Info Conseil
Comunicato n° 357 del 12 luglio 2012
Discussione sull'andamento della gestione della Casinò de la Vallée spa
Adunanza del Consiglio regionale
Dopo l'illustrazione del Presidente della Regione sull'andamento della gestione della casa da gioco e del Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent, hanno preso la parola i Consiglieri Carmela Fontana, Lattanzi, Chatrian, Salzone, La Torre, Donzel, Agostino e, per la replica, il Presidente Rollandin.
«Dalla relazione emerge una gestione la cui impostazione minimizza le forti criticità presenti - ha sostenuto la Consigliera Capogruppo Carmela Fontana (PD) -. Gli investimenti realizzati, seppur positivi, non hanno portato i benefici attesi. Il calo rilevante degli introiti dei giochi da tavolo trae origine da un'evidente inefficacia delle iniziative a favore della clientela. Nelle politiche aziendali si ravvisa un preoccupante cambio di strategia che porta a mettere in secondo piano il settore di gioco, rispetto agli investimenti al Grand Hôtel Billia e al Centro congressi. Non solo, non è togliendo risorse al bilancio o riducendo il personale che si argina l'abbandono della casa da gioco da parte dei clienti più esigenti e con grandi capacità di spesa. La dirigenza del casinò indichi da subito e con chiarezza gli interventi da realizzare per evitare che si ripeta il risultato che io ritengo del tutto insoddisfacente del 2011. Altrimenti, e i dati di questo primo semestre 2012 lo dimostrano, si arriverà ad un punto di non ritorno che farà diventare una delle più grandi aziende per produzione di ricchezza per la nostra regione in un carrozzone di cui si dovrà far carico l'intera collettività valdostana.»
Per il Consigliere Massimo Lattanzi (PdL), «oltre ai meri dati, occorre fare riferimento alla grave crisi economica. Il mandato è quello di riqualificare un prodotto turistico, economico e commerciale in un contesto di grande difficoltà. I risultati sono stati ottenuti malgrado la forte crisi che ha paralizzato l'intero settore, e contestualmente la gestione Casinò spa ha iniziato il suo enorme progetto di riqualificazione. Non possiamo non rilevare la capacità del management di affrontare una sfida e un mercato complessi e mantenere dei risultati economici soddisfacenti. Dalla gestione di prospettiva ci aspettiamo però molto di più. La riqualificazione della casa da gioco e la nuova Spa permetteranno di guadagnare quote di mercato nel gioco e nel settore turistico. Altro fattore da valutare è il quadro normativo in cui ci si sta muovendo, che è in continua evoluzione. In tutto questo contesto, esprimiamo soddisfazione per come si sta affrontando il periodo e fiducia per il lavoro di riqualificazione del prodotto che è in atto e che permetterà alla struttura di essere al centro dell'offerta turistica della nostra regione nel periodo del rilancio economico. Ribadisco che siamo soddisfatti del bilancio rispetto al contesto in cui la casa da gioco opera, e diamo il nostro sostegno politico ed economico per gli investimenti che sono stati messi in campo.»
Il Vicepresidente del Consiglio, Albert Chatrian (Alpe), ha espresso «grande preoccupazione per l'andamento della casa da gioco. Dalla relazione comprensibilmente prudente del Presidente Rollandin sono emersi alcuni dati significativi: nel 2011 c'è stata una tenuta dei ricavi e un contenimento dei costi, mentre sul fronte occupazionale la società impiega 815 persone che, in un momento di grande difficoltà, sono una cifra importante. Dal 2007, la nostra quota di mercato oscilla intorno al 23 per cento, tuttavia nel 2007 gli introiti sono stati di 500 milioni, nel 2011 di 400 milioni e con il trend di consolidamento del 2012 abbiamo dei seri dubbi che si superino i 350 milioni di euro (nei primi sei mesi abbiamo perso più del 16 per cento). La nostra preoccupazione politica è che nonostante il cambiamento dei rapporti tra Regione e casinò, e benché la quota che va alla collettività valdostana sia stata ridotta al minimo, il "gruzzoletto" di 28 milioni di euro che la società ha accantonato per pagare i piani di sviluppo messi in campo sarà estinta a fine anno e la società dovrà indebitarsi in maniera pesante. Inquietano poi anche gli introiti dei giochi elettronici, perché se nel 2011 sono aumentati, nel 2012 stanno calando e questo malgrado gli ingenti investimenti realizzati. Riteniamo che non sia più tempo di raccomandazioni e di clientelismo, ma che sia necessario premiare la reale competenza e la meritocrazia interna.»
