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Comunicato n° 541 del 29 ottobre 2012
Presidente Rini a Roma: approvato un documento del Coordinamento delle autonomie speciali
Riunito oggi, lunedì 29 ottobre 2012, a Roma
«Tutelare le istituzioni autonomistiche e far valere le prerogative costituzionali e l'attualità delle ragioni delle diverse specialità.» E' quanto chiedono al Parlamento e in particolare ai parlamentari eletti nelle rispettive circoscrizioni i Presidenti delle Assemblee delle Regioni Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, e delle Province autonome di Trento e Bolzano, riuniti oggi, lunedì 29 ottobre 2012, a Roma. I Presidenti si impegnano altresì «a intraprendere, in accordo con i rispettivi esecutivi, ogni utile iniziativa per contrastare l'affermarsi di un superato principio di supremazia statale, a contrapporsi in ogni modo alla tendenza di svilire il ruolo storico, istituzionale e rappresentativo delle autonomie speciali, a salvaguardare in tutte le sedi le proprie forme e condizioni di speciale autonomia per la piena attuazione dei principi costituzionali.»
«Il documento che abbiamo approvato oggi - riferisce il Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini - è il frutto di un confronto che abbiamo avviato la settimana scorsa tra colleghi delle speciali a fronte dell'attuale preoccupante situazione delle autonomie differenziate. Da una parte, evidenziamo che ogni valutazione delle risorse finanziarie attribuite a ciascuna autonomia deve essere rapportata all'ampiezza e all'importanza delle funzioni effettivamente esercitate e, dall'altra, esprimiamo preoccupazione per il clima in cui maturano gli interventi del Governo e l'improprio collegamento tra interventi di contenimento dei costi della politica e le iniziative di modifiche della Costituzione.»
«Fortissima preoccupazione - aggiunge il Presidente Rini - desta l'intenzione del Governo di introdurre, anche con modifiche costituzionali, forme di controllo sulle autonomie e interventi discrezionali di accentramento di funzioni e competenze. Tutte le misure che riguardano l'autonomia organizzativa delle assemblee legislative devono essere assunte col pieno coinvolgimento delle stesse, secondo un elementare principio di garanzia dell'esercizio della funzione legislativa e dei connessi poteri di indirizzo e verifica.»
«Riteniamo che la lunga e anticipatrice esperienza delle Regioni speciali e Province autonome - conclude Emily Rini - ha fatto crescere e maturare nelle rispettive istituzioni una capacità di rappresentanza dei territori e delle minoranze in essi insediate, senza la quale rischia di diradarsi e di venir meno il senso di appartenenza delle stesse popolazioni alla Repubblica.»
SC
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«Il documento che abbiamo approvato oggi - riferisce il Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini - è il frutto di un confronto che abbiamo avviato la settimana scorsa tra colleghi delle speciali a fronte dell'attuale preoccupante situazione delle autonomie differenziate. Da una parte, evidenziamo che ogni valutazione delle risorse finanziarie attribuite a ciascuna autonomia deve essere rapportata all'ampiezza e all'importanza delle funzioni effettivamente esercitate e, dall'altra, esprimiamo preoccupazione per il clima in cui maturano gli interventi del Governo e l'improprio collegamento tra interventi di contenimento dei costi della politica e le iniziative di modifiche della Costituzione.»
«Fortissima preoccupazione - aggiunge il Presidente Rini - desta l'intenzione del Governo di introdurre, anche con modifiche costituzionali, forme di controllo sulle autonomie e interventi discrezionali di accentramento di funzioni e competenze. Tutte le misure che riguardano l'autonomia organizzativa delle assemblee legislative devono essere assunte col pieno coinvolgimento delle stesse, secondo un elementare principio di garanzia dell'esercizio della funzione legislativa e dei connessi poteri di indirizzo e verifica.»
«Riteniamo che la lunga e anticipatrice esperienza delle Regioni speciali e Province autonome - conclude Emily Rini - ha fatto crescere e maturare nelle rispettive istituzioni una capacità di rappresentanza dei territori e delle minoranze in essi insediate, senza la quale rischia di diradarsi e di venir meno il senso di appartenenza delle stesse popolazioni alla Repubblica.»
SC