterraggio e circuitazione, di realizzare un piazzale di sosta per ospitare più veicoli commerciali, di promozione per catturare sempre più utenti.»

Per il Consigliere Luciano Caveri (UV) «rispetto alla questione della ferrovia, una delle ragioni della mancata modernizzazione della linea è dovuta al fatto che andava bene così al genio ferrovieri per ragioni di addestramento. Negli ultimi 25 anni malgrado l'avvicendamento dei diversi Ministri, c'è sempre stata disattenzione per questo tipo di trasporto regionale perché da parte dello Stato ci si è concentrati solo su quelle linee redditizie. Ritengo che un metodo di lavoro ci sia stato nel tempo e poteva dirsi concluso con l'emanazione della norma di attuazione in cui si riassume la problematica del futuro. Siamo di fronte a norme di attuazione che sono state impostate in una logica di leale collaborazione con lo Stato. Purtroppo questo meccanismo non viene perseguito. Non è possibile immaginare un'autonomia speciale che veda una norma di attuazione che non viene applicata. È un modo gravissimo di svuotare l'autonomia. Siamo fermi dall'ottobre 2010 e questo non è accettabile. Il problema generale è che non abbiamo nello Stato un interlocutore affidabile. Per quanto riguarda l'aeroporto, in questo Consiglio è stato portato un Piano complessivo che presentava tre capisaldi: l'allungamento della pista, la radioassistenza e l'aerostazione. E per quest'ultima, occorre sottolineare che per avere un aeroporto di terzo livello era necessario avere un'aerostazione e quindi non è stato un capriccio. In definitiva le questioni della ferrovia e dell'aeroporto restano importanti e le discussioni su queste scelte sono sempre state democratiche.»

Per il Consigliere del PD, Raimondo Donzel, «in questa Legislatura, tre elementi (la crisi economica, l'abolizione dei buoni benzina e il divieto ai locomotori diesel di transitare nella stazione di Porta Susa) hanno messo in crisi un sistema dei trasporti in Valle d'Aosta, che già aveva un deficit di funzionamento, rendendolo insostenibile. Come PD riteniamo che, in un sistema di trasporto pubblico integrato, l'asse ferroviario da Pré-Saint-Didier a Chivasso sia il punto fondamentale.  Per la maggioranza, invece, si continua a puntare sul trasporto locale su gomma, invocando la questione dei costi di gestione, soluzione che di fatto ci isola dal resto del mondo. Serve una strategia chiara di evoluzione. Facciamo un appello perché non si viva più alla giornata e presentiamo una risoluzione che nelle sue intenzioni è concretamente orientata sul mantenimento della ferrovia e sullo sviluppo di un sistema di trasporto pubblico integrato e non concorrenziale. La proposta della maggioranza è incomprensibile: sembra un albero di Natale pieno di specchietti per le allodole e di lucine, che in assenza di soldi diventeranno dei tristi buchi neri. Non ne condividiamo l'approccio, perché non fa altro che ipotizzare senza enunciare soluzioni. Siamo seriamente preoccupati.»

Il Capogruppo del Popolo della Libertà, Massimo Lattanzi ha dichiarato che «se potessimo mettere mano alla ferrovia, la situazione sarebbe diversa, potremmo renderla efficiente. La nostra regione ha assoluta necessita di essere collegata con il mondo, anche per evidenti motivi economici. Riteniamo doveroso impegnarci in questa prospettiva. Meno male che disponiamo dell'autostrada. Da parte dei Ministeri c'è un forte ostruzionismo, mentre noi stiamo facendo l'impossibile per poter condurre la ferrovia alla nostra competenza. Solo allora si potrà ragionare su varie opzioni, anche per ciò che concerne l'Aosta/Pré-Saint-Didier, che non si vuole chiudere. Non possiamo farci illusioni, ma far sapere ai cittadini le cose come stanno. Per l'aeroporto, auspichiamo una soluzione in tempi brevi e virtuosa per la nostra comunità.»

Per la Consigliera Patrizia Morelli, capogruppo di Alpe, «l'Italia è paese che sconta un gap di sviluppo nel trasporto pubblico e la Valle d'Aosta non fa eccezione. Si è mancato di prospettiva perché condizionati dalle politiche del mercato automobilistico come ad esempio i buoni benzina che hanno avuto l'effetto di inibire un disegno di sviluppo efficiente ed efficace. Scontiamo oggi un ritardo nei servizi di mobilità che è il frutto anche di non scelte del passato forse perché considerate non necessarie e oggi incidono pesantemente sulla qualità della vita. Questo non assolve i decisori attuali perché sono ancora legati agli stessi schemi. La Regione dovrà per forza fare la sua parte senza rinunciare a rivendicare le proprie competenze. La nostra regione dovrà adeguarsi ai tempi e all'evoluzione del traffico e dei collegamenti. Non potremo proporre una regione non efficace nell'ambito dei trasporti. Vorremmo sentire quali sono le proposte concrete per uscire dalle condizioni di arretratezza della nostra regione e la risposta non può essere quella di aumentare il trasporto su gomma. La nostra è anche una mancanza di cultura e allora tocca alle istituzioni fare opera di persuasione anche sulla necessità di ridurre i fattori inquinanti. Occorre però che le condizioni di viaggio del trasporto pubblico siano buone. Un obiettivo importante, poi, è l'integrazione tra i servizi su gomma e quelli su ferro: purtroppo non sono integrati e anzi sono concorrenziali. Sarebbe più ragionevole lo sviluppo di una tratta ferroviaria nella vallata centrale integrata da trasporto su gomma per le valli laterali, così come è necessario pervenire all'integrazione tariffaria




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