Per il Consigliere Capogruppo della Stella Alpina Francesco Salzone «i numeri ci fanno capire che la strategia adottata è di investimento, con l'obiettivo di diventare leader a livello europeo. In quest'ottica, sarà fondamentale terminare rapidamente i lavori del complesso alberghiero, in modo da offrire una proposta completa e di qualità, il cui nocciolo del divertimento sarà costituito dal casinò. Negli ultimi due anni, la nostra casa da gioco si è comportata meglio della concorrenza, costruendo peraltro un importante progetto di rilancio. L'obiettivo primario di mantenere in utile la società e di ottenere la maggior liquidità possibile prima dell'inizio dei lavori è stato raggiunto. Sarà a partire dal 2014 che si vedranno i primi effetti positivi degli interventi effettuati, ma per capire la bontà delle strategie degli ultimi 2 anni basta sapere che il nostro casinò è quello con la performance migliore sul mercato, anche per quanto attiene la redditività, con una crescita di presenze e fatturato, a differenza delle altre case da gioco. Non ci possiamo aspettare particolari miglioramenti, ma nei prossimi due anni dobbiamo accompagnare i cambiamenti strutturali con quelli strategici e organizzativi, migliorando i servizi e la formazione del personale. Sarà inoltre essenziale sviluppare un piano di marketing per il lancio del Resort. Confermiamo senza tentennamenti la nostra fiducia alla gestione, dato che i risultati ottenuti nel 2011 sono apprezzabili e al di sopra delle nostre aspettative, visto soprattutto il momento di forte crisi.»
Il Consigliere Leonardo La Torre (FA) ha precisato che «non si può non prescindere dalla condivisione di alcuni punti più di carattere politico che economico. La prima valutazione è che noi dobbiamo tenere conto del ruolo di volano complessivo che questa struttura ha sul territorio della Valle d'Aosta che è strategico. Il secondo elemento è quello occupazionale: dobbiamo tenere conto della salvaguardia dei posti di lavoro. Il terzo punto da valutare politicamente è quello dell'indotto economico. Questi tre dati vengono tutelati e salvaguardati all'interno della relazione e sono di grande importanza. Le azioni portate avanti da questa maggioranza, quindi, sono giuste perché tendono a sostenere una trasformazione che permetterà il rilancio della struttura e sostengono il management, riconoscendo al personale la professionalità e il lavoro svolto. Bisogna condividere una politica che tende a sostenere un bene primario di questa regione e che in prospettiva potrà essere elemento turistico in più che permetterà alla nostra regione di differenziarsi. Se prendiamo atto della situazione generale, i risultati sono confortanti. La nostra azione dimostra di avere un senso politico ed economico. Ci sono preoccupazioni, ma rispetto a un quadro complessivo dobbiamo essere sereni e tranquillizzare chi opera all'interno del casinò e i cittadini valdostani.»
Il Consigliere Raimondo Donzel (PD) ha posto l'accento sui rapporti tra casinò, territorio e occupazione. «Rispetto al territorio, abbiamo delle grosse riserve sul ruolo della casa da gioco quale motore di sviluppo del comprensorio. Nel tentativo di salvare il Casinò, si crea il Resort Saint-Vincent per mettere insieme il gioco d'azzardo con il divertimento: questo preoccupa molto perché non si tratta più di rilanciare la casa da gioco, ma di inventarsi una nuova attività turistica. Non stiamo creando, come abbiamo fatto nel territorio di Aosta, dei grandi magazzini che, anziché fare sinergia con il territorio, faranno concorrenza ai piccolo esercizi commerciali? Le scelte strategiche di cui si parla non solo non danno le risposte attese, ma avvengono a scapito dell'imprenditoria turistica di Saint-Vincent. Riguardo al personale, la situazione è delicatissima soprattutto per gli 815 dipendenti del casinò, perché l'amministratore delegato, in un'intervista al Corriere della sera, parla di voler puntare su di un contratto collettivo nazionale unico per le quattro case da gioco, assimilandolo a quello del turismo, che è fra i più bassi tra i contratti di lavoro, ma parla anche di una "sforbiciata" di personale globale. Non facciamo finta che tutto va bene, perché non è così.»
Il Consigliere Salvatore Agostino (UV) ha evidenziato: «Sarebbe opportuno avere altre aziende come quella della casa da gioco. Cerchiamo sempre di fare il possibile per migliorarla, e sicuramente all'uscita della crisi sarà il casinò con i risultati più efficienti in Europa.»
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, nella replica, ha spiegato che rispetto agli impegni economici che la società dovrà assumere per far fronte ai piani di sviluppo, «la Regione sta studiando un percorso che permetta di evitare di passare attraverso le banche, utilizzando, tramite Finaosta, risorse di CVA messe a disposizione di Casinò spa a condizioni di mercato.» Sulla situazione della casa da gioco, il Presidente ha commentato che «non c'è da avere toni trionfalistici, ma dobbiamo essere soddisfatti di quanto stiamo facendo, sapendo che ci sono grossi rischi, ma sapendo anche che gli investimenti fatti in questi anni sono la garanzia di uno sviluppo futuro del comprensorio, con ricadute positive sul territorio e sull'occupazione.»
