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Comunicato n° 416 del 7 agosto 2012

Lo sport come momento di integrazione e socializzazione a tutti i livelli

Considerazioni della Consulta regionale per le pari opportunità sulle Olimpiadi 2012



«Oscar Pistorius, atleta paralimpico alle Olimpiadi di Londra 2012, è la testimonianza di come lo sport sia momento di integrazione e socializzazione a tutti i livelli. Non dimentichiamo però in questa occasione anche altri atleti disabili che hanno partecipato alle Olimpiadi, quali Natalie du Toit che a Pechino nel 2008 è arrivata sedicesima alla 10 km di nuoto di fondo, gareggiando con 25 nuotatrici normodotate, o ancora l'italiana Paola Fantato, protagonista ad Atlanta 1996 della squadra di tiro con l'arco, o ancora la statunitense Marla Runyan, che ha corso nella finale dei 1.500 metri alle Olimpiadi di Sydney nel 2000.» La Consulta regionale per le pari opportunità sottolinea con questi esempi l'importanza di considerare la pratica sportiva come una risorsa e come un elemento di fulcro per la salute e la socialità anche delle persone diversamente abili.

«Ci devono essere pari opportunità per tutti - sostiene le Consultrice Barbara Grange -, a prescindere dalla propria condizione fisica: le difficoltà della vita non devono mettere freni, ma dare coraggio per guardare oltre, per vivere la normalità nella diversità. Le competizioni sportive rappresentano per i diversamente abili non semplici vittorie sportive, ma veri e propri riscatti nei confronti della vita.»

La Consulta regionale, a maggio scorso, aveva promosso l'iniziativa "Sport: perché no?" nell'ambito di un progetto pilota rivolto agli studenti delle Scuole medie di Morgex, il cui obiettivo era quello di veicolare il messaggio che con una disabilità si possono fare tante attività e che lo sport è un veicolo di integrazione.




SC