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Comunicato n° 648 del 19 dicembre 2012

Approvate le modifiche alla disciplina dell'Ivat

Adunanza del Consiglio regionale


Il Consiglio regionale ha approvato, con 23 voti a favore e 7 astenuti (Alpe ePD), il disegno di legge che modifica la disciplina dell'Institut valdôtain de l'artisanat de tradition-Ivat.

Il provvedimento, presentato dalla Giunta regionale il 4 dicembre scorso, si compone di 7 articoli volti a introdurre a snellire e semplificare il funzionamento dell'Istituto, anche in considerazione delle esigenze di contenimento dei costi.

«Il provvedimento doveva forzatamente intervenire per regolarizzare alcune posizioni delicate - hanno spiegato i relatori, i Consiglieri Alberto Crétaz e Andrea Rosset -. In particolare, le modifiche più rilevanti riguardano i ruoli e le funzioni del Direttore, oltre che il personale incaricato della gestione delle rete commerciale dell'Institut. La nuova normativa prevede infatti che il Consiglio di amministrazione sia il responsabile della gestione e del funzionamento dell'Ivat: questo consente un risparmio significativo sulle spese, ma, qualora sia ritenuto opportuno, e compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, sarà comunque possibile nominare un Direttore, su proposta del Presidente. Al fine poi di fornire risposte alla situazione dei lavoratori che operano nei punti vendita e a seguito della riforma del Ministro Fornero, si stabilisce che vengano applicati, anche al personale del Museo dell'artigianato valdostano di tradizione, i contratti collettivi nazionali di categoria. Il testo di legge prevede la dichiarazione d'urgenza proprio per l'esigenza di dare applicazione alle nuove disposizioni entro l'inizio del 2013, in modo da consentire ai lavoratori delle rete commerciale di beneficiare della nuova disciplina, visto che quella preesistente è incompatibile con la riforma del mercato del lavoro.»

Nella discussione generale, sono intervenuti la Consigliera Fontana, il Vicepresidente Chatrian e l'Assessore Pastoret.

Per la Consigliera Carmela Fontana (PD), «la modifica più rilevante è quella che riguarda il personale, permettendo la conservazione dei posti di lavoro. Riteniamo che quanto realizzato con questo testo di legge dimostri che quando c'è la volontà politica l'occupazione può essere salvaguardata. Perché non si agisce allo stesso modo con altre situazioni di precarietà nella nostra Regione? Apprezziamo gli obiettivi della normativa, ma il nostro gruppo si asterrà.»

Il Vicepresidente Albert Chatrian (Alpe) ha affermato che «avremmo gradito portare un contributo più fattivo, ma questo provvedimento è stato trattato in Commissione solo la scorsa settimana; si poteva e si doveva mettere in campo una profonda riforma. Capiamo l'urgenza, ma sarebbe stato opportuno approfondire in maniera più dettagliata il futuro dell'Ivat nel suo complesso. Ci si poteva confrontare e trovare soluzioni alternative. Il rammarico è che affrontiamo questo disegno a babbo morto. Riguardo alla figura del Direttore, è riduttivo parlare solo del contenimento delle spese: bisognerebbe pensare anche alla professionalità richiesta e alla sua necessità. Il nostro voto sarà di astensione.»

L'Assessore alle attività produttive, Ennio Pastoret ha precisato che «la riforma del mercato del lavoro ha introdotto criteri di difficile interpretazione: i tempi di trattazione in Commissione sono stati tanto ristretti perché è stata condotta una lunga operazione di studio sui principi della normativa statale per essere certi di non poter seguire strade differenti per non compromettere i posti di lavoro. Questo provvedimento non è di riforma, ma intende risolvere un problema sostanziale e urgente. Al momento, date le ristrettezze del bilancio dell'Ivat, non è più possibile prevedere la figura dirigenziale del direttore, ma speriamo che un futuro più roseo ci consenta una revisione della struttura organizzativa.»


MM