Il Consiglio ha quindi preso atto della relazione.
SS MM PL
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«Dalla relazione emerge una gestione la cui impostazione minimizza le forti criticità presenti - ha sostenuto la Consigliera Capogruppo Carmela Fontana (PD) -. Gli investimenti realizzati, seppur positivi, non hanno portato i benefici attesi. Il calo rilevante degli introiti dei giochi da tavolo trae origine da un'evidente inefficacia delle iniziative a favore della clientela. Nelle politiche aziendali si ravvisa un preoccupante cambio di strategia che porta a mettere in secondo piano il settore di gioco, rispetto agli investimenti al Grand Hôtel Billia e al Centro congressi. Non solo, non è togliendo risorse al bilancio o riducendo il personale che si argina l'abbandono della casa da gioco da parte dei clienti più esigenti e con grandi capacità di spesa. La dirigenza del casinò indichi da subito e con chiarezza gli interventi da realizzare per evitare che si ripeta il risultato che io ritengo del tutto insoddisfacente del 2011. Altrimenti, e i dati di questo primo semestre 2012 lo dimostrano, si arriverà ad un punto di non ritorno che farà diventare una delle più grandi aziende per produzione di ricchezza per la nostra regione in un carrozzone di cui si dovrà far carico l'intera collettività valdostana.»
Per il Consigliere Massimo Lattanzi (PdL), «oltre ai meri dati, occorre fare riferimento alla grave crisi economica. Il mandato è quello di riqualificare un prodotto turistico, economico e commerciale in un contesto di grande difficoltà. I risultati sono stati ottenuti malgrado la forte crisi che ha paralizzato l'intero settore, e contestualmente la gestione Casinò spa ha iniziato il suo enorme progetto di riqualificazione. Non possiamo non rilevare la capacità del management di affrontare una sfida e un mercato complessi e mantenere dei risultati economici soddisfacenti. Dalla gestione di prospettiva ci aspettiamo però molto di più. La riqualificazione della casa da gioco e la nuova Spa permetteranno di guadagnare quote di mercato nel gioco e nel settore turistico. Altro fattore da valutare è il quadro normativo in cui ci si sta muovendo, che è in continua evoluzione. In tutto questo contesto, esprimiamo soddisfazione per come si sta affrontando il periodo e fiducia per il lavoro di riqualificazione del prodotto che è in atto e che permetterà alla struttura di essere al centro dell'offerta turistica della nostra regione nel periodo del rilancio economico. Ribadisco che siamo soddisfatti del bilancio rispetto al contesto in cui la casa da gioco opera, e diamo il nostro sostegno politico ed economico per gli investimenti che sono stati messi in campo.»
Il Vicepresidente del Consiglio, Albert Chatrian (Alpe), ha espresso «grande preoccupazione per l'andamento della casa da gioco. Dalla relazione comprensibilmente prudente del Presidente Rollandin sono emersi alcuni dati significativi: nel 2011 c'è stata una tenuta dei ricavi e un contenimento dei costi, mentre sul fronte occupazionale la società impiega 815 persone che, in un momento di grande difficoltà, sono una cifra importante. Dal 2007, la nostra quota di mercato oscilla intorno al 23 per cento, tuttavia nel 2007 gli introiti sono stati di 500 milioni, nel 2011 di 400 milioni e con il trend di consolidamento del 2012 abbiamo dei seri dubbi che si superino i 350 milioni di euro (nei primi sei mesi abbiamo perso più del 16 per cento). La nostra preoccupazione politica è che nonostante il cambiamento dei rapporti tra Regione e casinò, e benché la quota che va alla collettività valdostana sia stata ridotta al minimo, il "gruzzoletto" di 28 milioni di euro che la società ha accantonato per pagare i piani di sviluppo messi in campo sarà estinta a fine anno e la società dovrà indebitarsi in maniera pesante. Inquietano poi anche gli introiti dei giochi elettronici, perché se nel 2011 sono aumentati, nel 2012 stanno calando e questo malgrado gli ingenti investimenti realizzati. Riteniamo che non sia più tempo di raccomandazioni e di clientelismo, ma che sia necessario premiare la reale competenza e la meritocrazia interna.»
