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Comunicato n° 567 del 14 novembre 2012

Conclusa la discussione sulle leggi di bilancio: interventi di Bertin, Prola e del Presidente della Regione

Adunanza del Consiglio regionale

Con gli interventi dei Consiglieri Bertin e Prola e la replica del Presidente della Regione, si è conclusa la discussione generale sui disegni di legge in materia di bilancio di previsione per il triennio 2013-2015 e di adeguamento del bilancio 2012 agli obiettivi di contenimento della finanza pubblica. Ai documenti finanziari sono stati presentati 37 emendamenti, di cui 8 dell'Assessore alle finanze e 29 del gruppo Alpe.

Per il Consigliere di Alpe Alberto Bertin, «già a inizio Legislatura si sarebbe dovuto intervenire sugli sprechi e le spese eccessive dell'apparato politico-amministrativo, partendo dai costi della politica. Ora stiamo correndo ai ripari, ma con poca credibilità. La politica di tagli di questa Giunta consiste nel rinviare le decisioni importanti alla prossima Legislatura. Non si è detta tutta la verità sulla debolezza dell'autonomia finanziaria della Regione, preferendo illudere ed illudersi che il periodo di vacche grasse potesse perdurare. Così la Valle d'Aosta non è stata preparata ai cambiamenti. Il bilancio conferma la presenza massiccia della nostra Regione nella società e nell'economia, esternalizzando alle società controllate i meccanismi e le distorsioni che caratterizzano il sistema Valle d'Aosta. I tempi sono cambiati, ma si continua a sbarcare il lunario senza una visione a lungo termine, concentrandosi su questioni come le grandi opere, che rischiano di diventare dei boomerang. La nostra autonomia può avere senso solo se contestualizzata in Europa ed è significativo che nella relazione politica di accompagnamento del documento contabile la parola "Europa" non compaia. In questo bilancio non vedo uno spirito federalista, in particolare riguardo alla finanza locale. E' evidente che l'attuale maggioranza difficilmente sarà in grado di portare la Valle d'Aosta fuori dalla crisi e in un nuovo modello di sviluppo.»

Il Vicepresidente della terza Commissione, Piero Prola (UV), si è soffermato sulle risorse messe a disposizione dal Piano di sviluppo rurale, «nel quale è previsto il cofinanziamento per tutti gli aiuti diretti al mantenimento delle aziende sul territorio: agroambiente, benessere animale, insediamento giovani agricoltori, zootecnia. Da non dimenticare poi gli aiuti per l'economia rurale che non ha solo un carattere produttivo, ma si deve caratterizzare per la presenza di differenti attività sinergicamente collegate tra loro: artigianato, ambiente, turismo, agricoltura, commercio. Quindi un'economia diversificata dove le singole piccole imprese intervengono in molteplici settori, il che è di particolare importanza per la sopravvivenza nei nostri territori. Lo sfruttamento del binomio agricoltura-turismo è ancora limitato, ma è un settore di mercato ad elevato potenziale in grado di integrare redditi agricoli e valorizzare una forma di turismo che metta in luce gli aspetti caratterizzanti della cultura, dell'ambiente, della tradizione, della gastronomia, della produzione agroalimentare e dell'artigianato. In questo settore, come nel più ampio settore turistico che sono gli atout essenziali per la nostra economia, la sostenibilità passa attraverso l'elaborazione di politiche integrate e la costituzione di sistemi locali in grado di coordinare le offerte superando la scarsa propensione di fare sistema sia in senso orizzontale che verticale.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha voluto precisare che «ci sono state difficoltà oggettive che hanno comportato anche impatti importanti. Negli interventi non è stato citato quello che si è cercato di fare per migliorare i collegamenti come il sistema di fibra ottica, in modo da permettere alla nostra regione di sostenere il futuro nei diversi settori attraverso dei mezzi informatici all'altezza della situazione. Altro aspetto importante da evidenziare è il sistema di cambiamento dell'Amministrazione regionale: la volontà è quella di ridurre l'impatto cittadino e istituzione, intervenendo sulle procedure, sull'impatto dell'organizzazione e sui costi. Abbiamo cercato, quindi, di invertire il meccanismo dell'apparato amministrativo».
«Per quanto riguarda i Comuni, tenendo conto della legge n.48, abbiamo cercato di creare i presupposti perché i servizi al cittadino venissero agganciati ai fondi per i Comuni stessi. La nuova Associazione dei comuni va nel senso di una migliore organizzazione capace di superare le difficoltà. E' stata inoltre portata avanti una serie di azioni legata alla semplificazione e alla delegificazione, malgrado una disponibilità finanziaria molto ridotta. È un bilancio che indica come saranno difficili i prossimi anni, anche se con questo documento contabile abbiamo cercato di mantenere il welfare, togliendo gli eccessi. La logica è quella di aiutare chi ha davvero bisogno.»

L'esame delle leggi finanziarie prosegue ora con gli approfondimenti sulle unità previsionali di base del bilancio e sui dettagli di spesa.


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