Per il Consigliere Capogruppo della Stella Alpina Francesco Salzone «i numeri ci fanno capire che la strategia adottata è di investimento, con l'obiettivo di diventare leader a livello europeo. In quest'ottica, sarà fondamentale terminare rapidamente i lavori del complesso alberghiero, in modo da offrire una proposta completa e di qualità, il cui nocciolo del divertimento sarà costituito dal casinò. Negli ultimi due anni, la nostra casa da gioco si è comportata meglio della concorrenza, costruendo peraltro un importante progetto di rilancio. L'obiettivo primario di mantenere in utile la società e di ottenere la maggior liquidità possibile prima dell'inizio dei lavori è stato raggiunto. Sarà a partire dal 2014 che si vedranno i primi effetti positivi degli interventi effettuati, ma per capire la bontà delle strategie degli ultimi 2 anni basta sapere che il nostro casinò è quello con la performance migliore sul mercato, anche per quanto attiene la redditività, con una crescita di presenze e fatturato, a differenza delle altre case da gioco. Non ci possiamo aspettare particolari miglioramenti, ma nei prossimi due anni dobbiamo accompagnare i cambiamenti strutturali con quelli strategici e organizzativi, migliorando i servizi e la formazione del personale. Sarà inoltre essenziale sviluppare un piano di marketing per il lancio del Resort. Confermiamo senza tentennamenti la nostra fiducia alla gestione, dato che i risultati ottenuti nel 2011 sono apprezzabili e al di sopra delle nostre aspettative, visto soprattutto il momento di forte crisi.»
Il Consigliere Leonardo La Torre (FA) ha precisato che «non si può non prescindere dalla condivisione di alcuni punti più di carattere politico che economico. La prima valutazione è che noi dobbiamo tenere conto del ruolo di volano complessivo che questa struttura ha sul territorio della Valle d'Aosta che è strategico. Il secondo elemento è quello occupazionale: dobbiamo tenere conto della salvaguardia dei posti di lavoro. Il terzo punto da valutare politicamente è quello dell'indotto economico. Questi tre dati vengono tutelati e salvaguardati all'interno della relazione e sono di grande importanza. Le azioni portate avanti da questa maggioranza, quindi, sono giuste perché tendono a sostenere una trasformazione che permetterà il rilancio della struttura e sostengono il management, riconoscendo al personale la professionalità e il lavoro svolto. Bisogna condividere una politica che tende a sostenere un bene primario di questa regione e che in prospettiva potrà essere elemento turistico in più che permetterà alla nostra regione di differenziarsi. Se prendiamo atto della situazione generale, i risultati sono confortanti. La nostra azione dimostra di avere un senso politico ed economico. Ci sono preoccupazioni, ma rispetto a un quadro complessivo dobbiamo essere sereni e tranquillizzare chi opera all'interno del casinò e i cittadini valdostani.»
Il Consigliere Raimondo Donzel (PD) ha posto l'accento sui rapporti tra casinò, territorio e occupazione. «Rispetto al territorio, abbiamo delle grosse riserve sul ruolo della casa da gioco quale motore di sviluppo del comprensorio. Nel tentativo di salvare il Casinò, si crea il Resort Saint-Vincent per mettere insieme il gioco d'azzardo con il divertimento: questo preoccupa molto perché non si tratta più di rilanciare la casa da gioco, ma di inventarsi una nuova attività turistica. Non stiamo creando, come abbiamo fatto nel territorio di Aosta, dei grandi magazzini che, anziché fare sinergia con il territorio, faranno concorrenza ai piccolo esercizi commerciali? Le scelte strategiche di cui si parla non solo non danno le risposte attese, ma avvengono a scapito dell'imprenditoria turistica di Saint-Vincent. Riguardo al personale, la situazione è delicatissima soprattutto per gli 815 dipendenti del casinò, perché l'amministratore delegato, in un'intervista al Corriere della sera, parla di voler puntare su di un contratto collettivo nazionale unico per le quattro case da gioco, assimilandolo a quello del turismo, che è fra i più bassi tra i contratti di lavoro, ma parla anche di una "sforbiciata" di personale globale. Non facciamo finta che tutto va bene, perché non è così.»
Il Consigliere Salvatore Agostino (UV) ha evidenziato: «Sarebbe opportuno avere altre aziende come quella della casa da gioco. Cerchiamo sempre di fare il possibile per migliorarla, e sicuramente all'uscita della crisi sarà il casinò con i risultati più efficienti in Europa.»
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, nella replica, ha spiegato che rispetto agli impegni economici che la società dovrà assumere per far fronte ai piani di sviluppo, «la Regione sta studiando un percorso che permetta di evitare di passare attraverso le banche, utilizzando, tramite Finaosta, risorse di CVA messe a disposizione di Casinò spa a condizioni di mercato.» Sulla situazione della casa da gioco, il Presidente ha commentato che «non c'è da avere toni trionfalistici, ma dobbiamo essere soddisfatti di quanto stiamo facendo, sapendo che ci sono grossi rischi, ma sapendo anche che gli investimenti fatti in questi anni sono la garanzia di uno sviluppo futuro del comprensorio, con ricadute positive sul territorio e sull'occupazione.»
Il Consiglio ha quindi preso atto della relazione.
SS MM PL